ITALIA AL MIGLIOR OFFERENTE - MOISES NAIM: ''TRUMP HA CAPITO CHE NON PUÒ VINCERE DA SOLO LA BATTAGLIA CONTRO RUSSIA E CINA, NON PUÒ LASCIARE L'ITALIA IN MANO A LORO''. COME DAGO-RIVELATO, L'INTELLIGENCE HA SCOSSO WASHINGTON, INVIANDO UN RAPPORTO PER AVVERTIRE CHE LA STABILITÀ DEL NOSTRO PAESE È A RISCHIO

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Paolo Mastrolilli per ''La Stampa''

 

Il politologo Moisés Naím spiega così la decisione di Trump di aiutarci: «Sta capendo che certe battaglie, come quelle con Cina e Russia, non può vincerle da solo. Ha bisogno degli alleati e non può permettersi di perdere l' Italia».

 

Come giudica la risposta del presidente alla pandemia?

«Il blocco dei voli dalla Cina è stata una decisione valida».

 

Perché invece ha ritardato la mitigazione interna?

«Era molto più facile sospendere i voli dalla Cina che l' economia americana, soprattutto in un anno elettorale».

GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP

 

Pechino e Mosca stavano scavalcando Washington in Italia?

«Gli aiuti hanno una componente di solidarietà, calcolo geopolitico e propaganda. Sarebbe sorprendente il contrario».

 

Quindi sarebbe stato sorprendente se gli Usa non l' avessero fatto?

«L' amministrazione è molto distratta e concentrata sulla crisi negli Usa. Per fare questi interventi poi serve un dipartimento di Stato molto efficace, ma invece è stato indebolito per l' emarginazione del personale di carriera. Molti posti sono vuoti. Gli Usa sono una superpotenza con capacità limitata e indebolita».

 

Gira voce che l' Intelligence abbia scosso Washington, inviando un rapporto per avvertire che è a rischio la stabilità dell' Italia, dove ci sono 30.000 soldati americani e diverse atomiche Nato.

MOISES NAIM

«È normale questa rivalità tra Usa, Cina e Russia. L' Italia soffre da sempre per l' instabilità politica, a cui ora si è aggiunta questa tragedia. Trump ha l' abitudine di dare la colpa agli altri quando si mette nei guai, ma anche gli Usa sono entrati nel gioco della propaganda».

 

Perché ha agito ora, citando Cina e Russia?

«Ogni giorno parla alla Casa Bianca e deve dimostrare che sta reagendo. Non sono sicuro però che la priorità data all' Italia abbia il significato che aveva storicamente. Ho aspettative limitate, dobbiamo vedere cosa accadrà nella pratica».

 

XI JINPING GIUSEPPE CONTE

Pechino sta vincendo la partita geopolitica sul virus?

«No, è troppo presto per arrivare a conclusioni. La Cina si aspetta una seconda ondata del virus, gli Usa sono nella settimana più dolorosa, non è chiaro quando e da dove arriverà un vaccino, e non sappiamo come si risolverà la situazione economica».

 

Il sistema autoritario non favorisce Xi?

«Pechino non può pensare di essere superpotenza senza influenze su altre regioni e Paesi. Però attenti a non sopravvalutare la stabilità del governo e del Partito comunista. Xi è stato colto di sorpresa dal virus. La prima reazione è stata negarlo e nasconderlo, con una forte repressione dei medici. Nel Paese ci sono frequenti proteste sociali. La Cina ha un governo poliziesco che usa le migliori tecnologie per controllare la società, ma ciò non vuol dire che non abbia debolezze e fragilità».

 

Trump sta capendo che le alleanze servono anche per realizzare gli obiettivi della sua politica America First?

«Comincia a capire che la Cina non è un rivale facile. Prima ha puntato a essere il miglior amico di Xi, poi sulla guerra commerciale costosa per tutti, che non ha dato i risultati voluti.

giuseppe conte vladimir putin

Quindi è tornato su una posizione aggressiva, che ora ha cambiato di nuovo. Sta scoprendo che il suo potere è più limitato di quanto non credesse, e ha bisogno di alleati».

 

Crede che la pandemia segnerà la fine della globalizzazione?

«Questa è una visione miope.

La globalizzazione è un dato di fatto pratico, non un interruttore che accendi o spegni. Il virus semmai ha dimostrato che molti problemi hanno solo soluzioni globali: la quarantena degli individui è essenziale per batterlo, ma quella dei Paesi è devastante. Dobbiamo aiutarci, soprattutto nell' area economica, finanziaria e commerciale».

 

Si riferisce agli europei che non vogliono aiutare l' Italia?

«Certo. Nessun Paese può uscirne da solo».

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