''HILLARY PRESA A PISELLATE''! - NO, NON È UNA CATEGORIA YOUPORN, MA IL COMMENTO DI TRUMP DOPO IL DIBATTITO DEI DEMOCRATICI: ''NEL 2008 È STATA 'SCHLONGED' DA OBAMA. E DURANTE LA PAUSA PUBBLICITARIA È ANDATA IN BAGNO. DISGUSTOSO'' (VIDEO) - DONALD, COME I BIMBI, PENSA CHE I PERSONAGGI FAMOSI NON FACCIANO LA CACCA. E I SONDAGGI LO PREMIANO: OGGI È AL 36,7%
1. VIDEO - TRUMP: ''HILLARY È STATA INCULATA DA OBAMA. L'HO VISTA E HO PENSATO 'QUESTA NON È UN PRESIDENTE''
2. DA TRUMP CONTRO HILLARY PIOGGIA DI VOLGARITÀ SESSISTE
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Tocca allungare la lista delle volgarità della campagna elettorale di Donald Trump. «Got Schlonged» è la nuova frase usata dal miliardario newyorkese. «Schlong» è una parola gergale di provenienza yiddish che significa «pene». Potremmo tradurre, dunque, ma dopo molti lavaggi, con qualcosa tipo «rimanere fregati».
L’ultima prodezza di Trump ha colpito Hillary Clinton, rimasta fregata, «got schlonged» da Obama nel 2008. Molti giornali e televisioni hanno commentato con indignazione, sostenendo che il capolista dei candidati repubblicani ora ha davvero superato ogni limite. C’è da dubitarne se si osserva la curva degli insulti negli ultimi mesi, da «grossa scrofa» riservato alla conduttrice televisiva Rosy O’Donnell, a «mestruata» per Megyn Kelly, giornalista di Fox news .
Sabato scorso Hillary Clinton aveva attaccato in maniera pesante, sostenendo che Trump, a furia di offendere l’Islam e i migranti musulmani, fosse diventato «il miglior reclutatore a disposizione dell’Isis: basta proiettare i suoi video». In un primo momento l’imprevedibile immobiliarista si era arroccato dietro un paio di offesi tweet: «Hillary mi deve chiedere scusa, ha mentito. Non esistono miei video trasmessi dall’Isis». Poi, visto che dal quartier generale dell’ex segretario di Stato non arrivava alcun cenno di pentimento, Trump è tornato al suo modulo preferito. Da solo, in piedi dietro un podio, una folla davanti a lui pronta ad applaudire qualsiasi cosa.
Così, anche l’altro ieri, in un comizio a Grand Rapids, nel Michigan. Sul palchetto, appena sopra la grande scritta «Trump», c’è un grazioso corsivo che augura «Merry Christmas». Poi la star comincia a parlare di Hillary, delle primarie perse contro Obama nel 2008. Primo passaggio: «Che cosa ha combinato con Obama? Era favorita, doveva vincere? E’ invece “got schlonged”, ha perso, è un disastro».
Secondo giro, tra l’entusiasmo crescente dell’audience: «Sabato stavo guardando il dibattito dei democratici. E a un certo punto Hillary è sparita. Dov’è andata? Ah io lo so dov’è andata. Ma non lo dico: è disgustoso, troppo disgustoso». Che cosa era successo di così terribile? Hillary Clinton, semplicemente, era andata in bagno. Intollerabile per Trump.
Questa puntata potrebbe finire qui. Lo staff di Clinton ha fatto sapere di non voler rispondere e di non poter scendere a un livello così basso. Puntualmente arrivano i sondaggi che riflettono un’opinione pubblica sempre più divisa. Il 50% sarebbe «imbarazzato» a vedere Trump alla Casa Bianca.
Ma un simile avversario sta costringendo lo staff di Hillary a rivedere le strategie. L’attenzione del pubblico è comunque attirata in campo repubblicano: basta osservare i dati di ascolto degli ultimi dibattiti presidenziali. Circa 18 milioni di spettatori per Trump e gli altri otto contendenti, martedì 15 dicembre sulla Cnn . Solo 6 milioni, sabato 19, davanti agli schermi della Abc, con Hillary, Bernie Sanders e Martin O’ Malley.
La prima contromossa si chiama Bill Clinton. L’ex presidente ha annunciato che da gennaio affiancherà la moglie nei comizi in vista delle primarie e poi, nel tratto finale che dovrebbe opporla al campione dei repubblicani. Forse, questa volta, Hillary ne avrebbe fatto a meno. La presenza del marito, non c’è niente da fare, è sempre ingombrante. Gli strateghi della comunicazione, però, pensano che la candidata favorita non possa continuare a muoversi di rimessa rispetto a Trump. La coppia presidenziale, a parti invertite, potrebbe, questa è l’idea, rivitalizzare una base democratica piuttosto spenta e riaccendere la curiosità degli elettori.