“È UNA GARA TRA ME E BIDEN” - RON DESANTIS LANCIA IL GUANTO DI SFIDA A TRUMP: A UN GRUPPO DI DONATORI FA CAPIRE CHE ORMAI È SCESO IN CAMPO PER LA PRESIDENZIALI 2024. MANCA L’ANNUNCIO UFFICIALE, CHE POTREBBE ARRIVARE A FINE MESE - MA COME MAI NON HA ASPETTATO A ESPORSI? GLI SERVONO I SOLDI PER LA CAMPAGNA ELETTORALE VISTO CHE IL TYCOON HA MESSO SUL PIATTO 12 MILIONI DI DOLLARI NELLE ULTIME SETTIMANE PER DISTRUGGERLO - ANCHE SE DOVESSE VINCERE LE PRIMARIE REPUBBLICANE, PER DESANTIS NON SAREBBE FACILE CONVINCERE I…
-Estratto dell’articolo di Massimo Basile per “la Repubblica”
L’America aspetta l’annuncio per la prossima settimana, ma lui si è già candidato l’altro ieri sera. A un gruppo di donatori di alto livello, collegato per telefono, Ron DeSantis ha detto: «A questo punto avete in pratica tre candidati credibili: Biden, Trump e io». Poi ha aggiunto: «Penso che di quei tre, due hanno la possibilità di essere eletti presidente: Biden e io». […]
Quella frase non è stata rivelata casualmente dal New York Times , cioè dal giornale americano più autorevole e più lontano dal governatore. Il messaggio di sfida a Trump è potuto arrivare in modo diretto e dalla fonte meno attesa, per fare più male. Ma il suo avversario non starà ad aspettarlo: l’obiettivo dell’ex presidente degli Stati Uniti è di distruggerlo prima che possa crescere nei sondaggi. Il comitato elettorale di Trump ha speso più di 12 milioni di dollari nelle ultime settimane per attaccare DeSantis, il quale sta usando una battaglia contro la Disney per galvanizzare la base e proporsi come il paladino di conservatori, cristiani e dell’America anti- transgender.
[…]
A chi si chiede perché il governatore non aspetti ancora un po’ a esporsi, considerato che il tycoon potrebbe essere incriminato anche in Georgia, in estate, la risposta è una sola: money , dollari. Se DeSantis vuole cominciare a raccogliere donazioni per la campagna deve essere formalmente candidato.
Quel momento è arrivato. Il governatore potrebbe fare un video, seguito da una serie di incursioni in quegli Stati conservatori che hanno bisogno di entusiasmo. Ai donatori il governatore ha ripetuto il suo mantra: «Questa volta dobbiamo vincere».
[…] se dovesse vincere le primarie lo aspetta una doppia incognita: la base trumpiana difficilmente voterebbe per lui. E poi quel cognome italiano potrebbe non aiutarlo nell’America rurale, dove guardano con diffidenza tutto ciò che non ha un suono irlandese. Qui il discorso di DeSantis viene ribaltato: per i “redneck”, come vengono chiamati con disprezzo i bianchi, quelli dalla nuca arrossata dal sole nelle lunghe ore di lavoro sui campi, ci sono soltanto due candidati credibili. E l’unico che può battere Biden ha un nome dal suono rassicurante da irlandese.