JOE, MA ‘NDO BIDEN? – IL GRADIMENTO DEL PRESIDENTE AMERICANO È AL MINIMO STORICO: SE SI VOTASSE OGGI, PERDEREBBE IL DUELLO CON TRUMP DI ALMENO SETTE PUNTI – SOLO IL 36% DEI CITTADINI HA UN GIUDIZIO POSITIVO SULL’OPERATO DI “SLEEPY JOE”, CONSIDERATO UN VECCHIO RIMBAMBITO: IL 63% DEGLI AMERICANI PENSA CHE NON ABBIA LA LUCIDITÀ MENTALE PER UN SECONDO MANDATO – LA STRATEGIA SUICIDA DEGLI SPIN DOCTOR: PUNTARE SU KAMALA HARRIS (UN’ALTRA SCACCIA-ELETTORI)
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Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
Il tasso di approvazione del presidente Joe Biden scivola al minimo storico, appena il 36% degli americani ha un giudizio positivo sul suo operato, sei i punti in meno rispetto a due mesi fa.
Nel primo rilevamento fatto dalla cordata Washington Post/ABC dopo l'annuncio della ricandidatura alla Casa Bianca, il segnale del gradimento è solo uno dei problemi che affligge il leader democratico che in un duello con Trump – che guida i sondaggi per le primarie repubblicane con il 51% – perderebbe di sette punti. Tanto che la maggioranza degli elettori democratici vorrebbe un candidato alternativo a Biden e fra gli adulti addirittura il 58% gradirebbe un altro nome.
[…] La Fox News ha iniziato a far scorrere nei sottopancia la parola «demenza» associata al presidente e parla apertamente di «Biden che si è ritirato nello scantinato per fare la campagna elettorale del 2024». Un riferimento al 2020 quando, causa Covid, Joe fece tutto da remoto dalla sua casa in Delaware. Per questo un ruolo importante nella campagna lo avrà Kamala Harris, da un mese tornata sulla breccia […].
Sono tutti segnali che raggruppati nel sondaggio fanno dubitare della tenuta di Biden e fanno dire al 63% degli americani che «Biden non ha la lucidità mentale per essere presidente», ben 20 punti in più del 2020 e 9 dallo scorso anno. Per il 62% non ha nemmeno la salute fisica a sostenerlo.
[…] I consiglieri di Biden stanno costruendo una campagna all'insegna della cosiddetta freedom agenda, con l'obiettivo di evidenziare i successi sul fronte occupazionale, economico, dei diritti e nella difesa della democrazia. L'idea è quella di trasformare le elezioni del 2024 non in un referendum sul presidente, quanto su una scelta, una visione per l'America.
Il nodo […] è che la stessa ricetta che Biden offre, non convince e ha sinora scontentato larghe fasce di popolazione un tempo schierate con lui. Il livello di gradimento, infatti, è crollato in tutte le fasce che nel 2020 l'avevano sostenuto: 26% fra gli under 30; 42% fra gli adulti non bianchi; 41% fra i residenti nelle aree urbane. Oggi Trump batterebbe Biden nelle aree suburbane e il suo vantaggio nelle zone rurali è ampissimo; i bianchi votano Donald, i non-bianchi Joe.
Queste indicazioni sembrano una bocciatura della stessa freedom agenda. E lo schiaffo più sonoro per Biden arriva quando si parla di gestione dell'economia: malgrado una disoccupazione al 3,4% e una crescita solida, l'inflazione al 5,5% sta cancellando i successi dell'Amministrazione tanto che Trump batte il presidente alla domanda su chi «gestisce meglio l'economia». Che sarà il vero terreno di confronto fra diciotto mesi esatti e laddove gli indipendenti faranno la differenza. Ed è qui che giunge la doccia fredda per il presidente: il 45% ad oggi voterebbe Trump; il 38% Biden, certo resta un quinto di indecisi. Ma nel 2020 Biden superò fra questa fascia di elettori il rivale di 9 punti.