“IO NON SARÒ MAI LA CHEERLEADER DI NESSUNO” – NELL’INTERVENTO DI REPLICA ALLA CAMERA GIORGIA MELONI HA PARLATO DEI RAPPORTI CON L’EUROPA: “IL RACCONTO FATTO SU DI NOI È STATO FORZATO NEL TENTATIVO DI COSTRUIRE L'IMMAGINE DEL MOSTRO. NON DOBBIAMO FARE NESSUNA SVOLTA O GIRAVOLTA” – POI È TORNATA SUL TEMA DELL’ABORTO: “LE DONNE ITALIANE NON HANNO DECISAMENTE NULLA DA TEMERE CON QUESTO GOVERNO” – HA DATO “TU” AL DEPUTATO ABOUBAKAR SOUMAHORO, PER POI SCUSARSI DI FRONTE ALLE PROTESTE DELL'OPPOSIZIONE – VIDEO
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Da www.ansa.it
"Io non avrò mai timore di parole franche, dirette e delle critiche anche molto decise, sono una persona che l'ha fatto in passato, non ho mai risparmiato nessuno e mai ho mancato di rispetto nei confronti dei miei avversari e non mi aspetto che le opposizioni oggi lo facciano con me. L'unica cosa che chiedo è di essere giudicata per quello che davvero dico, penso e faccio". Così la premier Giorgia Meloni nell'intervento di replica alla Camera.
"Io non devo fare nessuna scelta", "io non sarò mai la cheerleader di nessuno". Lo ha detto parlando dei rapporti in Europa la premier Giorgia Meloni in replica alla Camera. Sulla posizione sull''Europa "non sarà magari che il racconto fatto su di noi e su ciò che credevamo, è stato un tantino forzato nel tentativo di costruire l'immagine del mostro? E quando diventa difficile dimostrare che il mostro non esiste, si deve inventare una svolta? Nella storia italiana le svolte sono sempre state giravolte ma non aspettatevele da noi, non siamo abituati a fare giravolte". Così la premier Giorgia Meloni rivolgendosi alle opposizioni nell'intervento di replica alla Camera. E parlando dell'Europa ha aggiunto: "è soggetto forte che dovrebbe fare meno e farlo meglio, non occuparsi di tutto, del resto è scritto nei trattati: è il principio di sussidiarietà, é quello il tema che vi ho posto
"Non dubitate, non dubitino le donne italiane: non hanno decisamente nulla da temere con questo governo e, presidente, lo dico all'opposizione: io sono convinta che in cuor loro non lo pensino neanche loro", ha detto il premier Giorgia Meloni. "Stamattina ho parlato di lavoro, welfare ma ho parlato anche di famiglia e natalità perché considero una sconfitta che una donna debba rinunciare alla natalità per avere un lavoro ma anche debba rinunciare ad avere un bambino per lavorare. Mi sembra un modo per garantire piene libertà, è una sfida su cui spero siamo d'accordo. Chiedo libertà concreta e reale, sapendo che sono una madre e privilegiata, ma se per me è difficile tenere tutti insieme...".
"Ho sentito dire che consideriamo colpevoli i percettori del Reddito di cittadinanza. Non ho mai considerato il problema i percettori del Reddito, ho considerato a volte un problema una classe politica che si accontentava di tenere le persone in difficoltà in quella difficoltà pur di farci cassa elettorale. - ha detto - occorre ragionare su un sistema che ha avuto dei problemi e non funziona. È notizia di ieri, un navigator fa in media non più di un colloquio di lavoro al giorno. Sono le risposte inadeguate il problema".
Giorgia Meloni dà del "tu" al deputato Aboubakar Soumahoro, per poi scusarsi di fronte alle proteste dell'opposizione. È successo in sede di replica della premier alla Camera. "Al collega Soumahoro mi sento di dire, tutti ci sentiamo scolari della storia, sai, altrimenti saremmo ignoranti del presente, senza futuro", ha detto Meloni, interrotta dalle proteste dei deputati dell'opposizione. "Chiedo scusa, errore mio, chiedo scusa, succede di sbagliare, basta chiedere scusa quando accade", ha aggiunto Meloni.
"Non sono i partiti a dare legittimazione uno all'altro, sono i cittadini a dare legittimazione in politica. Dovremmo interrogarci anche su questo. Ho apprezzato il dibattito di oggi, franco, come franca sono abituata a essere io franca, ma anche rispettoso, e spero che continuerà così. Questo tentativo di delegittimare l'avversario alla fine ha finito per indebolire tutta politica. E quando la politica è debole, altri diventano forti, e quegli altri spesso non hanno legittimazione popolare".
Bisogna "dialogare con gli avversari, anche con forza, con veemenza, non è una cosa che mi spaventa, ma riconoscendo che in quel partito c'è una legittimazione che viene dalla democrazia della nazione: questo non serve all'avversario, ma serve alla credibilità delle nostre istituzioni, al ruolo della politica. Un ruolo a cui la politica da tempo ha abdicato e che oggi vogliamo contribuire a restituirle: credibilità per la politica, credibilità per le sue istituzioni, credibilità per questa nazione. Grazie". Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha chiuso il suo intervento in sede di replica alla Camera.