''LA GUERRA FREDDA È STORIA'', MA INTANTO MANDIAMO 5MILA SOLDATI NATO AL CONFINE CON LA RUSSIA - AL VERTICE DELL'ALLEANZA ATLANTICA LA PANTOMIMA DI FARE LA VOCE GROSSA NEI PAESI BALTICI MENTRE L'UCRAINA È ANCORA SPEZZATA IN DUE E IL DONBAS È IN MANO RUSSA - LA POLONIA VUOLE FARE ENTRARE LA GEORGIA, NUOVA SFIDA A PUTIN
Federico Rampini per ''la Repubblica''
«Questo vertice arriva in un momento critico per l' Unione europea - sottolinea Barack Obama - il voto del Regno Unito ha creato incertezza sul futuro dell' integrazione. Ora avete interesse a minimizzare le lacerazioni durante i negoziati di separazione. Guai se perdete di vista quale straordinario successo continua ad essere questa integrazione europea».
È questo l' ultimo vertice Nato per Obama. Sullo sfondo, tre sfide s' intrecciano e si complicano a vicenda: la tenuta dell' Alleanza dopo Brexit, con l' anello di congiunzione britannico che viene meno tra Europa e Usa; la crescente insofferenza di alcuni europei verso le sanzioni economiche alla Russia; infine l' escalation di attentati dello Stato Islamico, uno dei quali ha colpito pochi giorni fa uno Stato membro della Nato, la Turchia.
Sono sfide interconnesse anche perché tutte chiamano in causa il ruolo dell' Alleanza verso il suo avversario storico, la Russia. Una delle ragioni per cui Obama affronta subito a Varsavia il tema Brexit, è che la secessione britannica rafforza oggettivamente Vladimir Putin. Il Regno Unito ha il più forte esercito dell' Europa occidentale, davanti a quello francese.
Anche la questione turca chiama in causa Mosca, visto che il presidente Erdogan ha cominciato di recente un' opera di ricucitura dei rapporti con la Russia, dopo l' incidente del jet militare abbattuto. Infine sull' Is Obama aveva scommesso - credendoci solo a metà - di poter contare sull' appoggio di Putin. Scommessa fallita, probabilmente, visto che l' intervento militare russo continua a colpire le milizie anti- Assad vicine all' Occidente.
È sempre in chiave di contenimento della Russia, che a Varsavia è in agenda un' offerta di adesione alla Nato per la Georgia. Cioè quello Stato che fu protagonista dell'"altra guerra", il conflitto con la Russia del 2008, per molti una prova generale in vista della Crimea e dell' Ucraina.
Un primo gesto verso la Russia: i leader della Nato hanno deciso di dispiegare reparti militari nei Paesi Baltici e nella Polonia orientale per la prima volta, e di aumentare i pattugliamenti aerei e navali, per rassicurare quegli alleati che un tempo erano satelliti dell' Urss. Si tratta di 4 battaglioni, con un totale da tremila a quattromila soldati, che a rotazione difenderanno il confine nordorientale dell' Alleanza. Mille soldati saranno messi a disposizione dagli Stati Uniti in Polonia.
La Germania guiderà il battaglione in Lituania. La Gran Bretagna sarà responsabile per la difesa dell' Estonia e il Canada per la Lettonia. Anche la Francia ha promesso un contributo di truppe.
Allo stesso tempo è stato messo sotto controllo Nato lo "scudo anti-missile" che ora diventa operativo. In questo caso si tratta di un gesto richiesto soprattutto dalla Francia, onde evitare che lo scudo anti-missile sia esclusivamente governato dagli americani. I dispositivi integrati nello scudo che si trovano più vicini ai confini con la Russia sono in Romania e in Turchia.
Al vertice di Varsavia si sono alternati messaggi concilianti e diffidenti verso Putin. «Questi battaglioni saranno robusti, per dare un chiaro segnale che un attacco contro un paese membro sarà considerato un attacco all' intera Alleanza», ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Il ministro degli Esteri polacco Witold Waszczykowski ha aggiunto: «Dobbiamo respingere ogni illusione ottimista riguardo alla cooperazione con la Russia, finché continua a invadere i suoi vicini».
Obama ha mantenuto una via mediana, invocando il dialogo con Mosca ma al tempo stesso il mantenimento delle sanzioni finché non vengono rispettate tutte le condizioni del cessate il fuoco in Ucraina. La cancelliera Merkel ha detto che bisogna perseguire contemporaneamente il rafforzamento delle difese, e il dialogo.
Per Matteo Renzi «servono unità e coesione della Nato per affrontare le nuove sfide sul terreno della sicurezza, della lotta al terrorismo, al cybercrime». Il premier ha salutato l' ingresso del Montenegro, 29esimo paese Nato.