1. L’INCHIESTA DI TERNI TRASFERITA A ROMA IPOTIZZA CHE LA CHAOUQUI ABBIA PROVATO A RICATTARE I FRATELLI BERLUSCONI SU PRESUNTI MAGHEGGI FINANZIARI CON IL VATICANO
2. IL CONTATTO AVVENNE TRAMITE PAOLO, INDAGATO PER NON AVER DENUNCIATO, E AL QUALE LA PR CALABRESE AVREBBE CHIESTO DI SILURARE IL VATICANISTA DEL “GIORNALE” CHE L’AVEVA ATTACCATA. IN CAMBIO, LEI AVREBBE FERMATO DELLE MISTERIOSE ROGATORIE
3. IL “CORRIERE” PARLA DI “VORTICOSO GIRO DI RICATTI”, MENTRE “REPUBBLICA”, CHE BUCA LA NOTIZIA, SENTE LA BADANTE ROSSI CHE RACCONTA DI UN INCONTRO CON LA CHAOUQUI IN CUI LEI SI SAREBBE SEMPLICEMENTE OFFERTA A FORZA ITALIA. QUALCUNO NON LA RACCONTA GIUSTA
4. LA PRESUNTA ESTORSIONE AI DANNI DEI FRATELLI BERLUSCONI È TUTTA DA PROVARE, MA ALLO IOR E ALL’APSA, DA ANNI, NON ESISTONO PIÙ CONTI SOSPETTI INTESTATI AI LAICI


DAGONOTA

FRANCESCA CHAOUQUI E VALLEJO BALDA

 

Dunque nelle carte arrivate da Terni a Piazzale Clodio ci sarebbe l’ipotesi di un’estorsione perpetrata da Francesca Chaouqui nei confronti di Silvio e Paolo Berlusconi. L’oggetto delle pressione sarebbero stati non meglio precisati traffici finanziari tra il Cav e le istituzioni finanziarie vaticane. Insomma, per dirla in modo più diretto, Berlusconi avrebbe avuto un conto segreto in Vaticano. Su questo conto ci sarebbero state richieste di assistenza giudiziaria da parte della magistratura italiana, richieste che la Chaouqui sarebbe stata in grado di fermare.

 

Sarà compito della procura di Roma valutare la faccenda, che si presenta piuttosto ingarbugliata. Però la storia dei conti di Berlusconi in Vaticano, obiettivamente, fa un po’ sorridere. Tutto è possibile, per carità, ma da anni, ormai, non ci sono più conti sospetti Oltretevere.

 

VATICANO, SEDE IOR

Allo Ior i conti maleodoranti sono stati chiusi prima del 2013, quando Moneyval, organismo di certificazione terzo, ha passato al setaccio tutto l’istituto. All’Apsa neppure risultano conti di Berlusconi. L’amministrazione speciale ha 38 conti “laici” in via di chiusura e recentemente ha “consegnato” il banchiere Giampietro Nattino alla giustizia italiana, accusandolo di insider trading.

 

Quindi, tirando le somme, gli scenari sono due. O la Chaouqui è completamente innocente e le cimici di Terni hanno captato conversazioni soltanto equivoche o equivocabili. Oppure, ai danni del povero Paolino, è andata in scena una clamorosa “stangata”: un ricatto basato sul nulla e sulle millanterie. Sarebbe un’ennesima incursione di questa storia nella miglior commedia all’italiana.

 

1.«COSÌ CHAOUQUI RICATTAVA I BERLUSCONI»

SEDE DELLO IOR

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera

 

Avrebbe utilizzato ogni mezzo, qualsiasi notizia appresa in Vaticano per minacciare e ricattare le persone. E per rendere ancora più efficaci gli avvertimenti, Francesca Chaouqui avrebbe fatto valere proprio il ruolo di componente della Cosea, la Commissione della Santa Sede per gli affari economici, affidatole direttamente da papa Francesco. Lo fece anche con i fratelli Paolo e Silvio Berlusconi, parlando direttamente con l' editore de Il Giornale.

 

paolo berlusconi rocco siffredi

Lo avvisò che avrebbe fatto in modo di far accogliere le richieste di rogatoria presentate dalla magistratura nei confronti dell' ex Cavaliere e reso noto il contenuto delle istanze, se non fossero stati esauditi i suoi desideri. Per questo è adesso indagata insieme con il marito Corrado Lanino per induzione alla concussione e intrusione informatica dalla procura di Roma.

