“BASTA CON QUESTA STORIA CHE IO VORREI FAR CADERE IL GOVERNO TRA SEI MESI. È UNA CAVOLATA” - RENZI PROVA A FARCI CREDERE CHE NON VUOLE METTERE SOTTO SCHIAFFO CONTE: “È LUI CHE È SEMPRE AGGRESSIVO E IRRITATO CON ME, NON SOLO NELLE SUE DICHIARAZIONI PUBBLICHE, ANCHE QUANDO PARLIAMO AL TELEFONO” - I RENZIANI DI COMPLEMENTO: “FAR CADERE IL GOVERNO? MAGARI PIÙ IN LÀ, TRA UN ANNO E MEZZO O PIÙ, DOPO CHE ABBIAMO COSTRUITO UN RAPPORTO PIÙ SALDO CON DI MAIO, CHE È ARRABBIATISSIMO CON CONTE…”

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MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

Maria Teresa Meli per il “Corriere della sera”

 

«Basta con questa storia che io vorrei fare fuori Conte tra sei mesi. È una cavolata. Io adesso non farò la guerra al premier, ma ai micro-balzelli e alle complicazioni che sono tante previste da questo governo per le partite Iva»: Matteo Renzi è alla Leopolda, più affollata del solito, ed è stufo di questo tam tam secondo il quale sarebbe pronto a staccare la spina al governo. Perciò, nell' intervallo, si sfoga con i suoi.

«Nel mio intervento alla Leopolda - li avverte - attaccherò le misure anti-partite Iva».

 

di maio conte card reddito

Su questo, insomma, l' ex premier darà del filo da torcere a Giuseppe Conte, non sulla sua permanenza alla presidenza del Consiglio. Dal Nazareno e da Palazzo Chigi Renzi viene raffigurato come uno in procinto di far saltare il banco. Eppure l' impressione dell' ex segretario è esattamente opposta: «Come sapete bene - racconta ai fedelissimi - il Partito democratico non voleva che il premier fosse Conte e sono stato io a sminare la situazione.

 

Per tutta risposta il presidente del Consiglio è sempre aggressivo e irritato con me, non solo nelle sue dichiarazioni pubbliche, ma anche quando parliamo a tu per tu al telefono. E il Pd, che ha dei problemi di consenso esterno dopo la nascita di questo governo, cerca di accollarmi una colpa che non ho. Io invece penso che il governo debba andare avanti fino al 2023». Quindi, a mo' di battuta aggiunge: «Mai avrei pensato di arrivare a dire che Di Maio è meglio di Conte».

renzi di maio

 

Renzi, comunque, non vuole far polemica nemmeno con il Partito democratico: «Dobbiamo produrre fatti, non attardarci in beghe». Dunque, l' ex segretario del Pd cerca di scrollarsi di dosso l' immagine del Pierino che manda tutto all' aria. Anche perché in questo momento al leader di Italia viva non conviene certo far cadere Conte. «Magari più in là, tra un anno e mezzo o più, dopo che abbiamo costruito un rapporto più saldo con Luigi Di Maio, che è arrabbiatissimo con Conte, potremmo fare questa operazione», osserva qualcuno dell' inner circle renziano.

MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

 

Già, perché la verità è che se si arrivasse alla scadenza naturale con Conte a Palazzo Chigi sarebbe più facile per il Pd fare un' alleanza strategica con il M5S, dando la premiership all' attuale presidente del Consiglio. Renzi vede come la peste la prospettiva di un nuovo centrosinistra con M5S: «Non punto certo a fare un' alleanza strutturale con i Cinque Stelle, anche se sono stato io ad aiutare la nascita di questo governo con i grillini, ma mica ci dobbiamo sposare», ribadisce per l' ennesima volta ai fedelissimi.

 

L' ex premier, però, non si attarda nemmeno nei ragionamenti che fanno i suoi sulla possibilità di un cambio di governo tra un anno. Molto pragmaticamente cerca di capire che ruolo possa giocare Iv in questa fase. Per questo non si adombra quando viene a sapere che Italia viva, con i suoi gruppi parlamentari, ha chiesto un incontro a Conte e non ha mai avuto risposta. O quando Teresa Bellanova gli spiega che, «caso strano», la presidenza del Consiglio stringe i cordoni della borsa proprio con il ministero dell' Agricoltura.

 

matteo renzi al senato

No, continua a ripetere: «Facciamo fatti e non polemiche». Anche se queste ultime arriveranno per forza vista l' impostazione che Renzi ha voluto dare alla Leopolda: la ribalta per attaccare Quota 100 e le micro tasse e per difendere le partite Iva.

Difficile, infatti, che il presidente del Consiglio faccia finta di niente. Finora, almeno, ha ribattuto colpo su colpo. E a Italia viva hanno anche una spiegazione del perché di questo atteggiamento: «La verità - dicono - è che Conte pensava di fare un suo partito di centro ma Matteo lo ha battuto sul tempo è adesso lui deve trovare il suo spazio in altro modo». E aggiungono: «Certo, il fatto che ormai il premier si faccia consigliare da Massimo D' Alema non aiuta per niente».

renzi conte