“FRANCESCA PASCALE HA UN’AMBIZIONE CHE MARIA ROSARIA BOCCIA SEMBRA UNA PICCOLA SORELLA DEI POVERI” – SELVAGGIA INFIERISCE SULLA EX COMPAGNA DI BERLUSCONI CHE DICE DI VOLER RIUNIRE I DELUSI DI FORZA ITALIA: “UN CHIARO AVVICINAMENTO AL PROPOSITO DI FONDARE UN PARTITO ANTI-MELONI, SCANDITO DA UNA SERIE DI MOSSE MOLTO MEDIATICHE (L’ISCRIZIONE ALL’ANPI, LE OSPITATE DA BORTONE E BERLINGUER)" – “A MARZO ERA IN PRIMA FILA ALLA LEOPOLDA RENZIANA, LEI SI DEFINISCE "ATTIVISTA". SE È COSÌ, ELODIE HA SCRITTO LA STORIA DEI DIRITTI CIVILI" – PS: “C’È GIÀ UN VENTO CONTRARIO AI PROGETTI POLITICI DI PASCALE: MARTA FASCINA HA CAMBIATO IL NOME A DUDÙ” – VIDEO
Francesca Pascale: «Forza Italia è ancora chiusa tra gli isterismi di Gasparri e le cattiverie della Ronzulli, che ha cercato per tanti anni di trascinare il partito nella pancia di Salvini». #ÈsempreCartabianca pic.twitter.com/mKaEibjnAK
— Marco Fattorini (@MarcoFattorini) September 24, 2024
Selvaggia Lucarelli per “Il Fatto Quotidiano” - Estratti
“Non sono più bionda, voglio un rapporto più intimo con la verità”. Con una dichiarazione dal sapore fortemente ideologico, Francesca Pascale ha spiegato il cambio di colore ai capelli. Cambiar colore le piace parecchio, benché sia più appassionata di sfumature, soprattutto politiche, accompagnate da un’ambizione che Maria Rosaria Boccia, al confronto, è una Piccola Sorella dei Poveri.
Non sono più bionda, voglio un rapporto più intimo con la verità”. Con questa dichiarazione dal sapore fortemente ideologico, Francesca Pascale ha spiegato il suo cambio di colore ai capelli. Cambiare colore, in effetti, le piace parecchio, sebbene sia più una appassionata di sfumature, soprattutto politiche, accompagnate da un’ambizione che Maria Rosaria Boccia, al confronto, è una Piccola Sorella dei Poveri.
L’ultima trovata di Pascale è che vuole proseguire il suo impegno da “ATTIVISTA” sotto l’insegna “I colori della libertà”, una associazione che non avrebbe finalità politiche, ma lo scopo di riunire “i delusi da Forza Italia”.
O dalla vita, non lo sa nemmeno lei. Un chiaro avvicinamento al proposito di fondare un partito, scandito da una serie di mosse molto mediatiche (l’iscrizione all’anpi, le ospitate da Bortone e Berlinguer) che però non dovrebbero distrarci dalla vera essenza dell’attivista di Fuorigrotta. E dico “attivista” perché la stessa Pascale ama definirsi “attivista” (così è scritto anche nel sottopancia di Otto e mezzo e altri programmi), ma in cosa è mai consistito, ad oggi, l’attivismo di Pascale?
Capisco che nell’era della storia spiegata in 4 slide e dell’impegno sociale sancito da tre like valga tutto, ma Pascale non ha alcuna storia di attivismo, a meno che fare la madrina al Pride di Noto o partecipare a qualche sfilata arcobaleno non siano considerate azioni capaci di incidere profondamente nella società.
Se è così, Elodie ha scritto la storia dei diritti civili del paese.
Faccio anche molta fatica a inserirla nella casella “donna simbolo dell’emancipazione femminile” o “donna libera” come ama definire se stessa, dal momento che è stata per anni col re del sessismo, da cui ha preteso una buonuscita di 20 milioni di euro più un assegno di mantenimento da 1 milione l’anno.
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’’RIGUARDO il suo presunto attivismo – se proprio vogliamo riconoscerglielo – va poi ricordato nella sua interezza: c’era lei a protestare in Piazza Plebiscito accanto a Berlusconi nel giorno della sua decadenza da senatore dopo la condanna definitiva a 4 anni frode fiscale.
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Eppure, bisogna tornare a tempi più recenti per apprezzare fino in fondo le evoluzioni di Pascale. A marzo era in prima fila alla Leopolda perché “Se Matteo Renzi sarà l’erede di Berlusconi lo dirà il tempo, ma credo che lui sia l’unico leader in campo”. E anche: “Di Renzi mi convincono la tenacia, la passione politica e quella verve che difficilmente si incontra nei leader politici”. Quella “verve” che porta al 3 %, chissà cosa avrebbe preso con la verve di Fassino a questo punto. Poi l’iscrizione all’anpi, ovviamente con foto e velina ai giornali da parte dell’anpi stesso per documentare questo momento di trascinante attivismo della più acerrima nemica della destra meloniana.
In effetti le volte in cui il suo ex, il suo indimenticato Berlusconi si è alleato con Meloni (l’ha pure fatta ministro) Giorgia era una progressista, con un passato di militanza nel Mit, Movimento identità trans. Lo sanno tutti.
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Per fortuna può contare anche su una stampa molto favorevole, soprattutto Repubblica, che già a luglio le dedicava un articolo per il suo successo da “imprenditrice immobiliare”, e cioè un utile di ben 28.000 euro, che a marzo aveva dedicato un articolo alle “sue tante vite” e tre giorni fa “alla sua terza vita” (quella politica ovviamente). Insomma, Pascale per Repubblica ha più vite dei gatti, se vola giù dal terzo piano cade in piedi.
L’ultima notizia è che Francesca Pascale starebbe pensando di dare vita a una sua creatura politica (sebbene lo neghi) per mettere insieme le anime liberali deluse da Forza Italia e, proprio per sancire la profonda spinta concettuale che le indica la direzione, si è fatta bruna.
Forse anche per prendere le distanze dal biondo sovranista di Giorgia Meloni e approfittarne per poter aggiungere in curriculum “attivista tricologico-cromatica”. Giorgia Meloni non sembra comunque troppo preoccupata dalla nascita di un centro liberale, in compenso c’è già un vento contrario e ostile ai progetti politici di Francesca Pascale: Marta Fascina ha cambiato il nome a Dudù.