INCREDIBILE MA VERO: MICHELE SERRA DIFENDE LE OLGETTINE! “PROPONGO L'AMNISTIA. IL RE È MORTO, LE CORTIGIANE VENGANO SCIOLTE DA OGNI VINCOLO” – “FIGLIE DEL POPOLO, ASPIRANTI FAMOSE, DESIDERANTI DENARO E VISIBILITÀ NEGLI ANNI IN CUI SOLO DENARO E VISIBILITÀ SEMBRAVANO DARE SENSO ALLA VITA. POI FURONO GRAVATE DALLO STIGMA DI “QUELLA CHE È ANDATA A FARE IL BUNGA BUNGA”, E TUTTI SGHIGNAZZARONO SUL LORO CONTO, PERCHÉ…”
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1. DALLA PARTE DELLE OLGETTINE
Estratto dell’articolo di Michele Serra per “la Repubblica”
Finirà che proveremo tenerezza per le Olgettine […] L’archiviazione della vita terrena di Silvio Berlusconi non è valsa a sollevare queste ragazze dalle loro tribolazioni giudiziarie.
La Cassazione ha riaperto non so quale processo della serie Ruby […]. […] A Papi morto, speravano tutte nella classica “pietra sopra”. Così non è. Non fu uno spaccato […] edificante: […] rivendicazioni orgogliose di bellezza, che non è mai una colpa, e lacrime di pentimento, e una quasi-moralità che portava all’imbarazzo e a dire: “Sì, ci sono andata anche io, però non ho fatto niente”.
Figlie del popolo, aspiranti famose, desideranti denaro e visibilità negli anni in cui solo denaro e visibilità sembravano dare senso alla vita. Ce lo siamo già dimenticato? Con Berlusconi denaro e visibilità andarono al potere senza più remore, e quasi senza opposizione.
Poi quelle ragazze furono gravate dallo stigma di “quella che è andata a fare il Bunga Bunga”, e tutti sghignazzarono sul loro conto, perché, come dice il poeta, “la gente dà buoni consigli quando non può dare il cattivo esempio”. Propongo l’amnistia. Il Re è morto, le cortigiane vengano sciolte da ogni vincolo.
2. RUBY E LE OLGETTINE INGRATE “SILVIO È MORTO E NOI A PROCESSO”
Estratto dell’articolo di Piero Colaprico per “la Repubblica”
Lo chiamano Ruby-ter e, al termine di numerosi va e vieni giudiziari, la Cassazione ha ieri disposto la sua nuova e forse definitiva ripartenza. Con una specifica: in questo processo d’appello bisognerà guardare non alle false testimonianze, reato ormai caduto in prescrizione, ma alla corruzione in atti giudiziari, un reato gravissimo.
Sono una ventina circa le imputate. Quelle che, parliamo del lontano 2010-2011, erano le “papi- girl” dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nelle perennemente uguali ricostruzioni dei fatti, sono state pagate (questo è un dato certo) da Berlusconi e dal suo entourage . Hanno cioè mentito nei processi (questo dato va verificato) con lo scopo, sostiene la procura, di proteggere e salvare l’imputato principale, e cioè lo stesso Berlusconi.
Condannato in primo grado, infine assolto, anche se la stessa corte di Cassazione che ha stabilito, senza se e senza ma, che quelle che il leader di Forza Italia organizzava ad Arcore non erano (parole sue) “cene eleganti”, bensì nottate a luci rosse, con un mix di soubrette e prostitute. Tant’è vero che il giornalista Emilio Fede, l’agente di spettacolo Lele Mora e l’igienista dentale Nicole Minetti, sempre pronti a procacciare ragazze disposte a quasi tutto, non l’hanno scampata: e sono stati condannati. […]