“DE LUCA ODIATORE SERIALE” – DOPO LA LETTERA-APPELLO A LETTA DEGLI INTELLETTUALI CONTRO IL GOVERNATORE, PARTE LA RAPPRESAGLIA: IL CONVITTO DI SALERNO NEGA LA SALA PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GALLI DELLA LOGGIA E ALDO SCHIAVONE (UNO DEI FIRMATARI DELLA LETTERA ANTI-DE LUCA) – IN CALCE ALLA MISSIVA C’E’ ANCHE IL NOME DELL'EX COMPONENTE DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DEL PD, NONCHÉ ORLANDIANO DI FERRO, EMANUELE FELICE - UN BEL GRATTACAPO PER LETTA ALLA PRESA CON IL NODO DEL TERZO MANDATO PER DE LUCA…

-


Gabriele Bojano,Simona Brandolini per il “Corriere della Sera”

 

vincenzo de luca

Il dietrofront due giorni prima della presentazione del libro. Una scelta «improvvisa e imbarazzante» per gli organizzatori dell'incontro sul saggio di Ernesto Galli della Loggia e Aldo Schiavone Una profezia per l'Italia. Ritorno al Sud .

 

«Dovuta e conseguenziale» invece per il rettore del Convitto nazionale Torquato Tasso di Salerno. Nell'auditorium dell'istituto fondato da Gioacchino Murat era in programma per domani la presentazione del volume dei due storici. Ne avrebbero parlato Isaia Sales, Aurelio Musi, Marco Demarco e Massimiliano Amato.

 

Ma in extremis Naddeo si è accorto che alcuni di quei relatori e lo stesso co-autore Schiavone erano anche firmatari della lettera-appello al segretario del Partito democratico, Enrico Letta, contro il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Da qui l'immediato dietrofront: la sala non è più disponibile. «Il Convitto - spiega il rettore - non può essere coinvolto in azioni di parte e in quanto istituzione deve rimanere neutrale».

GALLI DELLA LOGGIA SCHIAVONE COVER

 

Ma la denuncia dei firmatari e dell'associazione Deep, che l'ha organizzato, è di «censura». E mentre a Salerno si sfrattano gli intellettuali, a Napoli vengono accolti al museo comunale Pan. Dove si sono dati appuntamento per un incontro proprio sulla lettera-manifesto indirizzata al segretario nazionale dem. La vicenda è tutt' altro che locale. In calce alla missiva ci sono, tra gli altri, i nomi di Schiavone, Giulio Sapelli, Nadia Urbinati, Maurizio de Giovanni, Franco Monaco e addirittura dell'ex componente della segreteria nazionale del Pd, nonché orlandiano di ferro, Emanuele Felice.

 

aldo schiavone

Il deluchismo assurto a simbolo di «sistema» di potere. «Caro Letta, qui in Campania abbiamo un problema. Da tempo non stiamo più in Italia ma in una sorta di repubblica autarchica dove vige la legge del padrone; un "odiatore seriale" che da anni offende tutti, a cominciare dal partito a cui appartiene. Il tuo», questo l'incipit della lettera, con una richiesta esplicita, che il Pd si schieri contro l'ipotesi di un terzo mandato alla guida della Regione. Dopo la pubblicazione, in verità, Letta prima e il suo vice Peppe Provenzano dopo hanno risposto: «Ci occuperemo delle molte questioni sollevate».

 

ENRICO LETTA

Compresa la segreteria regionale. Quando dal Nazareno è emersa l'eventualità di un commissariamento, i deluchiani hanno fatto dimettere il segretario regionale, Leo Annunziata, e hanno tentato di sostituirlo in assemblea con Stefano Graziano, lettiano, ma attualmente consigliere di De Luca. Per ora il partito nazionale ha stoppato l'operazione, osteggiata da orlandiani e franceschiniani. Ma toccherà a Letta l'ultima parola. Nel frattempo il dimissionario Annunziata è stato premiato: da ieri è nel consiglio di amministrazione dell'Ifel Campania, la fondazione di finanza locale. Lui, un filosofo, al posto di un economista come Luca Bianchi, direttore della Svimez.

emanuele felice
vincenzo de luca