JONG SUONA IL GONG: ‘È SOLO UN ASSAGGIO, IL PROSSIMO PASSO È GUAM’, L’ISOLA AMERICANA NEL PACIFICO. E SCHIERA POSTAZIONI DI LANCIO MOBILI PER DIMOSTRARE DI POTER RISPONDERE A ‘FUOCO E FURIA’ PROMESSI DA TRUMP - LA CINA FINGE DI REAGIRE: ‘SERVE L’INTERVENTO ONU, NO A MOSSE UNILATERALI’. FINCHÉ TERRÀ KIM SOTTO CONTROLLO, GLI ALTRI PAESI DOVRANNO INGINOCCHIARSI A PECHINO
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1.COREA NORD: PROSSIME MOSSE LEGATE A COMPORTAMENTO USA
(ANSA) - Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha presieduto le operazioni di lancio del missile balistico intermedio che ieri mattina ha sorvolato il Giappone cadendo nel Pacifico dopo la traiettoria di 2.700 chilometri: lo riporta l'agenzia Kcna confermando che il vettore usato e' un Hawsong-12, stesso di un ipotetico attacco al territorio americano di Guam. Kim ha espresso soddisfazione per la ''piena riuscita'' del test, mentre il Nord continuera' a osservare ''il comportamento degli Usa'' prima di prendere decisioni sulle azioni future.
Kim ha invitato a scegliere altri target per i test balistici nel Pacifico chiarendo che il lancio di ieri e' stato ''il primo passo delle operazioni militari dell' Esercito popolare di Corea nel Pacifico e un significativo preludio per il contenimento di Guam'', oltre che una risposta alle manovre militari congiunte in corso tra Seul e Washington. ''E' necessario spingere positivamente in avanti il lavoro in modo da mettere le nostre forze strategiche su basi moderne effettuando piu' test balistici con il Pacifico come target per il futuro'', ha detto il leader, nel resoconto della Kcna.
Guam, distante poco piu' di 3.000 chilometri da Pyongyang, e' la sede di strategiche e importanti basi navali e aeree americane, pronte a supportare azioni Usa nella penisola coreana in caso di di emergenze. La scorsa settimana il segretario di Stato Rex Tillerson ha accolto positivamente il proposito del Nord di accantonare le provocazioni dopo il nulla di fatto della minaccia di lancio di quattro missili verso Guam, auspicando la speranza di un dialogo possibile ''in un futuro vicino''.
Dopo un mese di calma, il Nord ha lanciato nel fine settimana tre missili a corto raggio, seguiti ieri dal Hwasong-12 in quello che potrebbe valere come un messaggio che non c'e' alcun bluff nei piani ampiamente annunciati di attacco a Guam. Il presidente Donald Trump ha messo in guardia ieri che ''tutte le opzioni sono sul tavolo'', incluse quelle militari, in risposta all'ultima intemperanza nordcoreana. La scorsa settimana Pyongyang ha diffuso le foto, durante una ispezione sul campo di Kim, del possibile sviluppo di vettori a lancio sottomarino e combustibile solido, noti come Pukguksong-3, e di un missile intercontinentale Hwasong-13.
2.COREA NORD: CINA PER AZIONE ONU, NO MISURE UNILATERALI
(ANSA) - La Cina sosterra' ''completamente e per intero'' le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu sulla Corea del Nord: il ministro degli Esteri Wang Yi ha assicurato il lavoro a stretto contatto con gli altri componenti del consiglio sulla migliore reazione al lancio di ieri del missile intermedio che la sorvolato il Giappone. ''Faremo il responso necessario'', ha detto, aggiungendo che le sanzioni uniaterali o quelle adottate seguendo le leggi nazionali non sono in linea con il diritto internazionale.
Parlando a Pechino, in occasione della presentazione dell'imminente summit dei Paesi Brics, Wang ha ricordato che adesso la Cina sta discutendo la situazione con i componenti del Consiglio di Sicurezza coi quali sarà messa a punto la risposta necessaria in base al consenso raggiunto.
"Qualsiasi misura contro la Corea del Nord dovrebbe essere rispettosa della cornice definita dal Consiglio di Sicurezza e attuata rispettando le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza", mentre sanzioni unilaterali o quelle implementate in base alle leggi nazionali non sono in linea con il diritto internazionale, ha detto Wang, in quello che è apparso come un riferimento alle misure su società e individui cinesi decise da Usa e Giappone.
