“ERANO IN TRE. POZZOLO, IL CAPOSCORTA DI DELMASTRO PABLITO MORELLO COL GENERO CHE VERRÀ FERITO” – I TESTIMONI RICOSTRUISCONO IL FAR WEST DI CAPODANNO A ROSAZZA - IL FERITO: “LA PISTOLA ERA NELLE MANI DI POZZOLO QUANDO È PARTITO IL COLPO”. L'UNICO INDAGATO, E CIOÈ POZZOLO STESSO: “NON SONO STATO IO A PREMERE IL GRILLETTO” – LA PERIZIA BALISTICA FATTA IN UNA SCENA DEL CRIMINE “STRAVOLTA”…
-Niccolò Zancan per “la Stampa” - Estratti
Nove giorni dopo lo sparo. Nove giorni dopo il Capodanno del pistolero. Ieri i carabinieri sono andati a fare la perizia balistica nelle sale dell'ex asilo di Rosazza. Tre stanze: una adibita a cucina, una con i giochi gonfiabili per i bambini, l'altra con i tavoli per gli adulti. Nulla era al posto giusto.
Perché i locali non sono mai stati posti sotto sequestro. E quindi i pavimenti erano puliti, i mobili spostati, la scena completamente differente. Questo si scopre. Si scopre che il salone dove il deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo ha mostrato la sua pistola non assomiglia più a quello della sera di Capodanno.
Così come nessun telefono cellulare è stato sequestrato ai presenti. Così i video di quella serata, a cui ha partecipato anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, probabilmente resteranno un ricordo fra i 27 invitati.
La perizia balistica deve cercare di ricostruire l'esatta dinamica dello sparo che ha ferito l'elettricista Luca Campana.Era lì con la moglie e con i figli, era stato lui a portare i giochi gonfiabili. Ma in quel momento, passata la mezzanotte, era nella sala dove avevano mangiato gli adulti. Quasi tutti i testimoni hanno raccontato l'attimo che precede il colpo: «Erano in tre. Pozzolo, il caposcorta Pablito Morello e lui, il ragazzo che verrà ferito». In tre, intorno all'arma regolarmente detenuta dall'onorevole di Fratelli d'Italia, un mini revolver North American Arms LR22. Qualcun altro, vedendo la scena e non presagendo niente di buono, si è subito allontanato.
Come il consigliere comunale Luca Zani: «Ho preferito girare al largo. Pozzolo stava mostrando la sua pistola. Ma non ho visto il momento in cui è partito il colpo, non so dire chi abbia sparato, proprio perché me ne ero andato da lì».
Sul momento decisivo - quello dello sparo - restano due versioni contrapposte. Il ferito: «La pistola era nelle mani di Pozzolo quando è partito il colpo». L'unico indagato, e cioè Pozzolo stesso: «Non sono stato io a premere il grilletto».
Ecco perché stabilire le posizioni dei corpi, al momento dello sparo, rispetto alla scena, alle distanze, alla geometria, agli arredi, potrebbe essere decisivo per stabilire cosa sia successo esattamente. Perché se diversi testimoni confermano che l'arma fosse nelle mano di Pozzolo, nessuno dice di aver visto il momento esatto in cui è partito il colpo. Solo che la perizia balistica è stata fatta in una «scena del crimine» stravolta.
«Luca Campana non sta ancora bene, domani chiederà altri giorni di prognosi. Non può tornare alla sua vita di prima, al suo lavoro e ai giochi con i figli», dice l'avvocato Marco Romanello.
Quelle stanze nell'ex asilo erano state prenotate dalla sindaca di Rosazza, cioè da Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario Andrea Delmastro. Entrambi hanno dichiarato di non essere stati presenti al momento dello sparo. La sindaca era già andata via, il sottosegretario era uscito proprio in quel momento per portare due sacchetti con del cibo in auto: «Ero fuori quando dalla pistola dell'onorevole Pozzolo è partito il colpo».
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