“COME STANNO I TUOI AMICI ITALIANI, COL NUOVO GOVERNO?” – A CAPODANNO TRUMP HA INVITATO L’AMICO PAOLO ZAMPOLLI (CHE GLI PRESENTÒ MELANIA) E HA CHIESTO INFORMAZIONI SU GIORGIA MELONI, PER SAPERE SE PUÒ CONTARE SULLA DUCETTA – L’OPINIONE DEL TYCOON SULLE GUERRE IN MEDIORIENTE E UCRAINA E LA SPAVALDERIA IN VISTA DELLE ELEZIONI: “VINCEREMO. DOBBIAMO VINCERE, ALTRIMENTI…”
-Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
«Come stanno i tuoi amici italiani, col nuovo governo?». È la prima domanda che Donald Trump pone al suo amico Paolo Zampolli, ambasciatore e imprenditore che gli aveva presentato la moglie Melania, quando si siedono al suo tavolo per la festa di Capodanno organizzata a Mar a Lago.
L’ex presidente ricorda solo Giuseppe Conte, perché aveva lavorato bene con lui, ma vuole sapere se potrebbe contare su Giorgia Meloni, nel caso a novembre riuscisse a prendersi la rivincita su Joe Biden. Gli interessa soprattutto la Cina, oltre all’Ucraina, e l’amico conferma che Roma ha tenuto la linea auspicata da Washington. Il nome di Zampolli era circolato come possibile ambasciatore in Italia, ma lui smentisce: «L’Italia no. Magari la Francia».
Non c’è Melania al tavolo, per un motivo grave: la madre è in ospedale la figlia le sta vicino. Donald però cerca comunque di dare un tono leggero alla serata: «So che alcuni membri di questo club hanno messo in vendita i biglietti per stasera a 10.000 dollari l’uno». Buon investimento, se uno vuole avvicinare il possibile presidente di ritorno.
Mentre i camerieri servono la prima portata, “Trump’s Iceberg Wedge”, ossia insalata di pomodori, cipolle rosse, Roquefort e blue cheese, il discorso finisce su Gaza: «Io il Medio Oriente lo avevo risolto con gli accordi di Abramo, e l’Arabia Saudita era pronta ad entrare. Non so come abbiano fatto a perderlo così. Comunque per riportare la stabilità bisogna tornare alla mia linea, rilanciando e allargando gli accordi». Quanto ai palestinesi, l’ex presidente non parla dei due stati, ma dell’orizzonte di una vita migliore: «La chiave ora sta nella ricostruzione, per dare a quella gente prospettive mai avute prima».
Il passaggio all’Ucraina è inevitabile: «Non voglio guerre, con me non ci sono state. Spero che si risolva prima del mio ritorno alla Casa Bianca, ma se ci sarà ancora il conflitto so come fermarlo. In entrambi i casi, Ucraina e Gaza, la soluzione è scommettere sul business, ricostruire, e fare in modo che le opportunità offerte siano più attraenti degli interessi di chi vuole la guerra».
[…] Il terzo fronte caldo è la Cina, e anche qui Trump torna alla sua amministrazione: «America first resta il mio motto. Se Xi vuole fare business in maniera equa, possiamo risolvere tutti i problemi economici e geopolitici. Altrimenti torneremo alle tariffe e le tensioni».
Il discorso qui si allarga al traffico del Fentanyl, cavallo di battaglia della campagna del 2016, col rischio che ora qualcuno manipoli anche l’Ozempic, la medicina per dimagrire che sta diventando un’epidemia tra i giovani solo per migliorare il look.
Arrivano gli agnolotti al tartufo e il filetto di vitello, accompagnato dalla “lobster rosette”, il tutto rigorosamente annaffiato con Diet Coke, perché neanche a Capodanno Trump tocca una goccia di alcool.
Naturalmente prima di mettere mano ai dossier di politica estera bisognerebbe vincere le elezioni a novembre, ma su questo Donald è fiducioso: «Vinceremo perché Biden ha fatto un disastro. Guardate l’economia. Tutti soffrono l’inflazione e nessuno sta meglio di quattro anni fa, quando c’ero io».
[…] il nuovo focus per vincere, che si affianca a quello noto dell’immigrazione e il muro del confine col Messico, è la sicurezza delle città: «Sono in preda al crimine. Soprattutto Washington e New York. Bisogna ridare alla polizia il potere di fare il proprio mestiere, arrestare i delinquenti».
Ai suoi problemi con la giustizia fa un accenno: «Le incriminazioni e i processi sono una vergogna, ma mi hanno aiutato. Faranno perdere un sacco di tempo durante la campagna elettorale, però non temo le sentenze ». Lo Champagne scorre solo per gli ospiti, quando arriva la torta al cioccolato bianco, nocciole e lamponi.
Trump brinda al nuovo anno con la Diet Coke, e verso mezzanotte e mezza saluta gli ospiti con una frase che sa un po’ di promessa, un po’ di auspicio e un po’ di coscienza degli ostacoli elettorali: «A novembre vinceremo. Dobbiamo vincere, altrimenti non avremo più un paese».