“LA MELONI HA CHIAMATO ‘INFAME’ LA TALPA DELLA CHAT DI FRATELLI D’ITALIA? LEI PARLA UN LINGUAGGIO ROZZO DA GARBATELLA. MA LEGGERLO COME UNA MINACCIA È SBAGLIATO”– IL DANNUNZIANO GIORDANO BRUNO GUERRI, PRESIDENTE DEL VITTORIALE, INFILZA I MAL-DESTRI: “SONO AMMALATI DI RISENTIMENTO. HANNO ANCORA NELLE ORECCHIE IL GRIDO 'CAROGNE TORNATE NELLE FOGNE', E ORA CHE COMANDANO SE NE RICORDANO. QUESTO RANCORE NON PORTA A NIENTE DI BUONO” – POI RIVELA DI AVER VOTATO FORZA ITALIA ALLE EUROPEE E SUL CASO BOCCIA DICE: "SANGIULIANO HA SBAGLIATO PERCHE'..."
Concetto Vecchio per la Repubblica - https://www.repubblica.it/politica/2024/10/09/news/giordano_bruno_guerri_destra_rancore_meloni-423543902/ - Estratti
Giordano Bruno Guerri, storico, ma come parla la destra?
«A chi si riferisce?»
Giorgia Meloni ha chiamato infame la talpa della chat di Fratelli d’Italia.
«Io ho fatto un libro su Patrizio Peci, il brigatista pentito, che si chiamava Io l’infame».
Non vorrà dire che…?
«Ma no, non scherziamo. Diciamo che Giorgia Meloni parla un linguaggio da Garbatella».
E il capogruppo Foti che ha detto che le talpe a volte rimangono sottoterra per sempre...
«Il linguaggio rozzo non è mai bello, ma leggerlo come una minaccia è sbagliato».
(...)
Questo linguaggio non cela anche un risentimento?
«Che la destra sia ammalata di risentimento mi pare evidente. Hanno ancora nelle orecchie il grido “carogne tornate nelle fogne”, e ora che comandano se ne ricordano».
Non è un freno ad un’evoluzione?
«Non è positivo, non è utile soprattutto a loro. Ma è umanamente comprensibile».
Sì, ma dove porta questo eterno rancore?
«Non porta a niente di buono, dopo c’è solo la rivalsa. Tutta la questione sull’egemonia culturale è l’effetto del rancore. Ci avete tolto il pane di bocca, e adesso noi ci mettiamo un cocchiere senza braccia a guidare la carrozza.Questo è lo spirito».
(...)
Lei ha votato Forza Italia alle Europee.
«Ci sono molte destre, e questa al momento mi sembra la più moderna».
Bocchino sostiene che l’Italia è di destra.
«Mah! L’Italia attraversa una fase di destra, come prima era stata di sinistra, e prima ancora democristiana. Oggi è in cerca di un punto di riferimento, che ha momentaneamente trovato in Meloni».
Cosa pensa del caso Sangiuliano?
«Mi dispiace, perché è un amico».
Dove ha sbagliato?
«Avrebbe dovuto capire tutto dal fatto che Maria Rosaria Boccia si posizionava, davanti all’obiettivo, cinque centimetri avanti a lui».