INSALATA ROUSSEAU – LA CASALEGGIO STA PREPARANDO IL QUESITO PER GLI ISCRITTI IN MODO TALE DA OTTENERE UN PLEBISCITO PER GIUSEPPE CONTE. IL VOTO SI TERRÀ ENTRO MARTEDÌ, MASSIMO MERCOLEDÌ – I GRILLINI DIVISI ANCHE SULLA CONSULTAZIONE ONLINE: CONTE NE AVREBBE FATTO VOLENTIERI A MENO, MENTRE DI MAIO SPINGE – MA ANCHE SE È IMPROBABILE, CHE SUCCEDEREBBE SE VINCESSE IL NO? SIAMO SICURI CHE MATTARELLA SI FAREBBE DETTARE LA LINEA DA QUALCHE MIGLIAIO DI MILITANTI GRILLINI?
-1 – LA TRUFFA DI ROUSSEAU: LA CASALEGGIO PREPARA UN PLEBISCITO PER CONTE
Domenico Di Sanzo per “il Giornale”
Di Maio, dopo l' incontro con il premier incaricato, spariglia di nuovo le carte e nasce la «corrente Rousseau». Sulla votazione dell' alleanza con il Pd, o meglio, come ripetono dal M5s «dei punti del nostro programma» si sta scatenando un' altra gazzarra interna ai Cinque Stelle che potrebbe rischiare di far perdere la pazienza ai dem.
I capigruppo Francesco D' Uva e Stefano Patuanelli giovedì avevano parlato di un Movimento compatto come «un monolite», un' affermazione facilmente smentibile attraverso una radiografia, a taccuini chiusi, del ventaglio delle posizioni che si sta squadernando intorno alla consultazione sulla piattaforma gestita da Davide Casaleggio. Con una saldatura, nelle ultime ore, delle posizioni del guru aziendale con quelle del capo politico.
Ma prima bisogna partire dalle tempistiche per l' apertura dell' urna virtuale. «È chiaro che bisognerà votare entro martedì, massimo mercoledì», dice una fonte in stretto contatto con Casaleggio. Sul punto, invece, il premier Giuseppe Conte aveva provato a rinviare quanto più possibile la data, magari a nomi dei ministri già acquisiti. E c' è chi giura che il presidente del Consiglio, concorde con Roberto Fico e molti parlamentari, avrebbe preferito evitare il ricorso alla base in un momento così delicato.
La seconda questione da affrontare è la formulazione del quesito, che sarà uno e su alcuni punti del programma illustrato da Di Maio. E qui emergono le divisioni tra i filo-Pd e chi preferirebbe tornare al voto, dando l' impressione di una piattaforma online che è diventata terreno di scontro tra le varie anime del M5s. Il senatore e presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, a favore dell' accordo, ha parlato di formulazione «neutra». Ovvero con Conte in bella evidenza e senza menzionare il Pd. Soluzione che, in prima battuta, aveva convinto il capo politico. Il pressing degli uomini vicini a Casaleggio, d' altro canto, «è per una domanda il più chiara possibile, anche perché se il nome Pd c' è o no per gli attivisti cambia poco».
Nel pomeriggio di ieri, questo ultimo tipo di approccio sembrava convincere molti esponenti del cerchio magico di Di Maio . Allo stesso tempo fioriscono i sospetti, in area Fico, che il leader di Pomigliano e Casaleggio vogliano sabotare la cosa giallorossa servendosi del voto su Rousseau. In tanti nel M5s, al di là dei veleni interni, hanno paura che la votazione possa essere condizionata da iscritti «dormienti» simpatizzanti della Lega.
