LA GUERRA DEI COLLEGI – NEL PD CRESCONO I MAL DI PANCIA PER LE CANDIDATURE DEGLI EX GRILLINI CRIPPA E D’INCÀ CHE LANCIANO LA LORO ASSOCIAZIONE – FRANCESCHINI CANDIDATO A NAPOLI (PREMIATO PER IL SUO LAVORO A POMPEI), PIZZAROTTI A PARMA, FRATOIANNI NELLA CONTENDIBILE PISA E LOTTI FUORI DAI GIOCHI - A MODENA NON ANDRA' DI MAIO MA IL PRESIDENTE LEGACOOP NAZIONALE MAURO LUSETTI. E POI I FEDELISSIMI DI SALVINI, TAJANI IN BALLO NEL LAZIO…
-Da ansa.it
Si chiama 'Ambiente 2050', la promuovono un ministro ed l'ex capogruppo M5S alla Camera e punta ad essere un "elemento di unione tra politica, territorio, famiglie e consumatori in tema di ambiente e sostenibilità" nel campo progressista.
L'Associazione, il cui simbolo contiene dodici stelle e due tricolori, è stata presentata a Montecitorio e nasce, spiega Davide Crippa, dal bisogno di "offrire un contributo con la nostra esperienza in vista di una nuova transizione ecologica ed energetica da qui al 2050", per dare "risposte all'istanza ambientale a partire dalla vita quotidiana".
Un "laboratorio che guarda a delle persone, dalla società civile alle associazioni di cittadini impegnate nel campo ambientale, ma anche al mondo imprenditoriale ed industriale che vuole migliorare i processi produttivi nel segno della sostenibilità, agli educatori, agli innovatori ed agli amministratori locali. Un'associazione che sia "un anello di congiunzione che operi per il bene comune", dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, secondo cui 'Ambiente 2050' punta a "dare voce in più a quelli che guardano al tema ambientale nella parte progressista, propugnando questi temi alle prossime politiche".
Crippa parla di "associazione contenitore" che "non si è sottratta al fronte progressista"; contesta a tal proposito "un cambio negli ultimi 15 giorni nel M5S che ha portato alla frattura". In ogni caso, aggiunge, l'associazione "non presenterà liste". "Vuole essere un collegamento tra esigenze ambientalistiche e politica. Tutto il resto è in discussione, ma sarebbe strano non dialogare con il Pd, con cui abbiam parlato e parliamo. Vediamo quali saranno le risposte che il Pd e Letta intenderanno dare a un laboratorio come il nostro".
LA CACCIA AL COLLEGIO BLINDATO
Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”
La caccia al collegio blindato è un'arte. Esempio tipico: Caio ha 40 anni, è nato in Toscana ma vive e lavora da 20 anni a Roma. Solo che a Roma la concorrenza nel partito e nella coalizione è spietata e il risultato incerto, mentre in Toscana le possibilità di farcela sono maggiori. Caio a quel punto sentirà improvvisamente riannodarsi il legame col territorio di origine e ricorderà a tutti qual è la propria terra natia. Se invece le proiezioni fossero state alla rovescia, beh, «ma io ho sempre fatto politica a Roma...». Nei partiti quindi la caccia è in corso.
Il sogno dei più è ovviamente quello di finire nei primi posti del listino proporzionale, quello redatto dai segretari di partito. Lì non c'è la sfida secca con gli avversari delle altre coalizioni, lì conta la performance finale e generale della propria formazione. Se invece si finisce in corsa al maggioritario, allora la speranza è di non incappare nel collegio dove i rivali sono favoriti.
Nel centrodestra forse meno problemi: l'Istituto Cattaneo ha stimato un 70% di collegi in mano alla coalizione soprattutto con Pd e 5S divisi: Varese, Como, Lecco, Pavia, Bergamo, Belluno, Foggia, Brescia, Venezia, Benevento, Agrigento, Macerata, Savona, Frosinone, L'Aquila, Cuneo, Vibo Valentia. E poi: Pordenone, Treviso, Vicenza, Sondrio, Cremona, Lodi, Latina, Monza, Brindisi, Campobasso, Verona, Messina, Rieti. Sia centrodestra sia centrosinistra devono affrontare il nodo candidature: nell'area guidata dal Pd ancora non è chiaro quale sarà il perimetro della coalizione. Però qualche nome già lo si fa.
Nella Lega Matteo Salvini ha tutta l'intenzione di riportare in Parlamento i fedelissimi, la maggior parte di loro milanesi o comunque lombardi: il viceministro Alessandro Morelli, il commissario della vecchia Lega Nord Igor Iezzi, Fabrizio Cecchetti a capo della Lega Lombarda, il tesoriere Giulio Centemero. Nella sua Latina, possibile corsa di Claudio Durigon; e però lì nel 2018 si candidò Giorgia Meloni, quando era leader della gamba più "corta" del centrodestra. L'attuale capogruppo alla Camera di Forza Italia, Paolo Barelli, può essere destinato a Frosinone.
Sempre nel Lazio, al Senato, in ballo la candidatura di Antonio Tajani.
Nel Pd in queste ore le varie federazioni locali hanno inviato i propri desiderata ai vertici nazionali. A Napoli i dem hanno dato il via libera a una lista di 24 candidati, ma il nome forte potrebbe essere Dario Franceschini, premiato per il suo lavoro sul sito archeologico di Pompei. Il vicesegretario Peppe Provenzano è nella lista del partito siciliano.
In Emilia, a Modena, spicca il nome del presidente Legacoop nazionale Mauro Lusetti. Abbinati, tra gli altri, uscenti come Piero Fassino, Beatrice Lorenzin e Giuditta Pini. A Bologna si ragiona, non senza tensioni, sul collegio, blindatissimo, lasciato la scorsa volta a Pier Ferdinando Casini.
In Toscana correrà la segretaria regionale Simona Bonafè. Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana (Alleanza verdi sinistra), potrebbe venire candidato nella contendibile Pisa per la coalizione. In arrivo ci sono gli ex 5S Federico D'Incà e Davide Crippa, veneto il primo e novarese il secondo: zone a rischio sconfitta per il centrosinistra, ma comunque opportunità per entrambi. Curiosità dai territori: Luca Lotti, ex cerchio magico renziano, non è stato indicato dal partito locale. A Parma l'uomo della coalizione potrebbe essere l'ex sindaco Federico Pizzarotti. Mentre Luigi Di Maio ha smentito di venire candidato a Modena, buono per i progressisti.