 

I computer spiati. L' indagine sui «corvi» del Vaticano si arricchisce di nuovi e inquietanti capitoli. Nel fascicolo trasmesso dai pubblici ministeri di Terni ai colleghi della capitale ci sono infatti numerosi episodi e una lunga lista di indagati che comprende, tra gli altri, Mario Benotti, funzionario di palazzo Chigi (che ha rinunciato all' incarico di capo della segreteria del sottosegretario Sandro Gozi) accusato di intrusione informatica ed estorsione proprio per avere sollecitato la coppia a ottenere informazioni sull' ex marito della sua convivente effettuando accessi abusivi nei suoi computer.

 

gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi francesca chaouqui

Tutti protagonisti di un vorticoso giro di ricatti che sarebbe stato messo in moto proprio dalla Chaouqui nel 2013, poco dopo essere riuscita a ottenere quel posto di massimo rilievo e visibilità.

 

Le verifiche affidate alla squadra mobile e al Nucleo valutario della Guardia di Finanza riguardavano il dissesto della Curia ternana e il ruolo dell' allora vescovo monsignor Vincenzo Paglia e dei suoi collaboratori. Ascoltando le loro conversazioni emerge la figura di Chaouqui che si propose al prelato sostenendo di poter trovare i soldi per sanare i bilanci anche grazie ai rapporti mantenuti con i suoi vecchi datori di lavoro della Ernst & Young.

FRANCESCA CHAOUQUI

 

Gli inquirenti ritengono necessario approfondire il suo ruolo e ordinano di mettere sotto controllo anche le sue utenze. Si scopre così che ha contatti di altissimo livello.

Parla con politici, imprenditori, prelati. Mostra di poter influire su numerose istituzioni.

Ma gli accertamenti affidati agli specialisti di polizia e fiamme gialle svelano la sua trama.

 

«No al vaticanista» La donna dialoga spesso al telefono con Paolo Berlusconi, si lamenta per alcuni articoli, arriva a chiedere che Fabio Marchese Ragona, il vaticanista del quotidiano di famiglia, non scriva più. Chiede di parlare anche con il direttore Alessandro Sallusti, cerca di convincerli. E quando capisce che forse non riuscirà a ottenere il risultato, passa alle maniere forti.

 

Comincia a parlare di istanze di rogatorie giunte in Vaticano che riguardano gli affari di Silvio Berlusconi. Assicura di avere il potere per concedere l' assistenza giudiziaria ai magistrati.

Paolo e Silvio Berlusconi

 

Poi va oltre, minaccia di rendere noto il contenuto dei documenti. Il pubblico ministero Elisabetta Massini le contesta il reato di estorsione. Ma qualche settimana fa, quando decide di trasmettere il fascicolo a Roma per competenza, cambia l' ipotesi accusatoria in induzione alla concussione. Ritiene infatti che nel suo ruolo di componente della Cosea, Chaouqui abbia veste di pubblico ufficiale. E dunque iscrive nel registro degli indagati anche Paolo Berlusconi, perché non avrebbe denunciato il ricatto.

 

In realtà è un' impostazione che i pm romani sembrano non condividere, visto che i funzionari della Santa Sede non possono essere equiparati tutti ai diplomatici. E soprattutto ritenendo la famiglia Berlusconi vittima della minaccia.

MARIO BENOTTI

 

L' esame del fascicolo è tuttora in corso visto che contiene decine e decine di intercettazioni.

 

Alla fine saranno interrogati tutti i protagonisti, compresa la Chaouqui, che ieri ha fatto sapere di volersi presentare, e suo marito. Poi è possibile che si proceda con la richiesta di rinvio a giudizio. Ennesimo capitolo di una vicenda che imbarazza le gerarchie vaticane proprio per aver affidato alla donna un incarico tanto delicato e strategico.

MARIO BENOTTI - ROMANO PRODI - SANDRO GOZI

 

2. "FRANCESCA CHI?" LA CORSA DEI POLITICI A SMARCARSI DA LADY CURIA

Carmelo Lopapa per “la Repubblica

 

La Chaouqui del giorno dopo è "Francesca Immacolata chi?" Disconosciuta, mal tollerata, incontrata appena, sì forse, ma di sfuggita, comunque non potevo mai pensare. Il bel mondo, pezzi della politica e dell' imprenditoria con cui l' intraprendente pierre è entrata in contatto - stando al memoriale di monsignor Lucio Vallejo Balda pubblicato ieri da Repubblica - adesso la ricorda a malapena, ne ridimensiona la capacità di influenza. Eppure ancora pochi mesi fa sembrava oro quel che luccicava.

