“PER GESTIRE LA BREXIT CI VORREBBE TRUMP” – IL MINISTRO DEGLI ESTERI INGLESE BORIS JOHNSON REGISTRATO MENTRE CRITICA THERESA MAY IN UN INCONTRO A LONDRA – “PER COGLIERE I VANTAGGI DELLA BREXIT CI VOGLIONO ATTRIBUTI” E POI ELOGIA IL PRESIDENTE USA: “VI SAREBBE OGNI TIPO DI CAOS, MA SI ANDREBBE DA QUALCHE PARTE. E SAREBBE MOLTO BUONO”
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I negoziati sull’uscita del Regno Unito dall’Ue stanno entrando in una fase «molto più combattiva con Bruxelles», la possibilità di «un collasso» c’è, per questo al governo britannico servono «attributi».
Così il ministro degli Esteri e capofila dei `brexiteer´, Boris Johnson, in dichiarazioni a ruota libera fatte privatamente in un incontro a Londra con attivisti Tory, ma registrate e trapelate sui media, Johnson in cui `punge´ Theresa May e si spinge fino a immaginare in tono ammirato un Donald Trump al timone della Brexit.
Nella sua chiacchierata Johnson sembra piuttosto esplicito nel criticare la premier, in viaggio verso il Canada per il G7, pur senza citarla mai direttamente. La Brexit «è irreversibile, ma il rischio è che alla fine non sia quella che vogliamo», dice.
«Bisogna accettare il fatto che ci potrebbe essere ora un collasso, ma niente panico, alla fine andrà tutto bene», assicura, insistendo tuttavia che «ci vogliono attributi» per cogliere «i vantaggi» che alla fine la Brexit potrà dare.
Diretto è invece l’attacco al titolare del Tesoro, il cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond, alfiere dei `moderati´ di governo sulla questione Brexit, il cui ministero viene liquidato come «un covo di remainer».
Quanto a Trump, Johnson manifesta «crescente ammirazione» per il presidente degli Usa, specie sul dossier nordcoreano.
«C’è del metodo nella sua follia», ammicca. «Immaginate Trump a fare la Brexit - aggiunge poi -, vi sarebbe ogni tipo di caos... ma si andrebbe da qualche parte. È sarebbe molto, molto buono».