“I GIORNALISTI EVITINO INCURSIONI” - L'ULTIMA SPARATA DI LA RUSSA SUL PESTAGGIO DA PARTE DEI FASCI DI CASAPOUND DEL CRONISTA DELLA STAMPA ANDREA JOLY – SORGI AL VELENO: “SE NON FOSSE CHE IL PRESIDENTE DEL SENATO È ALLE PRESE, PER MOTIVI FAMILIARI (UN FIGLIO ACCUSATO, MA NON ANCORA GIUDICATO, PER VIOLENZA SESSUALE), CON PROBLEMI DEL GENERE, VIENE DA PENSARE ALLE MOTIVAZIONI SOLITAMENTE ADDOTTE IN PRIMA BATTUTA DAGLI STUPRATORI, CHE TALVOLTA SI GIUSTIFICANO DICENDO CHE LA RAGAZZA AGGREDITA PORTAVA LA MINIGONNA O VESTIVA IN MODO PROVOCANTE…”
-Marcello Sorgi per la Stampa - Estratti
La tentazione, il presidente del Senato La Russa, l'aveva ben descritta appena ieri in un'intervista a Francesco Verderami del Corriere della Sera, rivelando che, trovandosi insieme con Tatarella, che fu tra gli artefici del congresso di Fiuggi del 1995 in cui Fini guidò il MSI allo scioglimento e all'abiura del fascismo, poco dopo quella storica decisione gli propose di andare insieme a una commemorazione di Mussolini e fu per questo severamente redarguito dal «ministro dell'armonia».
Qualcosa di simile dev'essersi affacciato nella mente della seconda carica dello Stato, a proposito dell'aggressione di esponenti di CasaPound al cronista de La Stampa Andrea Joly, quando ha detto che «non si trovava lì per caso», avrebbe fatto meglio a qualificarsi e - anche se non possono essere giustificate le reazioni violente -, qualcosa andrebbe fatto per regolamentare le intrusioni dei giornalisti nelle riunioni riservate (ma quella di CasaPound si svolgeva su un marciapiede).
Viene da pensare a Minzolini, famoso per i travestimenti che gli fruttarono non pochi scoop, e al "minzolinismo" (..)
Se non fosse che La Russa è alle prese, per motivi familiari (un figlio accusato, ma non ancora giudicato, per violenza sessuale), con problemi del genere, viene da pensare alle motivazioni solitamente addotte in prima battuta dagli stupratori, che talvolta si giustificano dicendo che la ragazza aggredita portava la minigonna o vestiva in modo provocante.
Joly ovviamente non portava la minigonna, ma non si è certo avvicinato al raduno di CasaPound con la tessera dell'Ordine spianata, cosa che peraltro non gli avrebbe evitato di esser preso a calci dagli esponenti di un movimento para fascista.
La vicenda di Torino ha sollecitato l'ex-ministro dell'Interno Bianco, l'inquilino del Viminale che chiese e ottenne lo scioglimento del Fronte nazionale, a proporre per CasaPound un provvedimento analogo, che tra l'altro sarebbe nell'interesse anche di Fratelli d'Italia e del governo guidato da Meloni. Bianco ha anche ricordato le difficoltà di avviare il procedimento basate sui limiti delle leggi Scelba e Mancino, da rivedere. Si vedrà ora cosa intenderà fare Piantedosi.