“JOHNSON HA MENTITO E DEVE DIMETTERSI” - KEIR STARMER, LEADER DELL'OPPOSIZIONE LABURISTA, TENTA L’ASSALTO FINALE PER METTERE DEFINITAVAMENTE KO "BOJO": DURANTE IL QUESTION TIME È TORNATO A CHIEDERE LE DIMISSIONI DEL PREMIER CHE, NONOSTANTE LA SPUTTANATION, VUOLE ASPETTARE LA PUBBLICAZIONE DELLE CONCLUSIONI SULLE INVESTIGAZIONI SUL PARTYGATE - MA CI SONO ALTRE FOTO CHE LO INCASTRANO (E ANCHE IL PARTITO CONSERVATORE NON LO SOPPORTA PIÙ)
-Da “Ansa”
Boris Johnson "ha mentito" in Parlamento sullo scandalo Partygate, e deve dimettersi. Lo ha ribadito nel Question Time alla Camera dei Comuni britannica il leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer, accusando il premier Tory di star "danneggiando" il Paese e di non aver detto la verità quando negò vi fossero stati party a Downing Street in violazione delle regole del lockdown.
Starmer ha definito grave che la polizia abbia aperto un'indagione su "potenziali" reati al riguardo e a chiesto a Johnson se intenda dimettersi, ma il primo ministro ha risposto "no", insistendo di non poter commentare le inchieste in corso. Starmer ha esordito chiedendo a Johnson se ritenga che il codice di condotta ministeriale britannico, il quale prevede le dimissioni nel caso in cui un esponente di governo abbia mentito al Parlamento, "si applichi anche a lui". Domanda a cui il premier ha replicato con un "naturalmente" sì.
Quindi il numero uno del Labour gli ha rinnovato la richiesta a farsi da parte, rinfacciandogli di aver violato le restrizioni anti Covid fissate dal suo stesso governo: ma BoJo è tornato a rispondere di non avere intenzione di farlo, trincerandosi ancora una volta dietro la volontà di attendere per ora la pubblicazione delle conclusioni sulle investigazioni in atto sul Partygate.
Il primo ministro poi cercato di spostare il dibattito sulle priorità politiche del Regno Unito, rivendicando alla sua compagine il merito di aver realizzato una campagna vaccinale da primato, riportato il Pil del Paese a crescere a un passo record "nel G7" e a far tornare l'occupazione sopra il livello pre pandemia. Ha inoltre accusato l'opposizione laburista di aver ostacolato questi risultati, di strumentalizzare il caso Partygate e di lasciare in secondo piano questioni internazionali cruciali come la minaccia di "invasione dell'Ucraina" imputata al presidente russo "Vladimir Putin".
Mentre Starmer gli ha controreplicato di essere lui a rischiare di paralizzare l'attività di governo in un momento in cui i prezzi dell'energia sono in ascesa per milioni di britannici. Il leader laburista e altri esponenti di opposizione - a cominciare dal capogruppo degli indipendentisti scozzesi (Snp), Ian Blackford - hanno inoltre sfidato la maggioranza Tory a prendere le distanze da Johnson e a "indicargli la porta" se egli insistesse a resistere.
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