“PER ESSERE AVVOCATO, O È CONFUSO O È IGNORANTE” - SALVINI STRAPPA (DI NUOVO) LA POCHETTE A CONTE, CHE L’HA SFIDATO SULL’IMMUNITÀ PARLAMENTARE: “NON CE L’HO MAI AVUTA. E SE VUOLE QUERELARMI DEVE METTERSI IN FILA. C’È PRIMA CAROLA” - “SUL MES, DI MAIO L’HA SEMPRE PENSATA COME ME, ANZI, I CINQUE STELLE ERANO PIÙ ARRABBIATI DI NOI. MI AUGURO CHE NON ABBIANO CAMBIATO POSIZIONE”
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Mes, Matteo Salvini a conte: "Per essere avvocato, o è confuso o è ignorante"
MES, MATTEO SALVINI FA FARE UN'ALTRA FIGURACCIA A CONTE: "NON HO MAI AVUTO L'IMMUNITÀ PARLAMENTARE"
"Per essere avvocato, Giuseppe Conte o è confuso o è ignorante". È Matteo Salvini a sottolineare il clamoroso sfondone del premier sulla immunità parlamentare. Conte lo aveva invitato a rinunciare all'immunità e affrontare una querela per diffamazione sul caso Mes. "Non ho mai avuto l'immunità parlamentare", gli ricorda oggi il leghista, rinfrescando all'Avvocato del popolo la riforma della legge. Salvini, nei mesi scorsi su caso Diciotti e affini, si era avvalso dell'immunità che lo copriva riguardo l'attività politica da ministro degli Interni, che è tutt'altra cosa.
"Il mio problema - attacca poi Salvini parlando con i cronisti in piazza Montecitorio - non è la querela, ma il fatto che Conte su Ilva non sa cosa fare, su Alitalia non sa cosa fare, sui trattati europei e sulla manovra non sa cosa fare". E se Conte vuole querelarlo, nota con ironia, "deve mettersi in fila". Perché prima di lui vengono Carola Rackete e Ilaria Cucchi.
“DAL PREMIER SOLTANTO BUGIE. CON IL FONDO SALVA-STATI A RISCHIO I SOLDI DEGLI ITALIANI”
Andrea Malaguti per ''la Stampa''
Senatore Salvini, non le pare eccessivo accusare il presidente Conte di alto tradimento per la firma annunciata sul meccanismo europeo di stabilità?
«Secondo lei si può accusare il governatore della Banca d' Italia di essere un sovranista, cattivo, catastrofista e anti-europeista?».
No. Ma che c' entra?
«C' entra. Perché Visco sostiene che la modifica del trattato esporrebbe il Paese a grossi rischi».
Lasci stare Visco.
«Allora glielo dico con una sintesi semplice: la riforma metterebbe in mano a un organismo privato la possibilità di decidere a chi dare e a chi togliere i soldi. E le assicuro che con questi parametri in Italia di soldi ne vedremmo pochi».
Almeno le banche sarebbero al sicuro.
«Soprattutto quelle tedesche, che sono certamente più in crisi delle nostre».
Basta per l' alto tradimento?
«Ebbè, sì. Conte dal vecchio governo Lega-Cinque Stelle ha avuto il mandato a non autorizzare nulla di quanto stiamo parlando. Per altro ci ha sempre rassicurato anche verbalmente. E invece buonanotte ai suonatori».
Buonanotte ai suonatori?
«Ci sono documenti e messaggi che confermano quello che dico».
Me lo gira un messaggio?
«Non sono solito girare conversazioni private. Ma basta guardarsi gli atti parlamentari. Ho buona memoria di tutto e non lo dico come minaccia. Semplicemente non mi piace passare bugiardo o per fesso».
Conte ha annunciato di volerla querelare.
«Si metta in fila. Prima viene Carola».
Il punto sul Mes non dovrebbe solo essere: come fa l' Italia a ridurre il debito?
«Dovrebbe. Ma questo trattato il debito lo aumenta».
È un' opinione. Il ministero del Tesoro nega. Perché invocare l' intervento del presidente della Repubblica?
«Il presidente Mattarella è da sempre, giustamente, molto attento al rispetto della Costituzione e in questo caso siamo di fronte a un atto del parlamento che il presidente del Consiglio ha ignorato. Se firmasse il trattato sancirebbe una cessione di sovranità nazionale non equilibrata. Siamo molto interessati al parere del Presidente».
Il trattato prevede la firma a febbraio e Gualtieri ha assicurato che c' è il tempo per passare dal Parlamento.
