“LO CHIAMAVANO BOCCA DI LOLLO, FERMAVA IL TRENO, FERMAVA IL TRENO” – VIDEO: L’IMPERDIBILE COVER DI BOCCA DI ROSA SU FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, BY “IL GRANDE FLAGELLO” – “C’È CHI IL MINISTRO LO FA PER NOIA, CHI CI ARRIVA PERCHÉ È VOTATO. BOCCA DI LOLLO NÉ L’UNO, NÉ L’ALTRO, LUI FAI IL MINISTRO PERCHÉ È IL COGNATO” – LA SCRICCHIOLANTE RICOSTRUZIONE IN PARLAMENTO E L’ATTESA PER LA VERSIONE DI SALVINI, CHE FINORA HA EVITATO L’ARGOMENTO – VIDEO
-Fabrizio De Andrè canta Bocca di Lollo
Da un'idea di @cussiddu con il testo dei vostri tweet. Buona visione ? pic.twitter.com/1I3VtilHIQ
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) November 29, 2023
"BOCCA DI LOLLO"
Trascrizione di “Bocca di Lollo”, la canzone-meme su Francesco Lollobrigida by “il Grande Flagello”
Lo chiamavano Bocca di Lollo, fermava il treno, fermava il treno. Lo chiamavano Bocca di Lollo, fermava il treno ad ogni costo. Appena sceso alla stazione, nel paesino di Ciampino, tutti si accorsero con uno sguardo che non si trattava di un cittadino.
C’è chi il ministro lo fa per noia o chi ci arriva perché è votato. Bocca di Lollo né l’uno né l’altro. Lui fa il ministro perché è il cognato. Lollo accortosi dell’impellenza disse alla scorta con decisione: “Tirate sto freno d’emergenza che faccio tardi all’inaugurazione”.
E fu così che da un giorno all’altro. Bocca di Lollo si tirò addosso l’ira funesta dei passeggeri di cui fermò il treno rosso. Ma il macchinista non ha frenato e Bocca di Lollo ha telefonato: “Fremi sto treno per l’amor di Dio, son l’Amministrator Delegato”
"DALLE FERROVIE NESSUN TRATTAMENTO DI FAVORE" MA LOLLOBRIGIDA GLISSA SULLA CHIAMATA AI VERTICI "
Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “La Stampa”
Francesco Lollobrigida la prende alla larga. Alla prima occasione di spiegare in Parlamento la storia dell'ormai famosa fermata personalizzata del treno Frecciarossa, il ministro dell'Agricoltura ci gira intorno e non chiarisce uno dei punti cruciali e ancora opachi della vicenda. Quello sollevato dall'interrogazione presentata dal Movimento 5 stelle: «È vero o non è vero che lei o componenti del suo staff hanno chiesto a vertici o a funzionari di Trenitalia o di Ferrovie dello Stato di avere una fermata ad hoc?».
La risposta […] non va proprio dritta al punto, per usare un eufemismo. Dopo aver definito «completamente pretestuose» le polemiche, perché «ho fatto il mio dovere per rappresentare lo Stato in un territorio martoriato dalla criminalità», Lollobrigida ricorda «le attività di ripristino per la fruibilità del parco "Cuore verde" di Caivano, da anni non utilizzabile dai cittadini poiché l'area era invasa da piante infestanti e da rifiuti pericolosi».
[…] Tutto molto bello, ma chi ha chiamato i vertici di Trenitalia per far fermare quel treno a Ciampino? «Ho ritenuto di chiedere se fosse possibile effettuare una fermata straordinaria, senza alcuna pretesa di ricevere un trattamento di favore – si limita a dire Lollobrigida – ma nel pieno rispetto del regolamento delle Ferrovie dello Stato, che ben conosco, avendo svolto l'incarico di assessore regionale ai Trasporti».
Tra l'altro, aggiunge il ministro, «si sono verificati moltissimi casi di sosta straordinaria, autorizzata per le ragioni più svariate, al fine di consentire la discesa degli utenti da convogli ferroviari». Per la precisione, secondo quanto comunicato da Trenitalia, 207 fermate impreviste in 6 mesi (su circa 45 mila Frecce viaggianti), ma senza entrare nei dettagli. Emergenza sanitaria? Ordine pubblico? O anche semplici guasti sulla linea? […]
[…] ora tutti vogliono ascoltare la versione di Matteo Salvini, visto che finora il ministro dei Trasporti ha accuratamente evitato l'argomento. Per il vicepremier leghista c'è già un'interrogazione M5s presentata alla Camera, dove il Pd chiede, invece, di calendarizzare quanto prima una sua informativa.
«È successo anche a me di rimanere bloccata su un treno e nessuno è andato dal capotreno a chiedere di poter scendere – dice la segretaria Elly Schlein a Metropolis, il web talk del gruppo Gedi –. La ricostruzione di Lollobrigida non tiene, Salvini deve farci capire cosa è accaduto».
[…] Carlo Calenda [...] calca la mano: «Sono dei cafoni, non si dispone di un servizio pubblico privatamente – attacca il leader di Azione – non chiami l'amministratore delegato dicendo che i treni li fermano per tutti, perché è una presa in giro».
Mentre Matteo Renzi dice di non escludere «una mozione di sfiducia» nei confronti del ministro, «questa roba non è che gliela facciamo passare liscia», assicura l'ex premier. Peccato che in Aula, ad ascoltare e, magari, a contestare il ministro dell'Agricoltura, ci fossero meno di 30 deputati delle opposizioni (la metà M5s): nessun capogruppo, nessun leader e la sensazione che non ci fosse la volontà di affondare il colpo e mettere davvero pressione al cognato della presidente del Consiglio. […]