“MI DISPIACE CHE SANREMO SI SIA TRASFORMATO IN UN EVENTO DAI CONNOTATI IDEOLOGICI” - BERLUSCONI, CHE DI CANZONETTE SE NE INTENDE, FA IL CONTROPELO AL FESTIVAL: “NON FA NOTIZIA LA MUSICA MA UNA SERIE DI PROVOCAZIONI LEGATE ALL’ATTUALITÀ. E MI DISPIACE VEDERE UN OTTIMO CONDUTTORE COME AMADEUS E UN GRANDE CANTANTE COME MORANDI AVALLARE QUESTA DEFORMAZIONE DEL SIGNIFICATO DI SANREMO. OVVIAMENTE NON INVOCO NESSUNA CENSURA, NON L’HO MAI FATTO IN VITA MIA” - NONNO SILVIO, TI OCCORRE DEL FOSFORO: L’EDITTO BULGARO CONTRO SANTORO, LUTTAZZI E BIAGI CHI L’HA FATTO?
-Estratto dell’articolo di A.M. per “il Giornale”
[…]Presidente, per una settimana si è parlato solo di Sanremo. Non le pare che pure in questa edizione il Festival abbia avuto un’impronta politicizzata sul versante della sinistra, tanto più grave se si pensa che si è svolto nell’ultima settimana di campagna elettorale?
«Quest’anno ho avuto ben poco tempo per seguire il Festival di Sanremo. Mi dispiace però che – non da oggi – questo grande evento televisivo abbia cambiato pelle. Da manifestazione pensata per valorizzare le splendide canzoni italiane si è progressivamente trasformata in un evento dai connotati ideologici, nel quale non fa notizia la musica ma piuttosto una serie di provocazioni legate all’attualità, tutte orientate in un modo che dispiace ad almeno la metà degli italiani.
Devo dire che, nonostante alcuni interpreti siano di ottimo livello, a questo complessivamente corrisponde anche un declino della qualità media delle canzoni in gara. Naturalmente è giusto e doveroso che la televisione pubblica si occupi di attualità e di politica, ma questo dovrebbe avvenire nelle sedi appropriate, nel rispetto del pluralismo e del contraddittorio.
Mi dispiace anche vedere un ottimo conduttore come Amadeus e un grande cantante come Gianni Morandi nella condizione di dover avallare questa deformazione dello spirito e del significato di Sanremo. Questo naturalmente è ancora più grave alla vigilia di delicate elezioni regionali. Ovviamente non invoco nessuna censura, non l’ho mai fatto in vita mia, ma questo uso del mezzo televisivo mi pare profondamente sbagliato».[…]