“CHI AIUTERÀ LA RUSSIA PAGHERÀ PREZZO PESANTE” - I MINISTRI DEGLI ESTERI DEL G7, RIUNITI IN GIAPPONE, MINACCIANO I PAESI CHE VOGLIONO FLIRTARE CON MOSCA - L’ANNUNCIO DI NUOVE SANZIONI AL CREMLINO E LE CRITICHE A PUTIN PER CHE VUOLE INVIARE ARMI NUCLEARI ALLA BIELORUSSIA: “E’ INACCETTABILE” - L’AVVERTIMENTO ALLA COREA DEL NORD AD "ASTENERSI" DA ULTERIORI TEST NUCLEARI O LANCIO DI MISSILI BALISTICI: “ALTRIMENTI DOVRÀ AFFRONTARE UNA RISPOSTA ROBUSTA" - LE CRITICHE ALLA CINA PER LE RIVENDICAZIONI MARITTIME DELLA CINA NEL MAR CINESE MERIDIONALE…
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MINISTRI G7, CHI AIUTA MOSCA PAGHERÀ PREZZO PESANTE
(ANSA-AFP) - KARUIZAWA, 18 APR - I ministri degli esteri del G7 hanno promesso che i paesi che forniscono assistenza alla Russia per la guerra in Ucraina pagheranno "un prezzo pesante". E' quanto si legge in una dichiarazione rilasciata al termine di due giorni di colloqui in Giappone. Gli alti diplomatici hanno anche annunciato di voler rafforzare l'applicazione delle sanzioni già prese nei confronti della Russia e considerano "inaccettabile" l'annuncio da parte di Mosca dell'intenzione di inviare armi nucleari alla Bielorussia.
MINISTRI G7, NORD COREA SI ASTENGA DA NUOVI TEST NUCLEARI
(ANSA-AFP) - KARUIZAWA, 18 APR - I ministri degli Esteri del G7 hanno esortato la Corea del Nord ad "astenersi" da qualsiasi ulteriore test nucleare o lancio di missili balistici altrimenti dovrà affrontare una risposta "robusta". E' quanto emerso dopo due giorni di colloqui in Giappone. "Chiediamo alla Corea del Nord di astenersi da ogni nuova azione destabilizzante o provocatoria", hanno dichiarato i capi della diplomazia dei principali Paesi industrializzati, promettendo se necessario una "risposta internazionale rapida, unita e robusta".
MINISTRI G7, NESSUN CAMBIAMENTO DI POSIZIONE SU TAIWAN
(ANSA) - PECHINO, 18 APR - I ministri degli Esteri del G7 insistono sul fatto che "non vi è alcun cambiamento nelle posizioni di base su Taiwan, comprese le politiche dichiarate della 'Unica Cina'", ma si oppongono "alle attività di militarizzazione" di Pechino nel mar Cinese meridionale. In una dichiarazione diffusa dopo i due giorni di colloqui della ministeriale a Karuizawa, in Giappone, le parti hanno ribadito che "non esiste una base legale per le estese rivendicazioni marittime della Cina nel mar Cinese meridionale", manifestando opposizione "alle attività di militarizzazione della Cina nella regione".