ISRAELE SI PREPARA ALL’INVASIONE DI GAZA E L’IRAN MINACCIA: “INTERVERREMO SE L’OPERAZIONE CONTINUA” - IL “NEW YORK TIMES” SPIEGA LA RETROMARCIA DI QUESTA NOTTE, IN CUI ERA PREVISTO L’ATTACCO ISRAELIANO: “LE CONDIZIONI METEO NON ERANO FAVOREVOLI. LE NUBI ERANO D’INTRALCIO ALL’AVIAZIONE"– IL MESSAGGIO DELLA CINA A NETANYAHU: “LE AZIONI DI ISRAELE SONO OLTRE L’AMBITO DELL’AUTODIFESA” - GLI STATI UNITI INVIANO UNA SECONDA PORTAEREI IN MEDIORIENTE MENTRE IL QATAR TRATTA CON HAMAS PER.... - VIDEO
As part of the extensive IAF strikes of senior operatives and terror infrastructure in the Gaza Strip, the IDF and ISA killed the Nukhba commander of the forces in southern Khan Yunis, who was responsible for the Kibbutz Nirim massacre pic.twitter.com/UTspdQYgSN
— Israeli Air Force (@IAFsite) October 15, 2023
NYT: INVASIONE DI GAZA RIMANDATA A CAUSA DEL MALTEMPO
Traduzione da www.nytimes.com
“Secondo tre alti ufficiali dell’IDF l’operazione è stata posticipata di qualche giorno per le condizioni meteo non favorevoli, in particolare per via della presenza di nubi d’intralcio all’aviazione. L’operazione sarà condotta con fanteria, carri armati, supporto via aria e terra.”
“L’operazione sarà la più estesa dal 2006 e ha con scopo la presa di Gaza Citi e l’eliminazione del quartier generale di Hamas. Incerta la presa del Sud della Striscia, così come il futuro di Gaza City ed il controllo della Striscia”
The moment a rocket fell on the city of Bat-Yam#StopGazaNakaba #Gaza_under_attack #???_???? #Gazagenocide #FreeGaza #TheRealImage #IsraeliWarCrimes #IsrealPalestineconflict #hamas #israel
— ??????? (@h50nn) October 15, 2023
NETANYAHU PREPARA L’INVASIONE DI GAZA. LA CINA: «ISRAELE VA OLTRE L’AUTODIFESA»
Estratto dell'articolo di Francesco Battistini Davide Frattini da www.corriere.it
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha avuto ieri un colloquio telefonico con l’omologo saudita Faisal bin Farhan Al Saud sulla crisi in Medio Oriente, rilevando che le azioni di Israele «sono andate oltre l’ambito dell’autodifesa». Mentre Tel Aviv «dovrebbe ascoltare seriamente gli appelli della comunità internazionale e del Segretario generale dell’Onu sullo stop alle punizioni collettive del popolo di Gaza». Entrambi, ha riferito una nota della diplomazia di Pechino diffusa oggi, «hanno espresso preoccupazione per la situazione in Israele e Gaza».
Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha affermato in un post sui social media che aerei A-10, velivoli di supporto per l’ attacco al suolo, si uniranno presto agli F-15 già dispiegati nell’area. Lo riporta la Cnn. «Dotandoci di mezzi avanzati e integrandoci con le forze congiunte e di coalizione, stiamo rafforzando le nostre partnership e la sicurezza nella regione», ha dichiarato in una nota il tenente generale Alexus Grynkewich, comandante della Nona Air Force. Il movimento degli aerei da guerra «rafforza la posizione degli Stati Uniti e migliora le operazioni aeree in tutto il Medio Oriente», ha detto.
L’inviato speciale cinese Zhai Jun sarà in Medio Oriente la prossima settimana per premere su un cessate il fuoco nel conflitto tra Israele e Hamas e per promuovere i colloqui di pace. Zhai, ha riferito il network statale Cctv, «visiterà il Medio Oriente allo scopo di coordinarsi con le varie parti per un cessate il fuoco, per proteggere i civili, per alleviare la situazione e per promuovere colloqui di pace». La missione di Zhai era stata anticipata venerdì dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi, durante la conferenza stampa con l’omologo Ue Josep Borrell, al termine del Dialogo strategico Cina-Ue.
La partenza di Zhai è maturata mentre Israele è sul punto di lanciare un’offensiva di terra contro i militanti di Hamas a Gaza, dopo che a più di un milione di persone nella parte settentrionale dell’enclave è stato ordinato di evacuare, in un esodo che rischia di sfociare in un potenziale disastro umanitario.
Israele avvierà «operazioni militari significative» solo una volta che i civili avranno lasciato Gaza: lo ha detto alla Cnn il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (Idf). «La cosa importante su cui concentrarsi è che inizieremo operazioni militari significative solo quando vedremo che i civili avranno lasciato l’area», ha detto il tenente colonnello Jonathan Conricus. «È davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore».
Dodici giornalisti uccisi, otto feriti e due dispersi: è il tragico bilancio del conflitto in Medio Oriente nell'ultima settimana, stilato dalla Committe to Protect Journalists, l'organizzazione americana, con base a New York, che difende la libertà di informazione in tutto il mondo. Le ultime due vittime sono Husam Mubarak, reporter di Al Aqsa Radio, legata ad Hamas, ucciso venerdì in un attacco aereo israeliano nel nord di Gaza; e Issam Abdallah, videoperatore della Reuters a Beirut, ucciso durante gli scontri tra Libano e Israele.
Tra gli ultimi giornalisti feriti ci sono altri due appartenenti all'agenzia Reuters, Thaer Al-Sudani e Maher Nazeh; un membro dello staff tv di Al-Jazeera, Elie Brakhya, insieme alla giornalista Carmen Joukhadar; la fotografa dell'agenzia France-Press Christina Assi e il video operatore Dylan Collins. Risultano dispersi Roee Idan, fotografo israeliano, la cui moglie è stata uccisa negli attacchi di Hamas del 7 ottobre, e il fotografo palestinese Haitham Abdelwahid.
L'evacuazione forzata di migliaia di malati dal nord di Gaza verso il sud del territorio potrebbe essere «l'equivalente di una condanna a morte», ha avvertito ieri sera l'Organizzazione mondiale della Sanità. «L'Oms condanna fermamente i ripetuti ordini israeliani di evacuare 22 ospedali che curano più di 2.000 pazienti nel nord di Gaza», ha affermato in una nota. Lo spostamento di 2.000 pazienti nel sud di Gaza, «dove le strutture sanitarie sono già al massimo delle loro capacità e non sono in grado di assorbire un aumento considerevole del numero di pazienti, potrebbe equivalere a una condanna a morte».
Secondo l`agenzia di stampa palestinese Wafa, i raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza hanno causato oltre 400 morti e 1.500 feriti nella giornata di ieri. Secondo Wafa, 260 persone sono morte a Gaza City, 80 nella città Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, e 40 nel campo profughi di Jabalya, nel nord. Altri 10 palestinesi sono stati morti a Beit Lahiya, mentre 20 a sud di Khan Younis.