HILLARY TORNA A SALIRE NEI SONDAGGI: E’ AVANTI DI 3-5 PUNTI SU TRUMP - L’FBI LA FORNISCE L’ASSIST FINALE: "NESSUNA INCRIMINAZIONE PER LEI SULL'EMAIL-GATE" - “THE DONALD” CERCA DI ALIMENTARE IL CLIMA DA “GOMBLOTTO”: "LA CLINTON E’ PROTETTA DA UN SISTEMA CORROTTO. ORA TOCCA AGLI AMERICANI FARE GIUSTIZIA"
Rimbalzo di Hillary Clinton che a 48 ore dal voto per le presidenziali Usa, secondo l'ultima rilevazione di Abc/Washington Post, torna a comandare di cinque punti su Donald Trump: 48% a 43%. Anche per Politico/Morning Consult la candidata democratica è avanti, di tre punti: 45% a 42%.
A spingere l'ex segretario di Stato sono ora gli elettori ispanici, che hanno approfittato del fine settimana per recarsi in massa alle urne per il voto anticipato. I dati sull'affluenza in stati chiave come la Florida o il Nevada fanno sorridere i collaborati di Clinton, anche se finora non si è registrato il boom del 2008 quando in gara c'era Barack Obama.
Ma ciò che ai democratici importa è che all'ultimo miglio della sua corsa Donald Trump rischia di pagare cara la linea del pugno di ferro contro l'immigrazione, quella del muro con il Messico e della stretta sugli ingressi. Il Washington Post definisce la candidatura del miliardario newyorchese "un assoluto disastro demografico" per il partito repubblicano, che negli ultimi anni aveva tentato come non mai di corteggiare il blocco degli elettori latinos. Blocco divenuto sempre più decisivo negli Usa in chiave elettorale e che già era costato la sconfitta a Mitt Romney nel 2012.
Per l'ex first lady è arrivata però anche un'altra buona notizia. In una nuova lettera inviata al Congresso, il capo dell'Fbi, James Comey, ha fatto sapere che il Bureau non ha cambiato le conclusioni già espresse a luglio per quanto riguarda le indagini sulle email di Hillary Clinton, la quale dunque non sarà incriminata per il cosiddetto email-gate, ossia l'uso nei quattro anni in cui è stata segretario di Stato (2009-2013) di un server di posta privato. Comey ha confermato la scelta dopo la verifica sulle email trovate nel computer di Anthony Weiner, marito del braccio destro di Clinton, Huma Abedin.
L'Agenzia aveva rivelato la scoperta dei documenti il 28 ottobre scorso, a 11 giorni dal voto, annunciando una valutazione sulla loro rilevanza. "Durante l'intero processo di verifica di tutte le comunicazioni che sono state inviate o ricevute da Hillary Clinton mentre era segretario di Stato - ha scritto Comey - non sono emersi elementi per modificare le nostre conclusioni già espresse a luglio".
Comey, repubblicano ma nominato dal presidente Barack Obama nel 2013 al vertice dell'Fbi, era stato investito da accuse di ogni tipo dal fronte democratico, a partire dalla stessa Hillary e dal presidente Obama. Nelle oltre 60.000 mail dell'allora segretario di Stato ne vennero trovate 110 contenenti materiale 'classificato' che recavano una grande 'C' (per 'classified', cioè 'riservato') all'inizio, di cui 65 contenenti materiale 'segreto' e 22 'top secret'. Nelle audizioni della commissione parlamentare d'inchiesta, Clinton sostenne di non essere mai stata a conoscenza del significato della 'C' apposta sulle email mentre era alla guida della diplomazia americana.
Nel commento sull'esito delle nuove indagini dell'Fbi, rilasciato pochi minuti dopo la diffusione della notizia, Jennifer Palmieri, capo della comunicazione dello staff di Clinton, si è detta "felice di vedere che (Comey) ha deciso, come eravamo certi, di non dover modificare le conclusioni cui era giunto a luglio. Siamo quindi contenti che tutta questa vicenda sia stata risolta".
Dura invece, come era facile attendersi, la reazione di Donald Trump alla lettera di Comey: "È un sistema corrotto. E Hillary Clinton è protetta e lei è perfetta per questo sistema", ha detto il candidato repubblicano durante un comizio a Minneapolis. E successivamente, parlando a Sterling Heights, in Michigan: "Ora tocca agli americani fare giustizia nelle urne l'8 novembre. Clinton è colpevole. Lei lo sa, l'Fbi lo sa e la gente lo sa. È incredibile, non si possono esaminare 650 mila email in otto giorni. C'è un sistema totalmente falsato".