1. ITALIA E SPAGNA SONO STATI TRADITI DALLA VOLONTA' DI POTERE DI MACRON E MERKEL
2. L’AMBIGUITA’ DELL’APPELLO DI DRAGHI: NON HA MAI IL CORAGGIO DI PRONUNCIARE LA PAROLA MAGICA, CORONABOND, E SI GUARDA BENE DAL DIRE SE IL DEBITO ANDRA' A GRAVARE SUI BILANCI DEI SINGOLI STATI, ED E' TROIKA, O ALL’UNIONE EUROPEA ATTRAVERSO I CORONABOND
3. SPINTO DA MATTARELLA, CONTE NON POTEVA CHE SFANCULARLI. ORMAI SIAMO GIUNTI A QUESTO PUNTO: O DÀ SUBITO SOLDI AGLI ITALIANI O SI VA VERSO L’ESPLOSIONE SOCIALE
4. ORA TUTTO DIPENDE SE CONTE E SANCHEZ MANTERRANNO UNA POSIZIONE RIGIDA.SARANNO CAPACI DI DIRE: CARA UNIONE EUROPEA, SENZA ITALIA E SPAGNA, L’EUROPA NON ESISTE PIÙ?
DAGOREPORT
Retroscena del consiglio europeo con i capi di stato e di governo collegati ieri pomeriggio in videoconferenza: Italia e Spagna sono stati traditi da Macron, che aveva appoggiato e firmato la lettera dei paesi favorevoli ai Corona-bond, obbligazioni garantite dall’Unione Europea e non dai singoli stati richiedenti. Il presidente francese ha avuto un ripensamento, un no forse dovuto a un precedente colloquio telefonico con Angela Merkel che avrebbe dovuto sfociare in una tregua con i paesi falchi, anti-Eurobond, capitanati dall’olandese Rutte.
Anche la Germania, com’è noto, si è opposta. A quel punto Italia e Spagna, Conte e Sanchez, hanno tenuto una posizione dura, ferma, per poter ottenere la garanzia del Mes a tutti i paesi ma senza alcuna condizionalità, senza firmare quel famigerato memorandum che vuol dire troika alla greca e finire strangolati da tagli, tasse e recessione.
Nella mattinata di ieri, prima del consiglio europeo, c’è stato l’incontro preliminare dei rappresentanti a Bruxelles, tutti diplomatici, dove la questione dei Coronabond è stata bocciata in maniera netta da tutti i paesi nordici, Germania compresa. E il motivo c’è: se la Merkel si fosse dichiarata subito favorevole all’idea di Italia e Spagna, non avrebbe potuto arrogarsi il diritto/dovere di mediare con i paesi falchi, erigersi come mistress dell’Unione Europea.
Da parte sua, alla fine, anche l’azzimato e ambiziosissimo Macron aspira a un ruolo superpartes, da mediatore. Da sempre la leadership europea ha viaggiato sull’asse Francia-Germania, e ora uno dei due vuole vincere. Di qui il rinculo del marito di Brigitte a votare con Italia e Spagna, pur avendo firmato la famosa lettera all’Europa.
Il discorso deve essere fatto anche a livello tecnico. Mentre Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, è ritornata sui suoi passi e ha acquistato quasi totalmente titoli italiani, tant’è che lo spread Btp-Bund, è sceso a 173 punti base, nel pomeriggio di ieri Moody’s ha sparato contro l’Italia.
L’agenzia di rating ha rivisto a negativo da stabile l'outlook sul sistema bancario italiano, dimenticando ovviamente che le prime due banche tedesche, Deutsche Bank e Commerzbank, sono messe malissimo. Ma Moody’s dimentica anche un’altra cosa: che se le grandi banche italiane (Intesa San Paolo) e spagnole (Banco Santander) dovessero soccombere, salterebbero la struttura finanziaria dell’Europa.
In questo scenario da tregenda, si è inserito il famoso appello di Mario Draghi su ‘’Financial Times’’. Riletto con calma è un articolo molto, molto ambiguo: l’ex presidente della Bce non ha mai il coraggio di pronunciare nemmeno di sguincio la parola magica, Coronabond, limitandosi a sospirare: ‘’Spetta ora allo Stato e alle banche intervenire in maniera “forte e veloce” per evitare ora che una “profonda recessione”, che è “inevitabile”, si trasformi in una “depressione prolungata”.
Tutta fuffa. Supermario si guarda bene dal dire se il debito andrà a gravare sui bilanci dei singoli stati, ed allora arriva galoppante la troika, oppure all’Unione Europea attraverso i Coronabond? (La cosa incredibile è che è stato applaudito da tutto il centrodestra, ennesima spia che di politica economica non capiscono un cazzo).
Il povero Peppiniello Conte non poteva fare diversamente che sfancularli, in caso contrario l’Italia lo avrebbe preso a schiaffi. Lo stesso Mattarella lo ha spinto a non firmare la bozza degli strozzini europei. Siamo giunti ormai a questo punto: o dà soldi al popolo o si va verso l’esplosione sociale. A differenza della Francia, il Belpaese non può permettersi di sforare del 5/6 per cento, pena la bancarotta. Domani, Macron che non solo è capo del governo ma anche presidente, avrà un colloquio telefonico con il suo pari grado Mattarella.
Ora tutto dipende se Conte e Sanchez manterranno una posizione rigida: cara Unione Europea, senza gli Eurobond i nostri paesi avrebbero costi altissimi, insostenibili, quindi ficcatevelo bene in testa: senza Italia e Spagna, l’Europa non esiste più. Ma adesso ci sono ancora due settimane per provare ad ammorbidire le posizioni più rigide.