“DIO MI PROTEGGE” - L’ATTENTATO FORNISCE A TRUMP L’OCCASIONE DI PRESENTARSI COME L’UNTO DEL SIGNORE PER RIUNIRE GLI STATI UNITI - I SUOI TONI MESSIANICI APRONO LE VALVOLE A QUELLA DESTRA EVANGELICA CHE LO HA GIA’ INCORONATO “MESSIA”: “È STATO SOLO DIO AD IMPEDIRE CHE ACCADESSE L’IMPENSABILE. NON TEMEREMO, MA RIMARREMO INVECE RESILIENTI NELLA NOSTRA FEDE E SPREZZANTI DI FRONTE ALLA MALVAGITÀ” - I REPUBBLICANI METTONO ALL’INDICE BIDEN E I DEMOCRATICI: “SONO RESPONSABILI DELL’ATTACCO” - DI RECENTE BIDEN HA DETTO: “È ORA DI RIMETTERE TRUMP AL CENTRO DEL BERSAGLIO…”

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Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

donald trump dopo l attentato 1

Da vittima predestinata di un complotto politico, ordito usando anche la giustizia come arma, a quasi martire della democrazia. Ha preso in prestito i toni biblici, Donald Trump, per usare la tragedia che lo ha sfiorato allo scopo di riorientare una campagna presidenziale che lo sta avvicinando sempre più al ritorno nella Casa Bianca. «Non temeremo» ha scritto sul social Thruth […] ha cambiato tono, appellandosi all’unità, forse anche per presentarsi come l’unico candidato in grado di ristabilirla negli Stati Uniti.

 

MEME SULL ATTENTATO A DONALD TRUMP

[…] Ieri mattina poi ha parlato attraverso i social: «Grazie a tutti per i vostri pensieri e le vostre preghiere, poiché è stato solo Dio ad impedire che accadesse l’impensabile.

Non temeremo, ma rimarremo invece resilienti nella nostra Fede e sprezzanti di fronte alla Malvagità». […] Non è detto però che l’accostamento messianico sia poi così distante dalla realtà. Primo, perché è possibile che Trump veda davvero la mano di Dio nella sua sopravvivenza; secondo, perché usando questi toni manda un messaggio in codice ai sostenitori che lo ritengono sul serio l’inviato del Signore per salvare l’America.

 

Subito dopo, infatti, ha rivolto il pensiero a chi non ha avuto il suo destino: «Il nostro affetto va alle altre vittime e alle loro famiglie. Preghiamo per la guarigione di coloro che sono stati feriti e conserviamo nei nostri cuori il ricordo del cittadino ucciso in modo così orribile». Invece di alzare ancora il pugno, però, ha cambiato strada: «In questo momento è più importante che mai restare uniti e mostrare il nostro vero carattere di americani, rimanendo forti e determinati».

 

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Così non ha fatto solo uno scontato appello all’unità, ma si è presentato come il candidato presidenziale che può riportarla nel paese, riuscendo dove ha fallito il successore Joe Biden: «Amo davvero il nostro Paese e amo tutti voi. Non vedo l’ora di parlare alla nostra Grande Nazione questa settimana dal Wisconsin». In serata infatti è arrivato a Milwaukee. Dunque la Convention andrà avanti secondo il programma, come ribadito dagli organizzatori.

ATTENTATO A DONALD TRUMP - LA TRAIETTORIA DELLA PALLOTTOLA

 

L’operazione per cambiare il passo della campagna passa anche attraverso la moglie Melania, che finora ha contribuito poco alla rielezione e non aveva nemmeno previsto di venire a Milwaukee. L’attacco, secondo la ex First Lady, è stato lanciato da «un mostro, che ha riconosciuto mio marito come una macchina politica disumana». […] «Quando ho visto quel violento proiettile colpire Donald, ho capito che la mia vita, e quella di Barron, erano sull’orlo di un cambiamento devastante».

 

Proprio per questo, però, la tragedia può trasformarsi nell’occasione di un cambiamento epocale: «Non dimentichiamo che le opinioni diverse, le politiche e i giochi politici sono inferiori all’amore. L’alba è di nuovo qui. Riuniamoci. Ora».

 

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Gli altri repubblicani hanno invece affondato di più i colpi, convinti che l’attentato sia l’occasione per smontare l’architettura stessa della campagna presidenziale dei democratici, basata sulla minaccia per la democrazia: «Quello di Butler - ha commentato il senatore dell’Ohio e candidato alla vice presidenza J.D. Vance -non è solo un incidente isolato.

 

La premessa centrale della campagna di Biden è che il presidente Donald Trump è un fascista autoritario che deve essere fermato a tutti i costi. Questa retorica ha portato direttamente al tentato assassinio». Dunque il capo della Casa Bianca è responsabile dell’esplosione di violenza, e adesso deve cambiare tono e messaggio, se non vuole pagarne il prezzo.

 

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Stesso discorso da parte di Chris LaCivita, co-manager della campagna di Trump: «Per anni, e anche oggi, attivisti di sinistra, donatori democratici e adesso anche Joe Biden, hanno fatto osservazioni e descrizioni disgustose di come uccidere Donald Trump. È giunto il momento che siano ritenuti responsabili di ciò. Il modo migliore di farlo è attraverso le urne».

 

Forse LaCivita si riferiva alle recenti parole di Biden, che chiedeva ai suoi sostenitori di concentrarsi sulla sconfitta di Trump, piuttosto che sulla sua prestazione di Atlanta: «Dobbiamo finirla di parlare del dibattito, è ora di rimettere Trump al centro del bersaglio».

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