INDIETRO TUTTA PER MALAGÒ-MEGALÒ: CONTI IN ROSSO PER LA SUA “SAMOCAR”, SUPER CONCESSIONARIA FERRARI E MASERATI


Andrea Giacobino per "Il Mondo"

giovanni malago foto mezzelani gmt

La crisi economica morde i conti dei business di auto e barche di lusso di Giovanni Malagò, l'imprenditore romano neopresidente del Coni. Il 2012 della Samocar, anzitutto, la nota concessionaria di auto di lusso con i marchi Ferrari e Maserati, controllata dai Malagò e presieduta dal padre di Giovanni, Vincenzo, si è chiuso secondo quanto ricostruito da ilmondo.it in perdita per 763 mila euro rispetto al minutile di 160 mila euro dell'esercizio precedente, frutto di una contrazione dei volumi di vendita da 45,4 milioni a 24,4 milioni.

Giovanni Malago

Vincenzo Malagò imputa la caduta al -20% circa fatto segnare dal mercato auto in Italia nel 2012, crollo particolarmente sentito nel Centro Italia dove Samocar opera fra Lazio, Campania e Toscana. E oltre a ciò hanno pesato il superbollo e l'introduzione del redditometro che hanno sconsigliato l'acquisto di auto di lusso.

Egualmente colpiti dal calo vendite i due brand Ferrari e Maserati (quest'ultimo anche per l'attesa dei nuovi modelli Quattroporte e Ghibli) mentre Samocar sul fronte dei costi ha ridotto il magazzino delle auto usate in vendite per un fatturato di 6 milioni, anche grazie alle vendite fuori Italia che ormai rappresentano il 41% del totale.

Giovanni Malago

Anche le attività di post-vendita sono andate male: -34% sul 2011 a 4,1 milioni i ricavi da ricambi e prestazioni. A fronte di ciò la superconcessionaria, che ha un patrimonio immobiliare di 16 milioni, ha diminuito i costi del 34% rispetto all'esercizio precedente, ha ceduto il reparto Ced (3 addetti sui 50 totali) e ha introdotto la cassa integrazione per tutti i dipendenti.

Giovanni Malago

Sono crollati anche i ricavi di Moma Italia, di cui il presidente del Coni è amministratore unico, che distribuisce gli yacht col marchio Tornado: le vendite infatti sono diminuite nel 2012 a 1,7 milioni dai 6,1 milioni del precedente esercizio e i debiti verso banche sono pari a circa 5 milioni.