IMU-RTACCI VOSTRI! - PER GIUSTIFICARE L'IMU MONTI DISSE CHE IN ITALIA LE TASSE SULLA CASA ERANO “BASSE” RISPETTO A QUELLE DI ALTRI PAESI - MADDECCHE'! SECONDO CONFEDILIZIA LA PRESSIONE FISCALE SUGLI IMMOBILI NEL NOSTRO PAESE È PIÙ ALTA SIA DELLA MEDIA OCSE SIA DELLA MEDIA EUROPEA - MA LA SUPPOSTA ORMAI È SERVITA: A DICEMBRE ARRIVA IL SALDO DELL'IMPOSTA MUNICIPALE E LE ALIQUOTE SONO AUMENTATE IN TUTTE LE CITTÀ…


Francesco De Dominicis per "Libero"

Mario Monti

Quando l'ha varata, la stretta sull'Imu, il premier Mario Monti ha usato le leve del confronto internazionale per sostenere che in Italia la tassazione degli immobili era bassa. E che nel resto d'Europa e del Mondo il prelievo fiscali sulle abitazioni era assai più robusto.
È il 17 novembre del 2011: Il professore della Bocconi ha giurato da pochissimi giorni come presidente del consiglio e, nel preannunciare la stangata sulle case poi inserita nel decreto "Salva Italia", usò questa argomentazione.

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«Tra i principali Paesi europei - osservò Monti - l'Italia è caratterizzata da una imposizione sulla proprietà immobiliare che risulta al confronto particolarmente bassa. L'esenzione dall'Ici delle abitazioni principali costituisce, sempre nel confronto internazionale, una peculiarità se non la vogliamo chiamare anomalia del nostro ordinamento tributario». La frase, per la verità, era stata brutalmente copiata da un documento della Banca d'Italia, al quale il premier ha attinto a mani basse per scrivere il suo programma di Governo.

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Si trattava, in ogni caso, di una bugia clamorosa, stando a quanto rivelato ieri da Confedilizia. L'associazione dei proprietari di case, con un dettagliato studio, piazza il nostro Paese in cima alla classifica per la tassazione più alta proprio sugli immobili. Nel 2009, secondo lo studio - realizzato col supporto degli economisti Francesco Forte, Domenico Guardabascio e Loana Jack - tra imposte dirette e indirette sulla casa, in Italia il livello di tassazione degli immobili era già all'1,45%, contro l'1,44% della media Ocse, l'1,32% dei paesi Ue nell'Ocse e dell'1,26% del''Eurozona.

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Prima dell'Imu, insomma, le case degli italiani erano già le più tartassate. «Partendo da questi dati e aggiungendo l'incremento che c'è stato con l'imposta municipale unica, arriviamo» a livelli insormontabili, ha detto il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, per il quale «rivedere oggi la tassazione della proprietà immobiliare è un atto di giustizia prima ancora che di equità».

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La botta Imu, in effetti, l'hanno sentita un po' tutti. Dai proprietari di una sola abitazione a quelli che hanno due o più immobili. E a fine anno arriva un conto salatissimo, dopo i 9 miliardi di euro versati a giugno con la prima rata. Entro il 17 dicembre va saldata la partita con l'Erario. La stime di gettito iniziali presentate dal ministero dell'Economia parlavano di altri 10-11 miliardi di euro. Tuttavia, tra recessione e crisi finanziaria, quasi tutti i sindaci italiani hanno "giocato" con le aliquote portando il livello dell'Imu al massimo possibile. Di qui, lo scontato aumento del conto finale di qualche miliardo di euro.

LOGO CONFEDILIZIA

Non è tutto. Confedilizia ha analizzato anche altri dettagli. Per quanto riguarda l'imposta di registro sugli immobili in Italia è lo 0,72% del Pil, in Germania lo 0,2%, in Francia lo 0,38% mentre la media dei paesi Ocse dell'Eurozona è lo 0,41%. Senza dimenticare che in paesi come Estonia, Polonia e Usa, a esempio, questo balzello non esiste. Differenza che smonta ancora di più Monti laddove cerca di sostenere che esiste uno squilibrio, fra Italia e altri paesi, tale da dover imporre un'ulteriore mazzata fiscale. No, grazie: gli italiani hanno già dato abbastanza.