HABEMUS DEF! – IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA: CONFERMATO IL DEFICIT TENDENZIALE AL 5,6%. DRAGHI E FRANCO AVRANNO UN MARGINE DI MANOVRA DI CIRCA 9 MILIARDI, SEMPRE CHE I PARTITI NON RIESCANO CON IL LORO PRESSING SU UN NUOVO SCOSTAMENTO DI BILANCIO - 4,5 MILIARDI DELLE RISORSE RACIMOLATE SERVIRANNO A RIPRISTINARE I FONDI DI BILANCIO USATI PER COPRIRE PARTE DEL DECRETO ENERGIA. I RESTANTI 5 MILIARDI…
-Andrea Ducci per www.corriere.it
Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il documento di economia e finanza. L’esecutivo per ora avrà un margine di manovra di circa 9 miliardi di euro. A meno che la pressione da parte delle forze di maggioranza non riesca a fare breccia sulla volontà del premier Mario Draghi e del ministro dell’Economia, Daniele Franco, spuntando cioè il via libera a un nuovo scostamento bilancio che garantisca i 15 miliardi chiesti dai partiti.
Uno scenario che non appare imminente, certo è, invece, che nelle tabelle della bozza del Def (Documento economia e finanza) viene confermato che il deficit tendenziale è stimato al 5,6%, come nella Nadef dello scorso autunno, mentre il programmatico al 5,1%.
La differenza tra i due numeri, 0,5 punti percentuali, rappresenta lo spazio di manovra consentito senza dover richiedere scostamenti di bilancio, che ammonta a 9,5 miliardi.
Risorse che consentiranno al governo di finanziare un nuovo provvedimento entro il mese di aprile. Il nuovo decreto-legge ripristinerà i fondi di bilancio temporaneamente utilizzati per coprire parte del decreto Energia varato nelle settimane scorse.
L’operazione richiederà circa 4,5 miliardi. I restanti 5 miliardi saranno destinati a quattro ordini di interventi. A cominciare da un ulteriore intervento per contenere i prezzi dei carburanti, tanto che l’attuale sconto di 0,30 centesimi alla pompa su benzina e diesel potrebbe essere prorogato oltre la data del 20 aprile.
L’altro tema caldo in materia di prezzi dei beni energetici riguarda le bollette di famiglie e imprese, anche in questo caso il governo intende garantire un ulteriore intervento per calmierare i costi dell’energia.
C’è poi il tema del caro prezzi legato all’inflazione e all’impennata delle materie prime, una dinamica che crea forte pressione sul settore delle costruzioni e delle grandi opere, con il rischio di effetti sull’iter del Pnrr che devono essere scongiurati, per questo un fondo sarà utilizzato per riallineare le tariffe e i contratti ai prezzi di mercato.
Ma una parte dei 5 miliardi serviranno anche a incrementare i fondi per le garanzie sul credito e, infine, il governo intende predisporre un ulteriore stanziamento per assistere i profughi ucraini e per interventi a favore delle aziende italiane, colpite dagli effetti del conflitto in Ucraina.