1. NOEMI: ‘IL GIOCATTOLO SI È ROTTO. VITTORIO RACCONTA TROPPO I FATTI NOSTRI, DOPO LA SUA SCENEGGIATA HANNO CHIAMATO LA POLIZIA. IO E GLI AMICI NON FACEVAMO NIENTE DI MALE’ -
2. IL RICCO MARITO: ‘NOEMI A CORTINA MI HA COMUNICATO CHE NON MI AMAVA PIÙ. DUE MESI DOPO IL MATRIMONIO. SE N’È ANDATA LASCIANDOMI SOLO COI FIGLI. SONO DISTRUTTO’
Maria Chiara Aulisio per «Il Mattino»
Vittorio piange e anche sua moglie Noemi. Raccontano quello che è successo sabato sera nella loro casa di Mergellina e non trattengono le lacrime. Una lite furibonda, le urla, l'inutile tentativo di calmare gli animi da parte di alcuni familiari e - come raccontava ieri il quotidiano La Repubblica - l'arrivo di una volante della polizia chiamata probabilmente dai vicini di casa, o dagli stessi ospiti di Noemi Letizia costretti a lasciare l'appartamento dei Romano in tutta fretta. Si separano Vittorio e Noemi, dopo appena tre mesi di matrimonio e sette lunghi anni di convivenza. Basta così, la love story è finita, «il giocattolo si è rotto» per dirla con le parole di Noemi, ognuno prenda la sua strada e buona fortuna a tutti.
Una decisione maturata lo scorso agosto quando Noemi Letizia, 26 anni, la prima papi girl dell'era Berlusconi, interrompe le sue vacanze a Cortina d'Ampezzo con bambini e marito e torna a Napoli pronta a dare una svolta alla sua vita. Ma andiamo con ordine e partiamo dalla fine seguendo il racconto dei protagonisti che comincia proprio la notte di sabato quando Vittorio Romano, 36 anni, ottima borghesia napoletana, pronto a scendere in campo con Forza Italia alla prossima tornata elettorale, va su tutte le furie, piomba a casa sua e decide di mettere fine a un party che gli sembrava «inopportuno e sconveniente».
Vittorio, che cosa è successo l'altra notte e perché è arrivata la polizia?
«Qualcuno evidentemente l'ha chiamata».
Sua moglie Noemi?
«No, lei no. Credo lo abbiano fatto i nostri vicini o forse proprio i suoi amici».
Avevate ospiti quella sera?
«Lei aveva ospiti. Io ero a casa dei miei genitori con i bambini».
Weekend separati?
«Era il 18 agosto, circa un mese e mezzo dopo il nostro matrimonio, quando Noemi mi ha comunicato che non mi amava più e che al ritorno dalle vacanze sarei dovuto andar via perché niente sarebbe stato come prima. Eravamo a Cortina, ha fatto le valige e se n'è andata lasciandomi solo con i nostri bambini».
Quindi siete separati?
«Ufficialmente non ancora. Ma quella è la sua volontà e per me è un dolore enorme. Il nostro è stato un grande amore e l'idea che finisca tutto così mi fa stare molto male. Ho perso tredici chili, non riesco a credere che la mia famiglia possa sgretolarsi in questo modo. I bambini sono ancora molto piccoli e il pensiero di farli vivere con due genitori separati mi rattrista profondamente».
Torniamo alla serata di sabato.
«Ero con mia madre e mio padre quando ho visto su Instagram un video in diretta girato a casa mia con Noemi e i suoi amici che facevano festa».
Non avrebbe dovuto?
«Mi è sembrato inopportuno».
Chi c'era con sua moglie?
«Un'amica e tre amici. È vero che stiamo vivendo una condizione di separati, ma se io sono a casa con i bambini speravo che lei avesse almeno un po' di riguardo e evitasse di far festa».
Quindi?
«Ho perso le staffe e mi sono precipitato a casa. È vero: ho alzato la voce e ho mandato via gli ospiti ma nulla di più, ci mancherebbe. Con me c'era anche mio padre che mai avrebbe tollerato gesti di violenza, che per altro non mi appartengono».
Praticamente li ha buttati fuori di casa.
«Ho agito di pancia e di cuore. Sono mesi che vivo una condizione di forte tensione che non riesco più a sopportare. Ci tengo alla mia famiglia e a Noemi».
Un matrimonio lampo.
«Incredibile, non riesco a farmene una ragione. È cambiata all'improvviso. Per sette anni è stata la mia forza e il mio riferimento, un grande amore, una felicità che si rinnovava ogni giorno».
