“EMILIANO È UNA SEGA" - CALENDA ATTACK: "IL GOVERNATORE HA DETTO CHE ERAVAMO AMICI DEL CANCRO MENTRE MIA MOGLIE STAVA MALE. UNO CHE FA DODICI RICORSI PER L’ILVA E LI PERDE TUTTI È UNA SEGA COME POLITICO E UNA SCHIAPPA COME MAGISTRATO” - LA STOCCATA A RENZI: “HO UNA SORTA DI DOLORE PERSONALE A VEDERLO AL GOVERNO CON IL M5s"
Da iltempo.it
Uno che fa dodici ricorsi per l’Ilva e li perde tutti è una sega come politico e una schiappa come magistrato». Lo ha affermato Carlo Calenda, in occasione di una manifestazione a Bari a sostegno della candidatura alla presidenza della Regione Puglia di Ivan Scalfarotto, riferendosi a Michele Emiliano. «Mentre mia moglie stava male Emiliano ha detto che eravamo amici del cancro» ha aggiunto Calenda.
«Il Pd ci dice perché fate perdere la sinistra e non votate Emiliano? Noi diciamo: perché fate scomparire la sinistra e non votate Scalfarotto?» tuona ancora il leader di Azione.
«Scalfarotto è una persona di prim’ordine, andrebbe votato solo perché è riuscito a mettere me e Renzi insieme. In Puglia si confrontano due populismi con accenti diversi ma che nella sostanza sono la stessa cosa - sottolinea - non possiamo pensare che fare politica significa votare Emiliano, io sono stato funestato da ministro con la questione legata ai 211 ulivi da espiantare».
Non è mancata la stoccata a Renzi. «Il governo di Renzi è stato il più riformista degli ultimi 40 anni, ho una sorta di dolore personale a vederlo al governo con il Movimento 5 stelle».
«Ci vuole molto coraggio per andare contro il governo regionale più trasformista e incapace di gestire la cosa pubblica con rispetto, dignità e onore che abbia il Paese in questo momento. Michele Emiliano ha utilizzato il consenso dal primo giorno all’ultimo attraverso gli strumenti più vecchi della politica». Lo ha affermato Matteo Renzi, in occasione di una manifestazione a Bari a sostegno della candidatura alla presidenza della Regione Puglia di Ivan Scalfarotto.
«Candidarsi contro di lui -ha proseguito l’ex premier- sembrava impossibile: perché c’era un modo per avere il voto utile e ci sarebbe stato dentro Carlo Calenda e Ivan Scalfarotto e il voto utile era chiedere un passo indietro a Michele Emiliano e candidare Teresa Bellanova: non l’ha fatto per egoismo, ambizione, egocentrismo. Michele Emiliano ha utilizzato ogni giorno il palazzo della Regione, e lo sta facendo anche adesso, per fare esattamente l’opposto di quello che noi riteniamo serva in politica: avere molto coraggio. Cor habeo, avere un cuore, avere una dimensione umana».
«Governano insieme a livello nazionale ma qui non hanno avuto il coraggio di sostenere Michele Emiliano. Come dovrebbe fare Emiliano, se non è riuscito a convincere neanche Renzi, Bellanova, Di Maio, Conte, la Bonino e Calenda, a convincere i pugliesi di essere stato un buon governatore. Si sono vergognati persino loro a sostenerlo». Lo ha detto Giorgia Meloni a Bari, al comizio del centrodestra per Raffaele Fitto presidente della Regione.