“CON ELLY NON SI TOCCA PALLA: FA TUTTO LEI” – I VELENI DEI MAGGIORENTI DEM SULLA SEGRETARIA MULTIGENDER DEM PRIMA DELLA DIREZIONE DI LUNEDI’- COME DAGO-DIXIT “SU-DARIO” FRANCESCHINI PROVA A RIPORTARE L’INGOVERNABILE SCHLEIN SOTTO LA SUA ALA PROTETTIVA MA I BIG, A PARTIRE DA BONACCINI, ZINGARETTI E NARDELLA, FANNO A GARA PER FARSI CANDIDARE ALL’EUROPARLAMENTO E FUGGIRE DA ROMA (E DALLA SEGRETARIA)

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Estratto dell'articolo di Andrea Bulleri per “il Messaggero”

 

ELLY SCHLEIN

Solo posti in piedi per Bruxelles. Mentre nel Pd continuano i veleni sul caso Piero De Luca, con Elly Schlein che rivendica la scelta di strappare al figlio del governatore campano i galloni di vice capogruppo alla Camera («ci siamo impegnati a garantire il pluralismo nei gruppi ed è quello che stiamo facendo», ha provato a chiudere la questione ieri la leader dem), tra i corridoi del Nazareno è un altro l'argomento di discussione che tiene banco: il fuggi fuggi di maggiorenti dem da Roma (e, sussurrano i maligni, dalla segretaria). Direzione: europarlamento.

 

Lontani i tempi in cui chi veniva spedito a Bruxelles era considerato poco meno che in "esilio", per quanto dorato: a un anno dalle elezioni europee, nel Pd già si allunga a dismisura la fila di dirigenti, big ed ex big che sperano di strappare una candidatura da capolista la prossima primavera.

DARIO FRANCESCHINI ELLY SCHLEIN GATTOPARDO MEME BY SARX88

 

Chi per cessato incarico, come gli amministratori con due mandati all'attivo (vedi il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che tra meno di un anno non sarà più governatore). Chi perché «con Elly, a Roma, non si tocca palla: fa tutto lei», mugugna scontenta una prima fila del gruppo a Montecitorio. Chi, al contrario, perché della segretaria è stato strenuo supporter fin dall'inizio, e ora aspetta solo di passare «all'incasso». Magari perché al momento rimasto sprovvisto di un incarico elettivo.

 

ELLY SCHLEIN COME MAO - MEME BY EMILIANO CARLI

Come Sandro Ruotolo, giornalista ed ex senatore, nonché responsabile Cultura della segreteria Schlein, che lo scorso settembre ha mancato l'elezione alla Camera. Ora, da neo iscritto al Pd, vorrebbe correre per un posto a Bruxelles. Magari capolista della circoscrizione Sud (del resto non sono in molti a ritenere plausibile che Schlein riuscirà davvero a schierare solo donne in testa alle liste).

 

Ci spera pure Laura Boldrini, ex presidente della Camera, oggi deputata semplice: potrebbe correre da capolista al Centro. Lei smentisce, ma voci di corridoio invece confermano: «Sì, Laura vuole provarci. Ma dovrà vedersela con Marta».

 

«Marta» è Marta Bonafoni, neo-coordinatrice della segreteria, un passato tutto alla sinistra del Pd e un presente da consigliera regionale del Lazio. Ufficiosamente già in corsa per Bruxelles, forse come testa di lista, nella stessa circoscrizione di Boldrini.

 

 

bonaccini nardella

Una delle più affollate, il Centro Italia. Perché ad accarezzare l'idea di concorrerere per uno scranno all'Eurocamera (sempre che Paolo Gentiloni non voglia candidarsi, ma chissà) ci sarebbe pure un altro pezzo da Novanta del Pd laziale: Nicola Zingaretti. Che di certo non avrebbe difficoltà a fare incetta di voti di preferenza. Così come non ne avrebbe Dario Nardella, il cui mandato da sindaco di Firenze scadrà proprio a ridosso delle Europee. Non è l'unico sindaco dem che sta soppesando l'idea: anche il primo cittadino di Bergamo, Giorgio Gori, vorrebbe essere della partita. Così come quello di Pesaro, Matteo Ricci, e quello di Bari Antonio Decaro (sempre che non corra alle Regionali pugliesi). E poi i governatori: Michele Emiliano, anche lui in scadenza (ma sconta il mancato appoggio alla segretaria alle primarie). E Stefano Bonaccini, che punta a fare il capolista nel Nord-Est.

 

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