“GLI EMILIANI RIVOTINO SU ROUSSEAU” – VINCENZO SPADAFORA NON SI RASSEGNA E PROPONE UNA NUOVA CONSULTAZIONE PER SANCIRE L’ALLEANZA CON IL PD PER LE REGIONALI E FERMARE LA PROBABILE VITTORIA DELLA BORGONZONI – ANCHE GRILLO SPINGE PER UN ACCORDO. MA IL RITROVATO ATTIVISMO DEL GARANTE SUPREMO FA INCAZZARE MOLTI BIG. E NON SOLO….

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1 – «GLI EMILIANI RIVOTINO SU ROUSSEAU»

Carlo Tarallo per “la Verità”

 

LUIGI DI MAIO INCONTRA BEPPE GRILLO A ROMA 5

L' incontro tra Beppe Grillo e Luigi Di Maio, con conseguente rafforzamento da parte del comico genovese dell' alleanza con il Pd, ringalluzzisce chi, nonostante il verdetto della consultazione sulla piattaforma Rousseau, spera ancora in un accordo anche alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria.

 

luigi di maio vincenzo spadafora

Il primo a sguainare lo spadone, non a caso, è Vincenzo Spadafora, ministro M5s delle Politiche giovanili e allo sport, leader ombra dei pentastellati e soprattutto gran tessitore delle trame che hanno portato alla nascita del governo giallorosso: «La prima scelta degli attivisti in Emilia Romagna e Calabria», sottolinea Spadafora, «è stata di candidarci da soli. Adesso se in quelle regioni si riapre il dibattito e si vuole anche ripensare a una possibilità di un' alleanza con il Pd, in tutte e due o in una delle due, perché no. L' importante», aggiunge Spadafora, «è rimettersi alla volontà di chi sta in quei territori, di chi lavora e conosce quelle realtà. Una alleanza in questo momento non è da escludere».

 

luigi di maio vincenzo spadafora

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, coordinatore nazionale di Articolo Uno (Leu), conferma: «Credo che dobbiamo rafforzare ancora questa alleanza politica. Non mi rassegno», sottolinea, speranzoso, Speranza, «all' idea che non si vada insieme uniti alle prossime elezioni regionali. Dobbiamo farlo in Emilia, dobbiamo farlo in Calabria, dovremmo farlo in tutte le regioni che vanno al voto da qui a pochi mesi. Io credo in questa possibilità di dialogo tra M5s e centrosinistra. Penso che abbiamo un programma comune, condiviso, che parte dalla difesa dei valori fondamentali della nostra Costituzione e penso che insieme possiamo fare ancora un ottimo lavoro nell' interesse del paese».

 

roberto speranza nicola zingaretti vincenzo bianconi luigi di maio giuseppe conte

Luigi Di Maio, intervistato dal Tg3, subito richiude la porta: «Per le prossime elezione regionali», dice Di Maio, «in Calabria e Emilia Romagna guardiamo fuori dai palazzi. Dialoghiamo con tutti sui temi ma per le elezioni guardiamo alle forze civiche, non ai partiti. Obiettivo del M5s è essere una terza via e lo faremo, sapendo che non sarà facile, i risultati saranno complicati».

 

stefano bonaccini

Stefano Bonaccini, presidente uscente dell' Emilia Romagna e ricandidato per il centrosinistra, ci spera: «Non mi sono permesso», dice Bonaccini, «di dire al M5s cosa doveva fare, non gli dico cosa deve fare, ci mancherebbe. Dico solo che riflettano. Lo continuo a dire perché la polarizzazione porterà a uno schiacciamento di una presenza autonoma. Non è che ci sono terze posizioni che possono conquistare il governo dell' Emilia Romagna dal punto di vista del diventarne presidente. E quindi credo», aggiunge Bonaccini, «che debbano riflettere, perché dentro questo schema potrebbero invece per la prima volta candidarsi alla guida di una regione».

giancarlo giorgetti vincenzo spadafora

 

Intanto, per sottrarre voti alla Lega, il M5s sta pensando di candidare alla presidenza dell' Emilia Romagna Natascia Cersosimo, capogruppo pentastellato nell' Unione dei Comuni della Val d' Enza, dove insiste Bibbiano, la prima a denunciare opacità e anomalie nel sistema degli affidi.

