HAMAS HA GIÀ VINTO LA SUA GUERRA: OVVERO BLOCCARE IL DIALOGO TRA IL PRINCIPE SAUDITA MOHAMMED BIN SALMAN E NETANYAHU PER LA NORMALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI TRA ISRAELE E ARABIA SAUDITA. LA FIRMA DEGLI "ACCORDI DI ABRAMO" È RIMANDATA – PER QUESTO GODE ANCHE L’IRAN, CHE CON LA GUERRA IN UCRAINA SI È RIAVVICINATO A MOSCA. RUSSIA, CINA E TURCHIA RINSALDANO L’ASSE ANTIOCCIDENTALE E PUTIN ATTACCA ISRAELE PER COLPIRE GLI STATI UNITI: “L'ASSEDIO A GAZA È INACCETTABILE, COSÌ COME LE VITTIME CIVILI” (CHE DETTO DA COLUI CHE IN UCRAINA HA FATTO UNA MATTANZA…)

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Estratto dell’articolo di Marco Ventura per “Il Messaggero”

 

putin

A scoppio ritardato arriva la condanna di Vladimir Putin per la "crudeltà" dell'attacco di Hamas a Israele, ma con l'aggiunta che anche gli israeliani rispondono «con metodi piuttosto crudeli». Parlando con i giornalisti al vertice dei Paesi della Comunità degli Stati indipendenti (Csi) a Bishkek, in Kirghizistan, il leader russo lancia un chiaro altolà a Israele perché non trasformi Gaza in un'altra Leningrado.

 

«Un assedio simile è inaccettabile, così come le vittime civili» di un possibile intervento via terra. Per essere ancora più esplicito nella sua posizione antiamericana, spiega che «questa enorme tragedia per gli israeliani e i palestinesi è il risultato diretto delle politiche fallimentari americane in Medio Oriente».

 

Il riavvicinamento di Mosca a Teheran nella guerra in Ucraina, con l'uso sistematico di droni e munizioni iraniani, aveva già da tempo incrinato il delicato equilibrio dei rapporti tra Russia e Israele. Ora, l'incursione terroristica dei combattenti di Hamas e la reazione israeliana vedono Putin sollecito nell'approfittare dell'instabilità mediorientale in chiave antioccidentale (e anti-israeliana).

PERSONE FUGGONO DA GAZA

 

Al tempo stesso, sembra raggiunto il primo obiettivo politico dell'attacco di Hamas, in sintonia con l'Iran, ovvero bloccare il dialogo tra il principe saudita Mohammed bin Salman e Netanyahu per la normalizzazione delle relazioni tra Israele e Arabia Saudita e la firma di "accordi di Abramo", in linea con quelli già siglati con gli Emirati arabi uniti. Stando a fonti della Reuters, infatti, i colloqui tra Riad e Gerusalemme non saranno interrotti ma slitteranno, congelati dalla ripresa del conflitto.

 

israele bombardamenti su gaza

Un approccio saudita che non consideri la causa palestinese e le vittime dei bombardamenti su Gaza rischierebbe infatti di suscitare la rivolta delle piazze arabe anche nel Golfo. Stando alle fonti dell'agenzia di stampa britannica, è impossibile proseguire la trattativa e il tema delle concessioni israeliane ai palestinesi dovrebbe comunque diventare centrale nel momento in cui ripartiranno i contatti. Il che, osserva la Reuters, indica che Riad non ha abbandonato del tutto l'idea.

 

Per Jake Sullivan, Consigliere Usa per la sicurezza nazionale, gli sforzi diplomatici verso gli "accordi di Abramo" non si fermano, ma il focus si sposta per il momento su «sfide più immediate». Il suo portavoce, John Kirby, ribadisce che gli Stati Uniti «credono ancora nella promessa della normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita, ma si tratta di nazioni sovrane che decideranno da sole». […]

 

antony blinken e benjamin netanyahu a tel aviv

Delicata, infine, la posizione di un altro protagonista dell'area, l'Egitto, il cui ministero degli Esteri ieri ha condannato la decisione dell'esercito israeliano di intimare l'evacuazione di un milione di persone a Gaza da nord a sud. «È una grave violazione delle regole del diritto umanitario internazionale, che espone un milione di cittadini palestinesi ai rischi di restare all'aperto senza rifugi». […]