“LA FUGA DI ARTEM USS È STATO UN INCIDENTE SPIACEVOLE, SIAMO MOLTO DELUSI” – IL DIPARTIMENTO DI STATO AMERICANO COMMENTA, PER LA PRIMA VOLTA, (RIMBROTTANDO LA MELONI) L'ESFILTRAZIONE DELLA SPIA RUSSA DAI DOMICILIARI A MILANO: “NON APPENA È ARRIVATA LA NOTIZIA C’È STATO UN COINVOLGIMENTO AD OGNI LIVELLO CON GLI ITALIANI. E QUESTO CONTINUA” – IL DAGOREPORT NEL QUALE SI DICEVA CHE, DOPO LA FUGA, IL BILATERALE BIDEN-MELONI FOSSE STATO RIMANDATO PER L'INCAZZATURA DEGLI AMERICANI (LA VISITA DELLA MELONI A WASHINGTON NON E' STATA ANCORA CALENDARIZZATA)...
-IL DAGOREPORT: https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-prima-vittima-scandalo-fuga-artem-uss-si-350394.htm
Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per “il Corriere della Sera”
Sono le prime dichiarazioni alla stampa da parte statunitense sulla fuga di Artem Uss, il russo di cui gli Stati Uniti avevano chiesto l’estradizione, che invece è scappato dall’Italia all’indomani del primo via libera della Corte d’appello di Milano, con quella che dai primi accertamenti sembra essere una operazione di «esfiltrazione» dei russi.
«Noi apprezziamo l’Italia come stretta alleata della Nato, del Quint (gruppo di dialogo tra Usa, Francia, Germania, Italia e Regno Unito. ndr ) e del G7. Anche se questo è stato un incidente molto spiacevole e siamo stati molto delusi per come si è svolto, siamo rincuorati dal fatto che l’Italia è andata avanti e c’è una indagine in corso», dice al Corriere della Sera una funzionaria del dipartimento di Stato.
«I nostri team dell’Fbi, della Giustizia e dell’IC (intelligence community, ndr ) sono in stretto contatto con le autorità italiane e siamo rincuorati perché l’Italia ha fatto qualcosa: congelando i suoi beni, nominandolo per sanzioni Ue».
La funzionaria aggiunge però che il congelamento dei beni «è una delle risposte e delle mosse da fare, ma alla fine dobbiamo fare un passo indietro e guardare alla situazione più ampia: questa è la Russia che viola palesemente la sovranità di un Paese. Non voglio commentare troppo, visto che gli italiani stanno ancora indagando e, speriamo, valutando ogni strumento a disposizione in risposta a quanto accaduto».
Da parte del dipartimento di Stato «non appena è arrivata la notizia della fuga, c’è stato un coinvolgimento ad ogni livello con gli italiani. E questo coinvolgimento continua», sottolinea la funzionaria. […]
In Italia sono state diffuse voci secondo cui la frustrazione per il caso di Artem Uss potrebbe far rimandare o saltare la visita a Washington di Giorgia Meloni che era stata prevista «prima dell’estate» dal ministro Antonio Tajani. La funzionaria afferma che non c’è connessione tra il caso e il fatto che una data non sia stata ancora fissata nell’agenda del presidente Biden.
«Non c’è ragione per pensare che la visita non ci sarà mai. Onestamente, è una cosa su cui sta lavorando la Casa Bianca e infatti abbiamo appena avuto un incontro con l’ambasciatrice Zappia un’ora e mezza fa, stiamo spingendo per un incontro». Il dipartimento di Stato sta lavorando anche per la visita di Tajani a Washington.
Fonti diplomatiche italiane dicono che dovrebbe vedere il segretario di Stato Antony Blinken «tra fine maggio e inizio giugno». Secondo fonti diplomatiche italiane la Casa Bianca è vicina all’ufficializzazione della nomina dell’ambasciatore in Italia, che sarebbe stato già individuato ed è una persona vicina a Biden.
La funzionaria conferma la fiducia nella premier italiana per la sua posizione atlantista. «L’Italia è stata una forte sostenitrice dell’Ucraina. Ciò è dimostrato non solo dalla retorica di Meloni e del suo governo ma dalle loro azioni: il sostegno militare e umanitario, l’aiuto per tenere il punto a livello Ue sulla ricostruzione e le sanzioni, incluso il loro aggiramento.
E l’Italia sta assorbendo un gran numero di rifugiati. Collettivamente l’Italia va vista come una delle “ancore” all’interno dell’Europa che cercano di fare la cosa giusta in Ucraina». E se emergono posizioni pro-russe tra alcuni alleati della premier, queste vengono lette come dinamiche interne «che sono presenti in ogni Paese, che sia l’Italia, la Germania, la Francia o gli stessi Stati Uniti».
Dalla conversazione emerge anche l’apprezzamento degli Stati Uniti per la «retorica della premier Meloni sul Partito comunista cinese». Sul «Memorandum d’intesa» con la Cina che l’Italia dovrà scegliere se rinnovare o meno, la funzionaria non commenta su una decisione «sovrana», ma cita un importante discorso fatto giovedì dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan sulla dottrina economica globale del governo Biden […]