Che cosa può essere successo?
«Davvero non lo so, cerco di trovare una ragione ma non c'è. In ogni caso non me la sento di giudicarla. Può darsi che prima o poi capirò. Quello a cui adesso tengo molto è il rispetto della nostra privacy, per la serenità dei bambini che abbiamo il dovere di proteggere».
Potrebbe esserci un altro in mezzo a voi?
«Non credo».
Vi siete parlati dall'altra sera?
«Non ancora. Spero di farlo stasera (ieri ndr). Vorrei almeno chiarire le ragioni della mia reazione prima di partire per Siviglia».
Va in Spagna?
«Si sposa mio fratello. E anche questa è una delle ragioni per cui avevamo rimandato la decisione circa la nostra separazione. Speravo di vivere questo evento in serenità, per quanto possibile. E invece non ci sono riuscito».
Fin qui Vittorio Romano. «Commosso e addolorato» ma anche «deluso e amareggiato» da una decisione, quella presa da sua moglie, che mai si sarebbe aspettato dopo «sette anni di convivenza filata liscia come l'olio», modello «Mulino Bianco», tra vacanze lussuose, tanti amici e due splendidi bambini.
Sette anni e poco più di un mese di vita felice dal giorno del matrimonio celebrato in grande stile lo scorso 23 giugno, a Nerano, sulla spiaggia di Recommone: fiumi di champagne, fiori d'arancio, cristalli, tovaglie di lino e oltre duecento invitati in abito bianco. Tutto tranquillo fino alla mattina del 18 agosto quando Noemi Letizia gli comunica la sua volontà di separarsi, fa i bagagli, lascia la casa in montagna e torna a Napoli.
Noemi perché vuole separarsi?
«Il giocattolo si è rotto e non si può più aggiustare».
Che cosa vuol dire?
«Era tempo che le cose non andavano più bene».
In che senso?
«Incomprensioni. Ho provato tante volte a spiegare a Vittorio che stavamo prendendo una brutta china, ma evidentemente non sono riuscita a farmi capire. E adesso vivo un grande dolore soprattutto per i nostri due bambini, che sono la cosa più bella che c'è e non è giusto che soffrano per colpa nostra».
Però lei ha deciso di andar via.
«Il nostro matrimonio non funzionava più. Il problema è che tutto quello che ci riguarda diventa pubblico e io detesto questo clamore».
Se non fosse stato necessario l'intervento della polizia forse il vostro litigio sarebbe rimasto tra le pareti domestiche. O no?
«Bisognerebbe dirlo a lui. Non a me».
Però litigava con lei.
«È arrivato come una furia, le urla le hanno sentite in tutto il palazzo. Anche quelli che mangiavano in pizzeria sotto casa hanno capito che stava succedendo qualcosa. Se fosse stato un po' più discreto magari la volante non sarebbe arrivata».
Chi ha chiamato la polizia?
«Non ne ho proprio idea. I vicini immagino, che ne so... In ogni caso di quello che è successo l'altra sera preferisco non parlarne: Vittorio è il padre dei miei figli e queste sono vicende familiari che riguardano solo noi».
Suo marito si è infuriato per quel video in diretta postato sui social.
«Non l'ho messo io».
E chi è stato?
«La mia amica, penso. Ma qual è il problema?».
Lo chieda a suo marito.
«Non stavamo facendo niente di male. C'erano quattro amici a cena, questo è tutto. Non mi sembra di aver commesso un reato. Stavamo mangiando qualcosa insieme, nulla che giustificasse una reazione del genere. Anche io ho diritto ogni tanto a vedere qualcuno».
Perché di solito non lo fa?
«Soprattutto non parlo, diversamente da Vittorio».
Si spieghi meglio.
«Dice che lo fa solo perché ha bisogno di sfogarsi, però racconta le nostre vicende a tutti e io questo non posso tollerarlo. Anche se mi rendo conto che ormai sono diventata un personaggio pubblico, vorrei che dei fatti nostri si parlasse il meno possibile. Sarebbe l'unico modo per tutelare noi e i bambini, che hanno la priorità assoluta. Per questo piango e non riesco a trattenere le lacrime se penso alla nostra famiglia che si sta sfasciando».
Magari ci ripensa e ci riprova.
«Non credo. L'ho già fatto e non è andata. Non è da oggi che il nostro rapporto è in crisi e la verità come sempre sta nel mezzo. È stata una bellissima storia, la nostra, Vittorio l'ho amato più di ogni altra cosa, ma siamo arrivati al capolinea».