INDIETRO, SAVOIA! - EMANUELE FILIBERTO SCENDE IN CAMPO CON IL SUO MOVIMENTO: SI CHIAMA “REALTÀ ITALIA” - IL RAM-POLLO SI IMPROVVISA CAPOPOPOLO: “NON MI CONVINCE IL GOVERNO E NEPPURE L'OPPOSIZIONE CHE RIEMPIE LE PIAZZE. NON DICO DI AVERE LA SOLUZIONE MA I GIUSTI CONTATTI PER METTERE ATTORNO A UN TAVOLO PERSONE CHE SAPREBBERO COSA FARE: SONO SOLO UN AGGREGATORE, UN INCUBATORE, UN INCANALATORE DI IDEE” (O ANCHE UN CAZZEGGIATORE)
-Enrica Roddolo per il “Corriere della Sera”
«Basta con la politica dei selfie con la bandiera. Servono piani concreti per l'Italia che così, a ripartire non ce la fa. E cosa han fatto i politici, mentre tutti gli altri in Europa hanno prodotto soluzioni vere?». Emanuele Filiberto di Savoia è un fiume in piena, al telefono con il Corriere.
Se questa non è una presa di posizione politica, principe...
«Se Realtà Italia, il nome della mia nuova associazione, sarà in futuro un movimento politico o se resterà un movimento di idee per l'Italia non lo so. Ma se deve finire in politica, che sia».
Polemico, principe?
«Dico quel che penso: non è questa l'Italia che sognavo in esilio. I giovani senza futuro».
Il ministro dell'Economia Gualtieri promette meno tasse, più risorse alla scuola. Cosa non la convince?
«Non mi convince il governo e neppure l'opposizione che riempie le piazze. Negli Usa ho un'attività di ristorazione on the road con i truck Prince of Venice. Con il Covid ho dovuto chiudere due mesi, mettere i dipendenti in cassa integrazione... bene tutti hanno subito ricevuto un bonus di lavoro. Quanto agli affari, in tempo di crisi è l'ora di cogliere opportunità: sto rilevando nuovi locali per ampliare poi il business. E intanto con Realtà Italia porterò a un tavolo virtuale, con il webinar Meraviglia Italia, questa sera alle ore 18, imprenditori del turismo e della bellezza».
Quali imprenditori?
«Brunello Cucinelli che conosco bene perché siamo vicini di casa in Umbria, e Alessandra Priante scelta dalle Nazioni Unite come direttore del turismo europeo, Marcello Sorrentino di Fincantieri infrastrutture, Roberto Daneo fondatore di We Plan dietro alla candidatura di Milano per l'Expo 2015 e ora delle Olimpiadi Milano-Cortina, il professor Noci del Politecnico di Milano e Davide Oldani...».
Un economista e uno chef. Come vi siete conosciuti?
«Con Oldani abbiamo lavorato assieme in tv e con Noci ci ha messi in contatto l'eurodeputato Riccardo Garosci».
Già, la tv: a cosa è servita?
«Mi ha insegnato a capire gli italiani, la tv entra nelle loro case. Poi ho fatto esperienza con le T-shirt Prince Tees».
A marzo un video-appello agli imprenditori, un primo webinar su piu-Italia.org con Frédéric Mitterrand e il banchiere Ennio Doris. Ora Realtà Italia: dove ha sede?
«Una sede fisica ancora non c'è ma sarà a Torino o Roma e avrà delegazioni regionali e provinciali... L'ho registrata prima del Covid».
Struttura un po' simile agli Ordini di Casa Savoia...
«Due cose distinte, ma sì gli Ordini con delegazioni ovunque, 14 all'estero dagli Usa al Giappone e Brasile, sono una macchina ben rodata».
E papà Vittorio Emanuele?
«Il progetto è solo mio, condiviso con Antonio Bettanini e Filippo Bruno di Tornaforte, Luca Morvilli ceo di Qubit oltre a Garosci e Noci».
Vittoria, sua figlia, che guiderà i Savoia dopo l'addio alla legge Salica come ci anticipò a inizio 2020, avrà un ruolo attivo in Realtà Italia?
«Per Vittoria e Luisa c'è lo studio... ora sono a dei campi sportivi con gli amici, poi ad agosto saremo assieme».
Nell'estate 2019, i ladri le svaligiarono casa a Parigi.
«Questa sarà un'estate di idee per il Paese che amo. Ma non c'è visione di lungo termine, sanità e scuola da ricostruire, disoccupazione».
Fa il populista? Ma lei è un privilegiato, nato principe, sposato con un'attrice...
«Appunto, non mi serve la politica per vivere. E non dico di avere la soluzione ma i giusti contatti per mettere attorno a un tavolo persone che saprebbero cosa fare: sono solo un aggregatore, un incubatore o un incanalatore di idee».
Un po' tramite di contatti commerciali, ruolo ufficiale svolto per anni dal principe Andrea ora alle prese col caso Epstein. Cosa dovrebbe fare con la giustizia Usa?
«Principe o no, nessuno è sopra la legge. Se devono interrogarlo, accetti di farsi interrogare. E non dovrebbe esserci neppure l'immunità parlamentare... Invece, quante persone in politica impegnate solo a mantenere vitalizi e poltrone».