HO VISTO MARADONA A DESTRA - A NAPOLI HUGO, FRATELLO DEL PIBE, SI È CANDIDATO COME CAPOLISTA IN UN'ASSOCIAZIONE GUIDATA DAL MELONIANO RIVELLINI E HA SPACCATO LA FAMIGLIA: IL FIGLIO DI DIEGO HA PRESO LE DISTANZE DALLO ZIO ("IO NON POTREI") - HUGO SI STIZZISCE DI FRONTE ALLE DOMANDE ("MA QUALE POLITICA, MI OCCUPO DI SPORT") PERÒ CHISSÀ COSA NE PENSEREBBE "EL DIEZ", CHE ERA AMICO DI CASTRO, AVEVA IL TATUAGGIO DI CHE GUEVARA E DICEVA: "IO SONO SINISTRO, TUTTO SINISTRO, DI PIEDE, DI FEDE, DI CERVELLO"

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1 - «IO FILO DESTRA», «IO NON POTREI»: DERBY A NAPOLI TRA I MARADONA

Patrizio Mannu per il "Corriere della Sera"

 

hugo maradona

Derby politico in piena regola in casa Maradona, su fronti opposti zio e nipote. Hugo, fratello del Pibe, è sceso in campo con il centrodestra per un posto in consiglio comunale a Napoli.

 

Capolista in Napoli Capitale, associazione politica guidata da Enzo Rivellini (uno che viene da An e oggi è con Giorgia Meloni), a sostegno della corsa a sindaco di Catello Maresca. Sul fronte opposto, quello del centrosinistra, Diego Armando jr., da qualche giorno allenatore del Napoli United, squadra di extracomunitari e rifugiati, sotto l'egida di Gesco, holding del terzo settore, il cui patron Sergio D'Angelo ha scelto, da candidato sindaco, di fare un passo indietro e appoggiare Gaetano Manfredi, ex rettore ed ex ministro (ma fervente juventino), in corsa sotto con Pd e M5S. Diego jr. si sta spendendo molto nella campagna elettorale di Manfredi, condividendone ideali e obiettivi.

 

hugo maradona e catello maresca

Che ovviamente non sono quelli di Hugo; nipote e zio, divisi in una Guerra dei Roses in salsa napoletana. Ieri a Napoli per Hugo è stata la prima uscita pubblica accanto a Maresca.

 

«Da tempo - ha detto - sono impegnato a sostegno di bambini e ragazzi e voglio aiutarli come faceva Diego. Vorrei provare a garantire loro l'accesso allo sport». Già, il fratello Diego. Chissà cosa direbbe oggi della scelta di Hugo, lui che - a chi gli chiedeva il perché di quel tatuaggio di Che Guevara sul braccio - spiegava: «Io sono sinistro, tutto sinistro: di piede, di fede, di cervello».

 

MARADONA, IL FRATELLO SCENDE IN CAMPO: "MACCHÉ POLITICA, MI OCCUPO DI CALCIO"

Antonio E. Piedimonte per "La Stampa"

 

hugo maradona 1

Fuor di metafora, è una campagna elettorale di stampo decisamente calcistico quella che sta divampando all'ombra del Vesuvio. Dopo il tackle (da cartellino) assestato a inizio partita ai danni del candidato sindaco del centrosinistra - additato al pubblico sdegno in quanto di fede juventina - la coalizione di centrodestra continua il suo pressing a tutto campo: ieri mattina, dinanzi allo stadio, è stato presentato un candidato al Consiglio comunale il cui solo nome tocca i cuori azzurri: Hugo Hernán Maradona, detto «El Turco», il molto umano fratello della più nota delle divinità calcistiche planetarie.

 

hugo e diego maradona

Meno vivace l'altro versante, dove sino ad ora ci si è limitati a qualche incerto contropiede, come le foto dell'aspirante primo cittadino Gaetano Manfredi sotto uno dei poster-altarini dedicati al Pibe de oro.

 

E poi un guizzo al limite dell'area che avrebbe potuto avere interessanti sviluppi: l'abboccamento con un altro Maradona, Diego junior, pare per inserirlo nella lista di Sergio D'Angelo (leader delle coop Gesco nonché ex assessore con De Magistris), che ha poi scelto di ritirarsi per aderire allo schieramento guidato dall'ex rettore ed ex ministro.

 

diego maradona junior

Un Maradona per parte? Alla fine Junior ha declinato, ma non senza confermare le sue simpatie per il raggruppamento più lontano possibile dalle derive antimeridionali della Lega.

 

Insomma, proprio come il leggendario babbo, amico personale di Fidel Castro, anche il giovane Diego penderebbe a sinistra. Inevitabile sollevare la delicata questione allo zio Hugo, il quale però non la prende affatto bene e piuttosto che citare Gaber (che cos'è la destra? che cos' è la sinistra?) minaccia di interrompere immediatamente l'intervista a La Stampa.

 

diego maradona junior 1

A salvarci sono i buoni uffici della gentile consorte, la signora Paola, con la quale l'ex calciatore argentino (venne a giocare in Italia nel 1987) vive da diversi anni a Monte di Procida, ameno paesino dei Campi Flegrei.

 

«Mi sono già arrabbiato per questo - ribadisce "El turco" cercando di contenersi -, queste domande non mi piacciono, io non sono né di destra né di sinistra. E comunque io sono Hugo e Diego era Diego, ognuno col suo pensiero e con le sue posizioni».

 

diego maradona col figlio

Lei si è mai occupato di politica? «No. Mi hanno detto che c'è la possibilità di continuare a fare quello che faccio da anni, cioè aiutare i bambini e il calcio, tutto qua. Io non sono un politico e non voglio fare il politico».

 

Tuttavia se fosse eletto si troverebbe costretto a occuparsi di politica, non crede? «Non credo. Io mi occupo di calcio basta. E continuerei a fare quello. E ora devo andare», replica Hugo.

 

hugo maradona in maglia ascoli

Restano quei bambini che lui, sia per i trascorsi familiari sia come docente nelle scuole calcio, conosce bene: «Voglio fare qualcosa per i tanti ragazzi in difficoltà. In troppi qui hanno poche alternative alla strada. E come se non bastasse sono due anni che siamo fermi per colpa del Covid...».

 

La famiglia è importante - fu Diego a convincere Corrado Ferlaino ad acquistare il cartellino del fratellino per 400 milioni di lire - e la generosità è nel dna, quello che però manca all'appello è un requisito fondamentale: la cittadinanza italiana.

 

diego con hugo maradona

Dettaglio che sottoponiamo all'attenzione dello stratega dell'«operazione Maradona», l'ex eurodeputato Enzo Rivellini, anima della lista «Napoli Capitale»: «Hugo è in Italia da quarant'anni, da cinque è sposato con un'italiana, ha due figli italiani, e ha fatto la domanda diversi anni fa, si tratta di un problema burocratico. E per questo i nostri legali hanno presentato un decreto d'urgenza».

 

diego armando maradona col figlio diego junior

Non nuovo a iniziative provocatorie (come mettere una maglia della Juve alla statua di Garibaldi), Rivellini chiarisce: «Non è una candidatura blindata come quelle che abbiamo visto in passato da più parti, se vorranno votare Hugo lo faranno, altrimenti continuerà a fare la sua vita».

 

Rimane quello che è stato definito «sfruttamento indebito dell'altrui popolarità», o anche «effetto allodola», ma il candidato sindaco Catello Maresca non si fa avviluppare dalle polemiche: «Noi non sfruttiamo il nome di nessuno. Siamo aperti a tutte le risorse», dice il magistrato, rimettendo la palla al centro.