La Cina oltre a essere l'alleato storico è anche il primo partner di Pyongyang contando per circa il 90% del suo commercio estero, oltre ad aver fornito una contenuta copertura diplomatica alle sue azioni malgrado la crescente frustrazione di fronte alle continue e crescenti intemperanze del Nord. Le ultime sanzioni hanno colpito compagnie e imprenditori cinesi dopo che Pechino ha varato poche settimane fa il bando totale all'import di carbone, ferro, piombo e frutti di mare per un valore stimato in poco più di 1 miliardo di dollari a fronte di una Corea del Nord che nel 2016 ha registrato un export totale di appena 3 miliardi.
3.POSTAZIONI DI LANCIO MOBILI E TESTATE NUCLEARI KIM SFIDA "IL FUOCO E LA FURIA" DI TRUMP
Francesco Semprini per la Stampa
Mirare al Giappone per colpire Trump. Kim Jong-Un alza il tiro ad altezza uomo passando dalle provocazioni alle (tentate) aggressioni. E lo fa su due dimensioni, quella balistica e quella diplomatica. Si tratta di un salto di qualità per il tipo di vettore utilizzato, il Hwasong-12, missile a raggio intermedio in grado di essere armato con testata nucleare, e con gittata variabile tra 3.700 e 6 mila km. Il test sarebbe stato effettuato proprio per valutare la capacità del missile di trasportare testate atomiche - di cui Pyongyang dispone - e farle resistere agli enormi livelli di calore provocati dal rientro nell' atmosfera.
L' Hwasong-12 è alimentato da propellente liquido, e utilizzabile su piattaforme che possono essere anche mobili. Come quella da dove è partito - ed è questo l' altro elemento rilevante - da una postazione nei pressi dell' aeroporto internazionale della capitale e non in uno dei soliti siti nel nordest del Paese.
Il regime voleva mostrare flessibilità logistica e al contempo che un eventuale attacco preventivo Usa ai siti balistici fissi individuati dai satelliti potrebbe non bastare per neutralizzare la potenza di fuoco.
Il terzo elemento che emerge è che Hwasong-12 potrebbe essere lo stesso missile impiegato per un eventuale raid balistico sull' isola di Guam, obiettivo del minacciato attacco di Ferragosto. Quarto elemento da considerare: è la terza volta che un missile nordcoreano passa sopra il Giappone, dopo il 1998 e il 2009, per mettere alla prova del neopresidente Barack Obama. Ma in entrambi i casi la quota a cui hanno viaggiato i due vettori era diversa tanto che Pyongyang parlò di lancio in orbita di satelliti.
Questa volta l' obiettivo è Donald Trump che solo qualche giorno fa aveva ribadito la promessa di «furia e fuoco» in caso di nuove provocazioni pericolose di Kim. E proprio quando si pensava che la voce grossa e le sanzioni dell' Onu avessero sortito gli effetti sperati, il giovane leade r ha alzato il tiro. Anche a livello diplomatico, con una lettera resa pubblica ieri sera, in cui l' ambasciatore nordcoreano all' Onu, Ja Song-nam, chiede al presidente del Consiglio di sicurezza, l' egiziano Amr Abdellatif Aboulatta, di calendarizzare una discussione sulle esercitazioni congiunte nella regione che gli americani usano per gettare «benzina sul fuoco».
Sono 80 i lanci condotti da quando Kim è presidente, 18 nel solo 2017. Il padre Kim Jong-il ne aveva fatti 16 in 17 anni al potere. L' escalation riflette - sembra - un irrigidimento della situazione interna con il manipolo dei militari che controllano il potere, inclini a creare un vero clima di terrore nel quale prosperano e fanno cassa. E col giovane leader ostaggio delle fobie complottistiche.
La dimostrazione è nel fatto che la moglie Ri Sol-ju, ha avuto il terzo figlio questo inverno nel silenzio generale, nulla si sa nemmeno del sesso. Ultimo elemento da considerare è che il lancio di arriva dopo i missili a corto raggio sparati nell' arco di 30 minuti: uno è esploso subito, gli altri due hanno percorso circa 250 chilometri. Una successione che potrebbe far pensare come la prossima mossa di Kim potrebbe essere il lancio di un missile intercontinentale, come quello del test del 28 luglio, ma questa volta utilizzando un' angolatura meno pronunciato verso l' alto.