“LA MORALE DELLA FAVOLA È CHE NESSUNO È FEDELE, TANTOMENO UN EDITORE SERIO, A UN PERDENTE” - GIULIANO FERRARA E IL CALCIO DELL'ASINO DI MURDOCH A TRUMP: “RUPERT E IL FIGLIO LACHLAN NON PERDONANO. IL CINISMO AVIDO E OPPORTUNISTA DEI TYCOON, DICE MOLTO SU DOVE VA LA STORIA DEL POTERE. THE DONALD HA PRESO UNA BRUTTA BOTTA ELETTORALE E IL SUO EDITORE DI RIFERIMENTO, UNO CHE A BUON TITOLO LO CONSIDERA UN 'FUCKING IDIOT', LO MOLLA"
-Estratto dell'articolo di Giuliano Ferrara per www.ilfoglio.it
Non avevamo previsto che il populismo aggressivo e balordo potesse consumarsi e corrodersi nella farsa la più ilare e scollacciata, sebbene sul ritorno di Trump non scommettessimo una cicca spenta. […]
Appena The Donald, il fumetto cattivo al quale sono appese le speranze di tanti marrazzoni che parlano russo e anche francese e italiano, ha preso una brutta botta elettorale, ed è la terza o la quarta da quando perse la presidenza nel tumulto, ecco che il suo editore di riferimento, uno che a buon titolo lo considera un “fucking idiot” ma nel 2016 se ne fece compagno di merende (ah, che bella la nostra lingua), lo molla.
Rupert Murdoch e il figlio Lachlan non perdonano. Il cinismo avido e opportunista dei tycoon, in particolare dell’editoria come racconta Orson Welles nelle vesti di Randolph Hearst, il film più interessante della storia del cinema, dice molto su dove va la storia del potere, non solo del “Quarto potere”. […]
La morale della favola è che nessuno è fedele, tantomeno un editore serio, a un perdente, e che liberarsi dell’aspetto più odioso, aggressivo, scombiccherato e fellone del populismo alla fine è un obiettivo su cui convergono tutti i poteri e gli uomini che contano nelle grandi storie di palazzo. […]
Morale della morale anche per noi piccini: ponti d’oro a chi rivolta i suoi obici contro la trincea in cui fino a un minuto prima era rinserrato. Ovvero, Moratti come Murdoch. Tradire è un’attività politica, un’attitudine del mestiere, una ordinaria flessione degli interessi, e i beneficiari potenziali delle Caporetto altrui devono saperne tenere conto.
Il parallelo New York-Milano non è perfetto perché il vecchio tycoon passa con un’alternativa conservatrice a Biden, non direttamente al nemico. Ma la sostanza è la stessa. Se la coalizione dominante in Lombardia cade dal muro, e il sasso che avvia la frana ti arriva nelle mani, non ha senso moralisticamente usarlo a contrafforte della sicurezza stradale, devi esserne contento e usarlo fino in fondo senza inutili moralismi, come Biden farà con il traditore di Trump in nome della vecchia filastrocca di Tombolo Dondolo, traduzione italiana del personaggio che cade dal muro e non ci si può fare niente (in questo caso è venuto giù l’Attilio).