«Allora ci passino. Vediamo come si comporteranno i 5 Stelle. E anche buona parte del Pd. Attorno a questo governo e al suo presidente del consiglio c' è un' aria di menzogna che non fa bene al Paese.
Penso alle vicende personali di Conte. E anche alle questioni Ilva, Alitalia e Autostrade.
Mi pare che la situazione sia fuori controllo».
Conte vuole fare causa a lei e lei vuole fare causa a lui. Triste, no?
«È l' ultima strada che voglio percorrere. Preferisco che siano i cittadini, attraverso il voto, ad esprimere il proprio giudizio su come sono governati. Ma qui stiamo parlando dei risparmi degli italiani, non di un dibattito politico. E c' è poco da scherzare».
Si aspetta di trovare anche Luigi Di Maio al suo fianco?
«Di Maio l' ha sempre pensata come noi. Quello che le dico io ora lo diceva lui con le stesse parole e con gli stessi contenuti. Nel programma dei Cinque Stelle si parla di liquidazione del trattato. Erano anche più arrabbiati di noi e mi auguro che non abbiano cambiato posizione».
Non è strano passare da una richiesta di pieni poteri a quello di un ritorno al voto parlamentare?
«Pieni poteri significa poter governare nel rispetto della Costituzione e passando attraverso un voto. Ma continuo a ritenere che servano decisioni rapide ed efficaci. Pensi a Roma, dove per fortuna l' esperienza della Raggi è alla fine e ci stiamo preparando al cambiamento».
Con la Bongiorno sindaco?
«È presto per i nomi. Con una buona squadra. Che ripeta il lavoro che stiamo facendo in Lombardia o in Veneto».
Davvero le piacerebbe Draghi al Quirinale?
«Lo ripeto: why not. Da governatore ha fatto un lavoro pos, ha fatto quello che doveva».
Stava per dire positivo.
«Se lo spread non è esploso è merito suo».
Prodi?
«Mamma mia».
Che cosa pensa dell' inchiesta sulla fondazione Open?
«Non la conosco e non ne parlo. Io voglio battere Renzi politicamente, non con l' intervento dei magistrati».
Ha paura che si torni a parlare dei 49 milioni di euro?
«Ma si figuri. Vicenda chiusa. Ci hanno già condannati con una sentenza assurda».
Briatore ha detto a La Stampa che vedrebbe bene un governo Salvini-Renzi.
«Impossibile siamo troppo diversi. L' alleanza di centrodestra sta vincendo ovunque.
Vinceremo anche in Calabria e in Emilia Romagna: vuole scommettere un caffè?».
Scommetto. Ma perché in una Regione dove il Pil è più alto di quello tedesco, la disoccupazione è sotto il 5% e la sanità funziona, dovrebbero cambiare?
«Perché si può fare meglio. Giro l' Emilia Romagna in lungo e in largo e tutti mi dicono la stessa cosa. Sanità, traporti, infrastrutture, burocrazia, liste d' attesa. Si può migliore ogni cosa».
Sta chiedendo il voto per lei o per la Borgonzoni?
«Per la Borgonzoni, per la Lega e per la nostra squadra. Noi almeno abbiamo una candidata che non si vergogna di tenere il simbolo del proprio partito nei cartelloni pubblicitari».
Magari lo sgambetto glielo fanno le sardine? Si moltiplicano ogni giorno.
«Al voto non ci vanno solo le sardine, ma anche i farmacisti, gli artigiani, gli agricoltori, gli operai, la gente comune. Si fidi, siamo di più noi. Dopo 50 anni di sinistra la voglia di cambiamento è enorme».
Che effetto le fa Grillo che si intrattiene con l' ambasciatore cinese?
«Un brutto effetto. Non si capisce a che titolo lo faccia. Chi rappresenti. Un conto è vedere un ministro, un conto è vedere un signore che non ha ruoli».
Non ne ha?
«È evidentemente il capo dei Cinque Stelle, come si è visto in questi giorni. Ma nessuno lo ha mai votato».
Diffida più dei cinesi che dei russi?
«Con i cinesi bisogna parlare, ma senza mai dimenticarsi della sicurezza nazionale. Non sono una democrazia».
La Russia lo è?
«In Russia si vota. Ci sono i giornali e i giudici. È diverso».
Senatore, che cosa dice al collega Flavio Di Muro che ha usato la Camera per chiedere in sposa la fidanzata?
«Auguri e figli maschi».
Lei l' avrebbe fatto?
«Io sono più discreto con la mia vita privata. E quando posso la tengo al riparo».