 

2 – GELO DEI BIG SULLO SHOW DI BEPPE «DELUSI, È MANCATO IL CORAGGIO»

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

Vincenzo Spadafora Pietro Dettori Alfonso Bonafede Riccardo Fraccaro

«Un intervento conservativo». «Ci aspettavamo altro: siamo delusi». «Forse Beppe ormai dà più retta al Pd che a noi». Per la prima volta nella storia del M5S il video del Garante supremo non unisce tutte le anime. Anzi. C'è gelo e «sconcerto» intorno alla trovata mediatica e soprattutto ai contenuti di Grillo.

 

SABBIE MOBILI

LUIGI DI MAIO INCONTRA BEPPE GRILLO A ROMA 6

Se da una parte puntella il governo indicando al ministro degli Esteri che l'unica strada percorribile è quella con il Pd con il quale fare «progetti alti», dall'altra fa piombare il Movimento nello status quo. Sabbie mobili fratricide. La discesa nella Capitale di Grillo aveva fatto credere e sperare tutti i big in una svolta definitiva nella tormentata galassia pentastellata. Soprattutto nella gestione interna: nessuno si aspettava una riconferma così netta e tranchant di Luigi Di Maio. E così nei messaggi che si scambiano Roberto Fico, Max Bugani, Paola Taverna e i ministri M5S c'è incredulità e, a tratti, rabbia.

fico grillo di maio

 

Primo fatto da evidenziare: nessuno, tra coloro che pesano nel M5S, plaude pubblicamente alla mossa partorita nella hall dell'Hotel Forum. Tutti (o quasi) rimangono muti. Nemmeno un post su Facebook, una riga di agenzia o una storia su Instagram. Tocca ai peones lanciarsi in peana e cuoricini per il ritrovato amore tra Beppe e Luigi. Ma è roba di poco peso.

casaleggio bugani grillo

 

Lo stato maggiore del Movimento tace. E si interroga. Bugani è perplesso per le mosse del M5S nella sua Emilia Romagna («Non abbiamo il programma e né il candidato e rischiamo di far vincere Salvini», dice a chi lo chiama).

BEPPE GRILLO CON ROBERTA LOMBARDI

 

LA RIFLESSIONE

Fico e Alfonso Bonafede che pubblicamente avevano richiesto una riflessione sulla figura del capo politico rimangono spiazzati. Anche Taverna, che con il «Houston, abbiamo un problema» aveva acceso un faro sulla crisi interna è sbigottita. Nicola Morra si limita a vedere il bicchiere mezzo pieno chiedendo, senza citarlo, «di riconoscere gli errori fatti» a Di Maio.

 

emanuele dessi' virginia raggi

Roberta Lombardi, capogruppo in Regione Lazio e membro del comitato di garanzia, va all'attacco: «Io rompo i coglioni perché me lo ha insegnato Beppe, l'uomo solo al comando non funziona». Ancora più dritto il senatore Emanuele Dessì: «Concordo su Grillo quando dice che dobbiamo collaborare con la sinistra, ma non riesco a capire come questo progetto si possa mettere in mano a Di Maio, referente unico a cui piace di meno il rapporto con il Pd. Se vogliamo portare avanti questa avventura c'è bisogno di persone messe sullo stesso piano che portino avanti lo stesso obiettivo». E l'iniziativa di martedì in Senato per cambiare lo statuto del gruppo M5S? «Va avanti dice Dessì il confronto continua».

emanuele dessi'

S.Can.