“GIORGIA MELONI POTREBBE SCARICARE LA SANTANCHE’ SE IL PREZZO SARÀ TROPPO ALTO” – FRATELLI D’ITALIA IN FIBRILLAZIONE: UNA PARTE DEL PARTITO NON VUOLE PIU’ VEDERE DANIELONA NEANCHE IN CARTOLINA - LA “PITONESSA” VIENE ACCUSATA DI TRADIMENTO PER AVER TACIUTO DEI "TROPPI SCHELETRI NELL’ARMADIO": “POTEVA PURE PARLARE PRIMA" – E QUALCUNO ASSICURA CHE LA PREMIER LA SCARICHERA’ NEL CASO IN CUI CONTESTINO ALLA MINISTRA "LA BANCAROTTA FRAUDOLENTA”

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Estratto dell'articolo di Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

giorgia meloni difende daniela santanche meme by edoardo baraldi

Si sta materializzando il peggior incubo di Giorgia Meloni, del suo governo, del suo partito. Ogni giorno che passa, un altro colpo. Troppi i versanti giudiziari aperti: Delmastro, La Russa jr, Santanchè. E mentre le cose non le sembrano andare male a livello internazionale, a casa è rosolatura lenta, cavalcata dalle opposizioni. Così monta la rabbia.

 

Nei giorni scorsi l'ira di palazzo Chigi era esplosa contro i magistrati. Ora dentro Fratelli d'Italia sta venendo fuori un'ira fredda nei confronti della ministra del Turismo, «colpevole» dicono anche alcuni esponenti di primo piano, di avere taciuto al momento opportuno sui suoi scheletri nell'armadio e così, adesso che la questione è arrivata sul tavolo della procura di Milano, a rimetterci è la navigazione dell'esecutivo.

GIORGIA MELONI DANIELA SANTANCHE - MEME BY GRANDE FLAGELLO

 

L'ultima raffica di contestazioni, partite da Report e tracimate su tutti i giornali e ogni social, nel partito è interpretata come la prova che la vicenda non è finita qui. Che altro potrà seguire. E a questo punto per Daniela Santanchè quasi si sfiora l'accusa più grave di tutte per la comunità politica che affonda le sue radici nel neofascismo: il «tradimento». Ovviamente nei confronti di Giorgia.

 

«Poteva pure parlare prima», è il ritornello che si alza dalla pancia del partito di maggioranza relativa. Il che non significa assolutamente che qualcuno pensi alla possibilità o alla necessità di scaricarla. Tantomeno in pubblico. «Sotto questo profilo, siamo quasi una chiesa. Non è materia che si possa discutere. Tutto è rinviato alle decisioni personalissime del presidente del Consiglio», dice un dirigente, sotto garanzia di anonimato.

 

santanchè meloni

Con il passare delle ore, è chiaro che al complotto giudiziario non ci credono nemmeno loro. Non escludono, invece, che qualche magistrato con il cuore più a sinistra gioisca a veder annaspare il primo governo di destra nella storia d'Italia.

 

Anche il dirigente anonimo di FdI non nasconde lo sbigottimento per gli impicci e i sotterfugi della Pitonessa imprenditrice, capitalista glamour ma anche brutale.

 

Qualcosa di assolutamente alieno al circolo dei giovani tolkeniani di Roma.

«Se ha fatto imbrogli con le sue società, può saperlo solo lei - insiste il nostro dirigente - e vedremo andando avanti che cosa succederà». Nel senso, che sembra rassegnato a vederne delle belle. «Per colpa sua, ora si balla. Ma se ci tocca ballare, balleremo».

 

LA SELEZIONE DELLA CLASSE DIRIGENTE DI FRATELLI DITALIA - VIGNETTA ELLEKAPPA

Intende dire che nel piccolo gruppo dirigente di Fratelli d'Italia è scattata la reazione della testuggine. Dopodiché non si nega che se lo sarebbero risparmiati volentieri, questo scandalo. Perché è ormai è chiaro a tutti che gli affari di Santanchè andavano male da anni e forse lei poteva essere più trasparente quando s'è trattato di afferrare il ministero. «Comunque noi sappiamo come è fatta Giorgia. Se decidesse che il prezzo è troppo alto, taglia il nodo gordiano in una notte».

 

GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE

Spiega poi un secondo dirigente, anche lui prudentemente dietro anonimato: «Non basteranno 5 o 50 articoli a far cambiare idea a Giorgia. Santanchè è un ministro, quindi il governo deve tenere duro. Il discorso potrebbe cambiare, se e quando arrivasse un provvedimento della magistratura che ovviamente andrà letto con attenzione. Perché se c'è solo un reato evanescente e in via di abrogazione come l'abuso di ufficio, è un discorso. Se ci fosse la bancarotta fraudolenta, il discorso sarebbe diverso».

 

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GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE