LA GUERRA RONZULLI-TAJANI FA UN’ALTRA VITTIMA: VALENTINA APREA – VOLTO STORICO DI FORZA ITALIA, HA LASCIATO IL PARTITO IN POLEMICA DOPO LA MANCATA NOMINA A SOTTOSEGRETARIO ALL’ISTRUZIONE, CARICA CHE LE ERA STATA PROMESSA DAL “BANANA” IN PERSONA: “IO NON APPARTENGO A NESSUNA CORRENTE” (ECCO PERCHÉ NON L’HANNO NOMINATA)
-A. Bra. per “La Stampa”
Forza Italia perde un volto storico. Valentina Aprea, ex deputata per sei legislature e responsabile del dipartimento Istruzione, lascia il partito. Delusa per non essere tra i nuovi membri del governo Meloni, sbatte la porta e saluta: «Con grande amarezza e stupore è il momento di dire addio».
Lo fa dopo aver preso atto che non tornerà a fare la sottosegretaria all'Istruzione, ruolo che aveva già ricoperto nel terzo governo Berlusconi, quando ministra era Letizia Moratti. Dice addio un lunedì sera, in una chat interna del partito, e lo conferma al telefono: «In quello che ho scritto c'è tutto il mio risentimento e la mia voglia di contare nelle scelte».
Laureata in pedagogia con 110 e lode, insegnante elementare, eletta per la prima volta in Parlamento nel 1994, è stata deputata per 22 anni.
Dal 2012 al 2018 ha ricoperto l'incarico di assessore al Lavoro e all'Istruzione della regione Lombardia. Questa volta, candidata nel collegio plurinominale di Bergamo, non ce l'ha fatta. Fino all'ultimo ha però sperato di tornare al governo, il suo nome che entrava e usciva dal toto-ministri.
«Nonostante la promessa fattami personalmente dal presidente Berlusconi nella sera del 26 settembre, all'indomani dell'infausto risultato elettorale, ho appreso dalla stampa di non aver ricevuto l'incarico di sottosegretario all'Istruzione. Forza Italia non era certo tenuta a recuperarmi, però in questo mese ho continuato a credere possibile un mio rilancio».
Vittima della guerra interna tra Ronzulli e Tajani? «Io non appartengo a nessuna corrente - dice a La Stampa - io appartengo a Berlusconi, gli sarò sempre riconoscente». Però stavolta l'ha delusa: né lui né gli altri dirigenti di Forza Italia si sono fatti sentire. Nemmeno ieri, dopo l'addio. «Probabilmente, anzi sicuramente, Forza Italia non ha più bisogno di me». Eppure, giura, sono in tanti che «non la pensano così».
Chi? «La Cei, Confindustria, i sindacati, i dirigenti, i docenti e le famiglie che in queste ore mi hanno comunicato la loro sorpresa per il fatto che proprio io, la fedelissima di Berlusconi, e a dir loro la più esperta e più competente, ero rimasta fuori dal governo». Al suo posto va Paola Frassinetti, in quota FdI. «Vado via ferita, mi porto dietro le belle esperienze, ma non ho nessuna voglia di aderire ad altri partiti».