LO IUS SOLI FARÀ LA FINE DEL DDL ZAN - LETTA CAVALCA LE VITTORIE OLIMPICHE PER FAR VEDERE CHE È AGLI ANTIPODI RISPETTO A SALVINI, BRUTTO E CATTIVO. MA ANCHE IL SUO GRANDE ALLEATO CONTE SI TIENE A DEBITA DISTANZA DAL DOSSIER, CHE COME LA LEGGE SULL’OMOTRANSFOBITA È MOLTO DIVISIVO. È QUELLO CHE VUOLE ENRICHETTO: BLATERARE SU TEMI “IDENTITARI” CHE POI DIVENTANO BUCHI NELL’ACQUA - LA STOCCATA A JACOBS: “È UN CITTADINO ITALIANO DALLA NASCITA E LO IUS SOLI NON HA A CHE FARE CON CASI COME IL SUO”
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Pasquale Napolitano per "il Giornale"
Sull'onda dei successi italiani alle Olimpiadi di Tokyo il numero uno del Coni Giovanni Malagò riapre il dibattito sull'approvazione di una legge per lo ius soli. Il segretario del Pd Enrico Letta, costantemente alla ricerca di battaglia che caratterizzi la leadership, si fionda subito sulla proposta di Malagò. Cercando di cavalcare l'onda e trasformare una vittoria sportiva in un successo politico per il Pd.
La mossa di Letta è un mezzo passo falso. Quasi un autogol, che apre il fronte di scontro con l'alleato grillino. Giuseppe Conte si tiene a debita distanza dal dossier bollente ius soli. L'avvocato continua il giro di colloqui: l'ultimo con Bobo Craxi per parlare di immigrazione e Mediterraneo. Luigi Di Maio non pervenuto.
Paola Taverna, vicepresidente del Senato e annoverata tra i consiglieri più ascoltati da Conte, stronca i sogni dem: «Nell'attuale situazione politica ci sono altre priorità. C'è un lavoro enorme che ci aspetta per la lotta alla pandemia e per sostenere la ripresa», spiega in una intervista a Repubblica.
Ma Letta insiste. E da un'iniziativa elettorale, al fianco del presidente del Parlamento europeo Davide Sassoli, a Montepulciano per le suppletive nel collegio di Siena rilancia: «La discussione sullo ius soli sportivo di questi giorni non è stata bellissima: siccome abbiamo vinto, si dà la cittadinanza a chi fa vincere le medaglie.
Noi dobbiamo pensare, come Pd, a chi fatica senza vincere una medaglia, non tutti lo fanno. La nostra società è fatta di tanta gente che fatica senza vincere una medaglia». Per il leader del Pd «lo ius soli riguarda centinaia di migliaia di ragazzi che sono italiani a tutti gli effetti ed è veramente uno scandalo e un delitto per il nostro paese non dargli la cittadinanza».
Poi replica piccato a Jacobs: «È libero di dire ciò che pensa ma non cambia di una virgola la questione. Jacobs è un cittadino italiano dalla nascita e lo ius soli non ha a che fare con casi come il suo. Tra queste centinaia di migliaia di ragazzi c'è tanta voglia di integrazione e noi e per noi sono convinto sarà una battaglia qualificante in autunno e anche dopo».
L'obiettivo di Letta è compattare l'elettorato di sinistra in vista della sfida di Siena. E così sgancia l'affondo contro Matteo Salvini: «Mi trovo a fare campagna elettorale, a chiedere il voto, sapendo che facciamo parte di una maggioranza atipica, eccezionale, unica, che non si ripeterà mai più. Con Salvini al governo ci stiamo solo oggi, perché c'è Draghi, il Pnnr. Per quanto ci riguarda, è la prima e l'unica volta al governo con Salvini».
Sul caso Mps il leader Pd chiede «al governo di accompagnare la fase di transizione con una continuità della presenza dello Stato. Noi non abbiamo intenzione di abbassare l'asticella. Di Mps il Pd se ne sarebbe occupato comunque perché riguarda centinaia di migliaia di famiglie. Con la mia candidatura qui a Siena, il Pd ha deciso di fare una campagna elettorale complessa e lo facciamo sulla base di un'idea di trasparenza».
Ed infine promuove la riforma Cartabia sulla Giustizia. La fuga in avanti di Letta sullo ius soli rischia però di far infuriare l'alleato grillino che sul tema è spaccato. In direzione opposta alla posizione espressa da Taverna, c'è Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e relatore della nuova legge sulla cittadinanza che annuncia la convocazione di Malagò in commissione.
La posizione di Brescia è racchiusa nelle parole consegnate a Repubblica.it: «Non si può eludere una nuova legge sulla cittadinanza. Puntando sullo Ius scholae - , cioè sul diritto per i ragazzi figli di immigrati di diventare cittadini italiani dopo un ciclo di studi - si possono convincere gli scettici del Movimento 5 Stelle e parte del centrodestra, ma il Pd e gli altri partiti che tengono a questa legge non devono limitarsi agli appelli. Facciano seguire i fatti.
In commissione nessun gruppo ha posto la legge sulla cittadinanza come priorità nessuno mi ha chiesto di metterla all'ordine del giorno e di riavviare l'iter. Nel caso proporrei un testo base. Serve la volontà politica di coloro che ci credono. Devono dimostrare di tenere davvero alla nuova legge sulla cittadinanza e non utilizzarla per fare propaganda. Non possiamo illudere i ragazzi che la legge ci sarà e poi chiudere la legislatura con un nulla di fatto». Come sul Ddl Zan, anche sullo ius soli Letta rischia di fare un buco nell'acqua. Italia Viva già frena: «Bisognerebbe occuparsene, non solo a parole. Bisognerebbe condividere una soluzione equilibrata», commenta Ettore Rosato. Per Letta, altra delusione.