HA RISOLTO UN BEL PROBLEMA, MA POI TI RESTA IL DUE PER MILLE - POVERO CONTE: CON IL VOTO ONLINE SUL FINANZIAMENTO PUBBLICO HA FATTO INCAZZARE TUTTI. GRILLO È IRRITATO PER NON ESSERE STATO AVVISATO, E PER LA FRETTA CON CUI È STATA INDETTA LA CONSULTAZIONE - NON SOLO: NEL QUESITO C’ERA UN RIFERIMENTO LEGISLATIVO SBAGLIATO, E MEDICI SENZA FRONTIERE HA “RIFIUTATO” LA DONAZIONE PROVENIENTE DALLE RESTITUZIONE. INSOMMA, PEPPINIELLO APPULO NON NE HA IMBROCCATA UNA
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Federico Capurso per "la Stampa"
Ogni granello di sabbia sulla strada di Giuseppe Conte sembra trasformarsi ormai in un macigno. Il leader del Movimento appare sempre più debole, fiaccato dai malumori dei gruppi e dal rapporto con Beppe Grillo, che ha lasciato filtrare in questi giorni tutta la sua irritazione per il voto sul 2x1000, perché - racconta chi lo ha sentito - «non è stato avvisato e anche la fretta con cui si è indetta la votazione non gli è piaciuta».
Prova a tendergli una mano Luigi Di Maio: «Non sono tra i nostalgici dei tempi andati», dice il ministro degli Esteri intervenendo agli stati generali del trasporto e della logistica. «È chiaro che in questo momento storico il Movimento, come tutte le altre forze politiche, stia affrontando questa nuova fase. La pandemia ha cambiato tanto, anche l'offerta politica».
La fretta a cui avrebbe fatto riferimento Grillo, però, rischia di spianare la strada a dei ricorsi in tribunale. Non per il refuso apparso nel quesito del voto online, dove è stato dato un riferimento legislativo sbagliato, ma per «il mancato rispetto del termine di preavviso per l'indizione dell'assemblea», sostiene Lorenzo Borrè, avvocato storico dei dissidenti M5S.
Prima di indire il voto, infatti, sono state date solo 24 ore di tempo e «la riduzione del preavviso ad un giorno è prevista solo in caso d'urgenza», fa notare Borrè. Il refuso, invece, è uno di quei granelli di sabbia capaci di dare la stura a ulteriori malesseri. Nel quesito posto agli iscritti, infatti, si faceva riferimento al «d.l. 143/2013» che però nulla ha a che fare con il 2xmille.
Si riferisce, semmai, a un regolamento sui corrispettivi di architetti e ingegneri nelle procedure di affidamento di contratti pubblici. «Non ha nessuna incidenza sul quesito e sul voto - assicura l'ex reggente Vito Crimi -, ma come al solito si trascende su qualcosa di irrilevante».
A far «trascendere» i colleghi di Crimi c'è però anche il "no grazie" arrivato da Medici senza frontiere, che ha rifiutato la donazione da circa 2 milioni di euro proveniente dalle restituzioni dei parlamentari M5S. «Non possiamo ricevere fondi da movimenti politici, a garanzia della nostra indipendenza, imparzialità e neutralità», hanno fatto sapere dall'organizzazione.
E tra i deputati è sceso lo sconforto: «Non si poteva fare una semplice indagine conoscitiva prima di scegliere gli enti a cui destinare quei soldi?». Chiede «meno approssimazione» anche il senatore M5S Primo Di Nicola, di fronte all'incidente del refuso e al rifiuto arrivato da Msf.
«Questi inciampi provocano imbarazzo - dice Di Nicola - e sono cattivi segnali di un modo di organizzarsi che non è adeguato». Sul 2xmille, aggiunge, «non ci sono contrarietà preconcette e capisco la necessità di trovare una fonte di finanziamento, ma in una forza politica matura si sarebbe discusso più a fondo. Poi, il voto a maggioranza si rispetta e ora si volta pagina».