 

«Ecco, aspetti, aspetti, per fortuna annoto sempre tutto.

maria rosaria rossi (2)

Era il 17 settembre scorso, ecco, ha chiesto un appuntamento qui a Palazzo Grazioli e l' ho ricevuta », racconta puntuale la senatrice Mariarosaria Rossi, tesoriere e plenipotenziaria di Forza Italia. Difficile arrivare al capo bypassando la gran ciambellana della corte berlusconiana. «Ma la signora voleva incontrare me», continua. Nel memoriale il monsignore scrive che «dietro Francesca c' è Berlusconi », che lei «assisteva in modo abituale alle feste di Palazzo Grazioli».

 

maria rosaria rossi

La Rossi stronca: «Ma quali feste? Quella mattina l' ho ricevuta per cortesia nel mio ufficio a Palazzo, aveva chiesto un appuntamento in segreteria, si è presentata come una persona molto inserita al Vaticano, imprenditrice, si è anche dichiarata nostra simpatizzante e aveva voglia di mettersi a disposizione per dare un contributo al bene del Paese. Mi ha detto proprio così». E voi? «Il presidente Berlusconi non sapeva nemmeno chi fosse costei e non l' ha mai incontrata. Dopo quella occasione neanche io. Mi ha chiesto un secondo appuntamento che non ho mai concesso, mai più rivista».

 

L' approdo al mondo della politica resta il grande sogno della Chaouqui, ma per realizzarlo occorrono mediatori, ponti. «È con Bisignani che aveva complicità » si legge ancora nel memoriale. Ex giornalista, lobbista, transitato attraverso l' inchiesta P4 e altro ancora, contattato al telefono si schermisce col consueto sarcasmo: «Dovrei essere arrabbiato perché non mi ha mai invitato su quelle terrazze o in quei convegni frequentati invece da altri vip che oggi fanno i pesci in barile - racconta il faccendiere - Me la presentò la mia amica contessa Marisa Pinto Olori del Poggio, ma quale complicità, quali servizi segreti.

mariarosaria rossi 6

 

Lei e monsignor Balda, che all' epoca era una star Oltretevere, mi chiesero un incontro e li invitai a pranzo il 12 dicembre dell' anno scorso. Perché? A lui stava a cuore una certa iniziativa benefica per i bimbi immigrati a Lampedusa, curata con un altro prelato. Ma vede, io mi occupo da 30 anni di Vaticano, qualche conoscenza ce l' ho, ho preso le mie informazioni. E mi dissero di lasciarlo perdere, perché quello era un po' fuori di testa. E così ho fatto.

 

luigi bisignani

Ora mi tirano in ballo perché ce l' hanno con me». Chi ce l' ha con lei, Bisignani? «Sono stato il primo a svelare il ruolo di Balda scrivendone sul Tempo, il primo a denunciare il complotto ordito da centri di potere dell' Opus Dei contro Papa Bergoglio ». Veleni, schizzi di fango e, ovviamente, complotti, orditi o millantati. Non manca nulla in questa storia.

Il tentativo di tirare in ballo chiunque è il filo conduttore del dossier del monsignore. Viene citata anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin («Francesca ha una grande relazione con lei»).

 

VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

 La responsabile della Sanità è entrata in contatto con lei, viene spiegato adesso, per una paio di iniziative benefiche in favore dei poveri delle periferie romane, come altre vengono curate in concorso col Vaticano. La Chaouqui, con cui la Lorenzin ricorda di non avere alcun rapporto, ancora una volta si era accreditata come «ambasciatrice » d' Oltretevere. Che la pr sia andata al matrimonio di Marco Carrai, amico del premier Renzi, è confermato dalla foto in cui appare al fianco del marito Corrado Lanino. In un' altra sorride proprio al fianco dell' imprenditore. Era il 28 settembre 2014. Un' era fa.

lorenzin boschi
FRANCESCA CHAOUQUI E MARCO CARRAI