“IO SONO IL POTERE” - DAL LIBRO DI GIUSEPPE SALVAGGIULO, LE CONFESSIONI DI UN BOIARDO DEL 'DEEP STATE': “L’ERRORE DI TREMONTI FU NOMINARE CAPO DI GABINETTO MARCO MILANESE. ERA COME UN MERCANTE NEL TEMPIO” - GLI AMICI DI DI MAIO, IL PETTO DI POLLO CON CICORIA DELLA FORNERO, LA STANZA DA LETTO DI SCAJOLA, LA VENDETTA CONTRO ALESSANDRO PAJNO E IL METODO SCIENTIFICO DELLA RACCOMANDAZIONE DI VITO LATTANZIO
-Frammenti tratti da “Io sono il potere. Confessioni di un capo di gabinetto”, di Giuseppe Salvaggiulo (Feltrinelli) raccolti da Giorgio Dell’Arti per “la Repubblica”
Milanese
L' errore di Giulio Tremonti: «Erano già quindici anni che faceva politica ai più alti livelli quando nominò capo di gabinetto a Palazzo Chigi, dov' era stato nominato vicepremier, Marco Milanese.
Un ufficiale della Guardia di finanza che dopo Mani Pulite si era buttato in politica con Berlusconi. Per noi gabinettisti un finanziere che si laurea a quarantacinque anni e diventa capo di gabinetto è come un mercante nel tempio. Nessuno a Roma rispondeva al telefono a Milanese. Fu isolato come fosse portatore di un virus pestilenziale».
Vito
ù«Vedrò quello che posso fare» (frase culto di Vito Lattanzio, democristiano pugliese che grazie a un utilizzo scientifico della raccomandazione arrivò a 140 mila preferenze personali).
Commessi
«A Palazzo Chigi i commessi giurarono vendetta ad Alessandro Pajno, che da segretario generale di Palazzo Chigi ai tempi di Romano Prodi suggerì l' abolizione del fondo spese riservate del presidente del Consiglio.
Del resto, rispetto a Silvio Berlusconi e Veronica Lario, nonché a Lamberto Dini e a Donatella Pasquali Zingone, che li avevano preceduti, l' arrivo dei coniugi Prodi aveva rappresentato un bagno di sobrietà.
Flavia usciva da sola, senza scorta né assistenti, e a piedi andava a fare la spesa nei negozietti del centro. Figurati se aveva bisogno del fondo spese di rappresentanza. Così Pajno, di rigore monastico, lo cancellò. Ignaro che quello fosse lo strumento da sempre usato per gratificare i commessi del palazzo. E lasciare un buon ricordo di sé».
Letto
Al ministero dello Sviluppo economico la stanza del ministro è dotata di una zona letto (nel ministero raccontano che la rinuncia alla stanza da letto privata fosse stato il cruccio più doloroso per il berlusconiano Claudio Scajola, quando fu costretto a dimettersi per il clamore della casa ricevuta «a mia insaputa » da un imprenditore).
Cucina
Al ministero dell' Economia l' ufficio del ministro è corredato da una cucina personale, perfettamente attrezzata.
Baco
La tecnica del baco messa a punto da Sabino Cassese, giurista e ministro che riformò la pubblica amministrazione: redigere ogni documento in un numero di copie diverse, pari a quelle dei destinatari, ciascuna versione con un baco diverso nel testo. Così da potere sempre tracciare i documenti e stanare delatori e spioni.
Pomigliano
Allo Sviluppo economico Luigi Di Maio aveva nominato segretario generale un amico di Pomigliano d' Arco, Salvatore Barca, e segretaria particolare Assia Montanino, fidanzata di Barca, anche lei pomiglianese, come un altro amico d' infanzia del ministro, Dario De Falco, capo della segreteria politica a Palazzo Chigi, perché Di Maio nel governo Conte I era anche vicepremier (De Falco è rimasto nello staff del sottosegretario Fraccaro, dopo il cambio di governo).
Petto di pollo
«Quando Elsa Fornero, dopo il primo Consiglio dei ministri, mise piede nel suo ufficio, trovò due segretarie che le avevano prenotato una camera in un hotel in via Veneto, a due passi dal ministero.
Entrata nella hall, la ministra si vide arrivare incontro il portiere, che l' aspettava per consegnarle una lista di persone che l' avevano già cercata. Mezza Roma sapeva dove dormiva la ministra.
L' indomani, la Fornero cancellò la prenotazione alberghiera e fu alloggiata nella foresteria dei carabinieri, in zona Parioli: letto singolo, piccola doccia, armadio a due ante, tariffa ragionevole. Per cena, immancabilmente, petto di pollo e cicoria ripassata. Menu standard cui la ministra, nella sua esperienza romana, derogò poche volte».
Potere
«Il vero potere è il potere dell' accesso» (Alistair McAlpine, consigliere tra i più stretti di Margaret Thatcher).