Sabotaggio o no, l' unica certezza «è che il voto ci sarà», ribadiscono dal Movimento. A insistere sul ricorso a Rousseau è stato nuovamente il Blog delle Stelle: «Rousseau Conta - hanno scritto i grillini in un post - non è un vezzo ma uno strumento che la nostra comunità politica si è dato per far arrivare nelle istituzioni la voce dei cittadini». E non contano solo i gruppi parlamentari: «I gruppi parlamentari del M5s hanno un ruolo importante e stanno lavorando intensamente in questi giorni per definire un possibile programma di governo, nell' esclusivo interesse degli italiani, poi la parola passerà agli iscritti certificati della piattaforma Rousseau e ci atterremo, com' è ovvio, alla loro decisione». E sui problemi della sicurezza un esponente grillino scherza: «Alla fine funziona come il televoto dei programmi televisivi».
2 – CASALEGGIO NON CI STA: "CHI VOTA SU ROUSSEAU CONTERÀ"
Paola Zanca per “il Fatto Quotidiano”
Tre post in quattro giorni. Se non bastasse la frequenza, è sufficiente leggere i titoli degli interventi per capire quanto sia alta la tensione sul voto di Rousseau. "Gli iscritti al Movimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l' ultima parola" (27 agosto), "Nel Movimento 5 Stelle decidono gli iscritti" (29 agosto), "Rousseau conta" (30 agosto). Un assillo necessario a tenere buona la base, che ancor prima di essere consultata fa sapere via social che non gradisce l' accordo con il Pd di Nicola Zingaretti.
Ma è anche un tarlo che deve tormentare chi sta seduto ai tavoli della trattativa. Solo il primo dei tre post è firmato dal capo politico. Gli altri portano la sigla generica del M5S . L' ultimo, in particolare, si riferisce all' articolo pubblicato ieri dal Fatto, in cui davamo conto delle rassicurazioni date da Luigi Di Maio e Giuseppe Conte al Quirinale, assai preoccupato dalle ripercussioni degli umori della base grillina sulla formazione del nuovo governo. Rassicurazioni che sono state pretese dalla Presidenza della Repubblica, che nell' affidare l' incarico al premier ha chiesto agli esponenti del Movimento - e al presidente del Consiglio che loro hanno indicato - "un sì senza condizioni".
Garanzia che Di Maio e Conte hanno dato, assicurando la fiducia dei gruppi parlamentari all' esecutivo che sta nascendo, comunque vada la consultazione web. Non lo smentiscono, i Cinque Stelle. Ma dal quartier generale della Casaleggio è arrivato il segnale che il volere degli iscritti non può essere bypassato. Perché non è "un vezzo", si legge sul blog, ma "parte integrante dei nostri processi decisionali". Lo ricorda, quel post, soprattutto agli eletti che nelle ultime ore avevano "criticato" l' ipotesi di votazione online e che devono essere "portavoce di queste istanze".
Come a dire: il blog ti ha creato, il blog non si distrugge. Si prova a non sminuire il ruolo dei gruppi parlamentari, che "stanno lavorando intensamente in questi giorni".
Ma si intima pure che "ci atterremo, com' è ovvio, alla decisione" degli iscritti, perché loro - quelli "che ci mettono la faccia ogni giorno senza chiedere nulla in cambio" e stanno "fuori dalle istituzioni" - sono "l' anima" dei Cinque Stelle. Dunque "il loro orientamento prevalente diventa, com' è naturale che sia, l' orientamento di tutto il Movimento". Se non è una minaccia, poco ci manca.
Il problema è sul tavolo e ancora ieri, durante le consultazioni con il gruppo M5S , Giuseppe Conte ha chiesto lumi sullo stato dall' arte. La votazione dovrebbe essere annunciata sul blog lunedì e aperta agli iscritti martedì (il regolamento vuole 24 ore di preavviso, ma si potrebbe anche concedere una deroga). La stesura del quesito che dovrà convincere la base a dire Sì è ancora in corso. Poi, sarà "campagna elettorale" spinta: per salvare la faccia del Movimento davanti agli elettori e quella del capo politico davanti a Mattarella.