HILLARY COTTA ALLA KOCH - I FRATELLI PETROLIERI CHARLES E DAVID KOCH, CON UN PATRIMONIO DI 40 MILIARDI DI DOLLARI A TESTA, VOGLIONO “COMPRARSI” LA CASA BIANCA SGANCIANDO UN MILIARDO PER FINANZIARE I REPUBBLICANI ALLE PRESIDENZIALI 2016
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Mettiamo un miliardo di dollari sul tavolo, e ci compriamo la Casa Bianca. Naturalmente non hanno parlato così, i fratelli Charles e David Koch, durante il convegno annuale che hanno organizzato lunedì a Rancho Mirage, in California.
Però l’impegno ad investire 889 milioni di dollari per influenzare le elezioni del 2016 suona come una svolta epocale nella continua disputa sul finanziamento della politica in America, se non altro perché è una cifra che supera la somma complessiva dei soldi spesi dal Partito repubblicano e democratico nel voto del 2012.
Charles e David sono due industriali con un patrimonio stimato in circa 40 miliardi a testa. Guidano le Koch Industries, che furono create dal padre Fred, ingegnere chimico, quando inventò un sistema rivoluzionario per raffinare la benzina. Dal petrolio, però, il gruppo basato a Wichita si è allargato in molti altri settori, diventando la seconda compagnia privata degli Stati Uniti con un fatturato annuale di 115 miliardi.
Charles e David non si sono mai limitati a fare soldi. Entrambi sono libertari, ispirati dalle teorie economiche della scuola austriaca di von Mises e Hayek, ma David soprattutto si considera un social liberal, favorevole all’aborto, i diritti dei gay, la ricerca nelle staminali. La stella polare è che il governo deve impicciarsi il meno possibile, lasciando libero il mercato di indirizzare l’economia, e libera la gente di vivere come preferisce.
Poi sono entrambi filantropi, tra i più generosi in America. David finanzia da solo il New York State Theater del Lincoln Center, ha rifatto la piazza di ingresso al Metropolitan Museum, e da quando è stato colpito dal cancro alla prostata è diventato uno dei più generosi finanziatori della ricerca medica.
PIÙ MERCATO, MENO STATO
Nel corso degli anni, per promuovere le loro idee, hanno finanziato varie think tank, tipo il Cato Institute. Ma dopo la presidenza Bush, che li ha delusi, hanno deciso di intervenire direttamente, attraverso un network chiamato Freedom Partner. Sfruttando la sentenza della Corte Suprema che ha tolto i limiti ai finanziamenti politici, a novembre hanno donato circa 300 milioni che sono risultati decisivi per la vittoria dei repubblicani. Ora hanno promesso di investire quasi un miliardo di dollari nelle presidenziali del 2016, ossia il costo totale di un’intera campagna.
Per capire l’impatto, basti sapere che nel 2012 il Partito repubblicano aveva speso in tutto 404 milioni e quello democratico 319. I soldi verranno distribuiti fra le presidenziali e le elezioni per il Congresso, cercando di potenziare soprattutto le operazioni sul terreno e quelle digitali. Per i democratici, i Koch sono diventati il male assoluto: ricchi egoisti, che per difendere i loro interessi petroliferi e ostacolare le politiche ambientaliste vogliono comprarsi la Casa Bianca. Loro rispondono che donare soldi è un modo per esercitare la libertà di espressione.