“IL MERITO DI DRAGHI È SOLO QUELLO DI AVER PROSEGUITO L’OPERA DEL GOVERNO PRECEDENTE” – MARCO TRAVAGLIO È ANCORA IN MODALITÀ VEDOVA DI CONTE E NON SI ARRENDE NEMMENO DI FRONTE ALL’EVIDENZA: “SUI VACCINI C’È STATA UNA BATTUTA D’ARRESTO COL CAMBIO DEL COMMISSARIO. A GENNAIO NE FACEVAMO PIÙ DI GERMANIA, FRANCIA E SPAGNA. ADESSO CI HANNO SUPERATO” – VIDEO
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"I passi avanti degli ultimi giorni sono merito di Mario Draghi?": questa la domanda che Lilli Gruber ha fatto al suo ospite, Marco Travaglio, a Otto e Mezzo su La7. Il direttore del Fatto Quotidiano ha risposto in maniera negativa.
O meglio, ha cercato di difendere in ogni modo il cosiddetto avvocato del popolo: "Tutto il mondo esce dall'emergenza e torna alla normalità. Anche l'anno scorso era accaduto in questi giorni, la bella stagione, la fine della prima ondata. Questa volta speriamo di non averne una prossima. La grande differenza è che abbiamo i vaccini", ha detto Travaglio, lasciando intendere che non ci sia chissà quale grande differenza tra il premier attuale e quello precedente.
Di chi sarebbe allora il merito dei progressi attuali? "Il merito è di tutti noi che abbiamo rispettato abbastanza bene le regole, regole che erano state fissate dal governo precedente". Merito di tutti, insomma. Ma non di Mario Draghi. "Quindi non c'è un merito specifico", ha puntualizzato la padrona di casa. "Il merito di Draghi è solo quello di aver proseguito l'opera del governo precedente, poi la macchina era già avviata", ha continuato imperterrito il direttore del Fatto.
Travaglio, inoltre, continua ad essere convinto del fatto che la campagna vaccinale gestita da Domenico Arcuri fosse migliore di quella attuale, gestita dal generale Figliuolo. "Sui vaccini c'è stata una battuta d'arresto col cambio del commissario. A gennaio facevamo più vaccini in assoluto e anche in proporzione alla popolazione rispetto a Germania, Francia e Spagna, i grandi paesi europei. Adesso ci hanno superato tutti e tre, nonostante l'annuncio delle 500mila dosi. Ancora oggi la media giornaliera non è 500mila. Poi è chiaro, prima o poi ci vaccineranno tutti, ma ne mancano ancora parecchi rispetto alla tabella di marcia promessa".