“NON C'È NESSUNO SLITTAMENTO AD OPERA DEL VICEPRESIDENTE GIULIANO AMATO” – LA CORTE COSTITUZIONALE SMENTISCE LE RICOSTRUZIONI SU UN EVENTUALE RINVIO DELL’ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE, CHE SI TERRANNO SABATO. IL MANDATO DI GIANCARLO CORAGGIO SCADE VENERDÌ, E IL GIORNO SUCCESSIVO, DOPO LA CONVALIDA E IL GIURAMENTO DI FILIPPO PATRONI GRIFFI, SI VOTA – IN POLE POSITION PER LA CARICA C’È PROPRIO IL “DOTTOR SOTTILE” (SEMPRE CHE NON VENGA CHIAMATO AL QUIRINALE…)
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Consulta, 'nessun rinvio elezione presidente per Amato'
(ANSA) - "Sono false e fuorvianti le ricostruzioni giornalistiche pubblicate su alcuni quotidiani di ieri e di oggi di un presunto slittamento o tentativo di slittamento della data di elezione del nuovo presidente della Corte costituzionale ad opera del vicepresidente Giuliano Amato". Lo sottolinea una nota della Consulta.
"Come risulta dal comunicato stampa di ieri mattina (anticipato la sera prima con un tweet sul profilo ufficiale della Corte costituzionale), poiché il mandato del presidente della Corte Giancarlo Coraggio scade il 28 gennaio- sottolinea la Consulta- l'elezione del nuovo presidente è stata fissata il giorno successivo, sabato 29 gennaio, alle ore 12.00, dopo che la Corte stessa avrà convalidato, alle 9,30, i titoli del nuovo giudice eletto dal Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, e quest'ultimo avrà giurato, alle 10,30, al Quirinale".
Questo calendario, ricorda la Corte " è stato stabilito, circa un mese fa, dal giudice più anziano, come vuole il Regolamento generale della Corte, che all'articolo 7, secondo comma, stabilisce: 'nel caso in cui venga a scadenza il mandato di giudice del presidente, la Corte deve essere convocata per una data compresa tra il giorno del giuramento del giudice che lo sostituisce e i dieci giorni successivi'.
Il vicepresidente Giuliano Amato ha convocato l'elezione per il primo giorno utile, ovvero sabato 29 gennaio, subito dopo il giuramento al Quirinale del nuovo giudice.
Tuttavia, per rendere ufficiale la convocazione, la Corte ha dovuto attendere la conferma da parte del Quirinale sul giorno e sull'ora del giuramento". "Questa situazione- conclude la Corte - oltre ad essere documentata, era già stata rappresentata a voce a tutti i giornalisti che hanno chiesto notizie, nelle scorse settimane, all'Ufficio comunicazione e stampa".
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