“NESSUNO BARATTA IL PROPRIO DESTINO PER UNA FETTA DI TORTA” – LA COREA DEL NORD RIFIUTA LA PROPOSTA DELLA COREA DEL SUD: AIUTI ECONOMICI, FORNITURE DI ENERGIA E SUPPORTO NELLA COSTRUZIONE DI INFRASTRUTTURE IN CAMBIO DELLO STOP AGLI ARMAMENTI NUCLEARI – LA RISPOSTA SDEGNATA ARRIVA DA KIM YO-JONG SORELLA DI CICCIO KIM: “CHIUDETE LA BOCCA E SMETTETE DI PARLARE A VANVERA” - LA DONNA FORTE DEL REGIME NON SOLO HA CONFERMATO L'INTENZIONE DI ALLARGARE L'ARSENALE NUCLEARE MA HA ANCHE ESCLUSO CHE POSSA MAI ESSERE OGGETTO DI COLLOQUI DIPLOMATICI…

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Samuele Finetti per il “Corriere della Sera”

 

Kim Yo-jong

«Nessuno baratta il proprio destino per una fetta di torta». Kim Yo-jong, potente sorella di Kim Jong-un, ha utilizzato una metafora - dove il destino rappresenta le testate nucleari e il dolce gli aiuti umanitari - per rispedire al mittente l'ultima proposta di Seul: rinunciare all'arsenale atomico in cambio di sostegni economici, forniture di energia e supporto per la costruzione di infrastrutture.

 

KIM JONG-UN COVID E LA SORELLA Kim Yo-jong

A tendere la mano oltre il 38° Parallelo è stato il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, che mercoledì durante una conferenza ha illustrato alla stampa il suo piano, che lui stesso ha definito «audace» e che potrebbe partire appena lo storico nemico abbia dimostrato «un fermo impegno» nel percorso verso la de-nuclearizzazione.

 

La risposta è arrivata ieri da una delle personalità più in vista del regime nordcoreano.

C'è chi, tra gli analisti, l'ha definita in passato la «poliziotta cattiva» di Pyongyang, e una volta ancora Kim Yo-jong ha interpretato bene la parte. Abbandonati i toni metaforici, l'ultima figlia di Kim Jong-il ha riferito all'agenzia di stampa di Stato cosa pensa del leader sudcoreano eletto lo scorso maggio: «È ingenuo e infantile. La sua idea è stupida come un tentativo di asciugare un oceano per trasformarlo in un campo di gelsi. Dovrebbe chiudere la bocca e smetterla di parlare a vanvera».

COREA NORD TEST NUCLEARI

 

La sorella del dittatore non solo ha confermato l'intenzione di allargare l'arsenale nucleare del Paese - nel 2017 l'intelligence di Washington stimò che il regime possedesse materiale fissile sufficiente per la costruzione di 60 testate - ma ha anche escluso che possa mai essere oggetto di colloqui diplomatici.

 

Come se non bastasse, proprio mentre mercoledì Yoon Suk-yeol rispondeva ai giornalisti (in occasione del centesimo giorno dall'insediamento), i nordcoreani hanno lanciato due missili. Un atto militare tanto minaccioso non si verificava dai primi giorni di giugno, quando altri otto vettori erano stati scagliati nelle acque del Mar del Giappone. A Seul sono convinti che Pyongyang sia pronta a dare il via libera al settimo test nucleare della sua storia.

 

La Corea del Nord pomette nuovi test nucleari

Così si spiega la decisione sudcoreana di rafforzare le difese settentrionali. Lunedì, per la prima volta dopo due anni, l'esercito di Seul e quello statunitense condurranno un'esercitazione militare congiunta. Altre dieci seguiranno nelle prossime settimane, a dimostrazione di come la tensione stia montando da entrambi i lati del confine. E non c'entrano solo le armi. C'è anche il Covid, che da ormai tre mesi flagella la Corea del Nord e che ha contagiato anche Kim Jong-un, come ha ammesso la stessa Yo-jong. La quale, poi, ha fornito ai sudditi del fratello una bizzarra spiegazione: il virus sarebbe arrivato da Sud, trasportato da volantini appositamente infettati e legati a dei palloncini poi affidati al vento dal nemico.

fanteria nordcoreana con dotazione anti nucleare
BASE TEST NUCLEARI COREA DEL NORD