“LASCIATE CHE I MERCATI CASTIGHINO I POPULISTI ITALIANI” – IL CAPO-ECONOMISTA DI COMMERZBANK HA UN PIANO PER FAR FUORI SALVINI E DI MAIO: BRUXELLES DEVE SOLO “SFRUTTARE LE PRESSIONI CHE I MERCATI STANNO ESERCITANDO SULL’ITALIA”, CHE NON TROVANDO PIU' COMPRATORI PER I BTP DOVRÀ USARE IL PROGRAMMA “OMT” E DUNQUE SARA' COMMISSARIATA. LA LINEA, SECONDO L''ECONOMIST', E' CONDIVISA DAI PAESI DEL NORD EUROPA – MANCO OETTINGER ERA ARRIVATO A TANTO: ALMENO LUI CI VOLEVA FAR VOTARE!
-DAGONOTA
Vi ricordate di quando Oettinger diceva: “I mercati insegneranno agli italiani a votare?”. Almeno lui la possibilità di un ritorno alle urne la dava. In questi giorni di scontri, letterine e randellamenti vari tra Roma e Bruxelles i paesi del Nord Europa sono tornati alla carica contro la nostra abitudine alla dissolutezza dei conti. Prima sono state Austria e Olanda a spingere per avviare la procedura d’infrazione.
Poi è arrivato Jorg Kramer, capo economista di Commerzbank, la seconda banca tedesca, che suggerisce a Bruxelles di lasciar perdere sanzioni e trattative: basta aspettare che “i mercati castighino i populisti”. Kramer ha dispensato i suoi consigli su Handelsblatt, dove auspica che il presidente della Repubblica appoggi un governo moderato che accetti le riforme richieste dall’ue e far intervenire la BCE.
Ovviamente saranno lacrime e sangue. La linea dura dei virtuosi paesi nordici è confermata dall’Economist, che in un articolo che racconta lo psicodramma italiano sostiene che in Europa si stia creando un asse per far fare ai “mercati finanziari il lavoro sporco di disciplinare lo sperpero di denaro”, piuttosto che “fare un’ingerenza negli affari fiscali di un Paese membro”. L’effetto sarà lo stesso: redimere il popolo italiano dal vizio populista e riportarlo nella retta via (auguri).
L'OFFENSIVA TEDESCA CONTRO IL GOVERNO: "LA BCE LASCI CHE I MERCATI CASTIGHINO L'ITALIA"
Estratto dell’articolo di Claudio Paudice per www.huffingtonpost.it
(…) Prendiamo per esempio Jörg Krämer, capo-economista di Commerzbank, secondo istituto di credito della Germania. Il titolo del suo intervento pubblicato su Handelsblatt Global non lascia spazio all'interpretazione: "Lasciare che i mercati castighino i populisti italiani". Sulla versione internazionale del quotidiano finanziario tedesco, Krämer auspica che l'Ue e la Bce "non indietreggino" di fronte all'ostinazione di Roma di lasciare sostanzialmente intatto il suo Documento di Bilancio. Anzi: "Devono sfruttare le pressioni che i mercati stanno esercitando sull'Italia".
Stare fermi, e aspettare. A quel punto, sostiene il capo-economista di Commerzbank, in sofferenza di liquidità per finanziare il suo debito in seguito all'esplosione dello spread, Roma può rientrare nel programma di acquisti di titoli di uno Stato membro (l'Omt), una volta che a fine anno la Bce avrà sospeso il Quantitative easing. Com'è noto però, l'assistenza finanziaria dell'Omt non è a buon mercato: prevede infatti che il Governo che se ne avvale approvi un rigoroso piano di riforme (in pratica, tagli alla spesa pubblica) a cui l'erogazione dei finanziamenti della Bce è strettamente vincolata.
(…) "Il Presidente della Repubblica dovrebbe indire una nuova rapida elezione che appoggi un governo moderato, che accetti le riforme richiesta dall'UE, creando così le condizioni perché la BCE intervenga". Un remake dell'avvicendamento Berlusconi-Monti, in sintesi. Ma vista la popolarità del Governo in carica, difficilmente Mattarella potrà seguire questo schema, si rammarica Krämer. E quindi? "Affinché i mercati esercitino la loro disciplina, la Bce si deve attenere alle regole", e stare ferma fino a quando l'Italia, sotto lo schiaffo dei mercati, non accetti le riforme "chieste" da Bruxelles.
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